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Archivio Author: Giovanni Godio

CPR 2024: benvenuti nei luoghi del “non si sa” e del “non si capisce”

È la nebbia che, nel 21° secolo, circonda queste strutture detentive di Stato. Tutti i Centri per il rimpatrio (CPR) oggi attivi in Italia sono stati visitati in contemporanea da alcuni parlamentari e da rappresentanti  del Tavolo nazionale asilo e immigrazione (TAI). Che denuncia: «Nessuna direttiva o altra norma europea prevede l’istituzione dei CPR. Le organizzazioni del TAI esprimono grande preoccupazione per le pratiche detentive, discriminanti e criminalizzanti che si stanno estendendo sempre più a tutti gli stranieri che arrivano alle frontiere italiane». Su Vie di fuga il dossier di monitoraggio di TAI e parlamentari.

Asilo nell’UE, i primi dati complessivi 2023: 1.140.000 i richiedenti nell’Unione “allargata”

Cipro è il Paese membro che ha registrato la maggiore incidenza in rapporto alla popolazione: una domanda d’asilo ogni 78 abitanti, contro una media UE di una ogni 400. Sempre più numerosi i richiedenti fuggiti dai Territori palestinesi: due terzi in più rispetto al 2022.

Relocation UE: a metà strada rispetto agli impegni (4.000 persone) i ricollocamenti di richiedenti asilo

I 4.000 richiedenti protezione sono sbarcati in Italia, Grecia, Spagna, Malta o Cipro e sono stati “ricollocati” in 12 altri Paesi membri o “associati” sulla base della Dichiarazione di solidarietà che nel giugno 2022 ha coinvolto 21 Paesi, con un impegno per un totale di 8.000 relocation. Il numero di richiedenti trasferiti, come del resto l’impegno complessivo, rimane una frazione minima delle persone che arrivano in cerca di protezione nei cinque Stati mediterranei. Lo confermano i nuovi dati Eurostat 2023.

Asilo nell’UE, primi dati 2023: in Italia 130 mila richiedenti, in Germania 329 mila

Nell’anno i richiedenti asilo per la prima volta nel nostro Paese sono aumentati di due terzi rispetto al 2022  e hanno raggiunto le 130.565 persone in cifra assoluta. Ma questo dato si colloca ben al di sotto di quelli registrati in Germania (oltre 329 mila richiedenti) e in Spagna (160 mila). Il totale italiano risulta inferiore anche a quello francese.

Sbarchi e vittime, sempre più letale la rotta del Canale di Sicilia

Segnano un più 50% rispetto al 2022 gli sbarchi di rifugiati e migranti in Italia. Ma nel Mediterraneo centrale le vittime durante le traversate sono cresciute del 66%: il rischio di perdere la vita o rimanere dispersi su questa “rotta” (vittime in rapporto alle persone che ce l’hanno fratta a sbarcare nel nostro Paese o a Malta) è tornato a crescere dopo tre anni di diminuzione.

COP28, i Paesi poveri e il climate change: “Un fondo vuoto non ci aiuta”

Lo ha ricordato nel giorno d’apertura della COP28 di Dubai la presidente  del Gruppo sul cambiamento climatico dei Paesi meno sviluppati. L’impegno unitario del Gruppo. Un incontro di sensibilizzazione sul Bangladesh (uno dei Paesi più esposti ai danni del climate change ma responsabile solo dello 0,5% delle emissioni globali) e una mostra fotografica su persone e comunità in prima linea sul fronte del “loss and damage”, le “perdite e danni” dovute al clima impazzito. A livello globale quasi il 60% degli sfollati si trova nei Paesi più vulnerabili all’impatto del cambiamento.

Budapest, Mondiali di atletica leggera 2023: ecco i nomi e i volti dell’Athlete Refugee Team

La rappresentanza dei rifugiati ai Campionati mondiali di atletica leggera iniziati oggi nella capitale ungherese è composta di sei atleti. Due, fra cui la già due volte olimpionica Anjelina Nadai Lohalith, sono originarie del Sud-Sudan, uno della Siria, uno del Marocco, uno dell’Etiopia. Ma partecipa anche l’eritreo Tachlowini Gabriyesos, ad oggi l’atleta rifugiato di maggior successo. Chissà che i sei dell’Athlete Refugee Team nei giorni di Budapest non riescano a dire qualcosa, con il loro coraggio e la loro determinazione, all’Ungheria di Viktor Orbán che nel 2022, profughi ucraini a parte, ha concesso asilo a 30 (trenta) rifugiati.

Via alpina del Nordovest, a Briançon accolti in una sola notte quasi 300 migranti

È un picco finora mai raggiunto a partire dal 2015. Anche in Francia è una calda estate, ma le associazioni Refuges solidaires e Terrasses solidaires, attive ai piedi del Monginevro nell’assenza di risposte statali, ricordano che anche nella bella stagione «in montagna i rifugiati rimangono persone vulnerabili. Spossati dai percorsi a piedi hanno bisogno di un tetto, di ascolto, di qualcuno che si faccia carico dei loro problemi di salute». Dieci giorni fa l’ultima vittima sui percorsi in alta quota per aggirare una frontiera militarizzata. Intanto è sotto pressione pure l’accoglienza italiana sulla via alpina del Nordovest: in Valsusa, in una notte di fine luglio sono state soccorse 180 persone. Da Oulx la denuncia di MEDU: «Diverse persone visitate dal nostro team dichiarano di non essere riuscite a ricevere assistenza medica e legale una volta sbarcate in Italia».

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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