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Archivio Author: Giovanni Godio

UE, la frontiera orientale nell’autunno dei diritti: stenti, pushback e i primi morti

La frontiera orientale dell’Unione Europea con la Bielorussia ha visto negli ultimi mesi un forte aumento del flusso di rifugiati e migranti che cercano di raggiungere la Lituania, la Lettonia e la Polonia. E oggi entra nell’autunno con testimonianze di “pushback” illegali, di un terribile abbandono nella “terra di nessuno” delle paludi e con le prime vittime: quattro i corpi appena ritrovati sul confine fra Bielorussia e Polonia.

Afghanistan, il documento del Tavolo asilo. Il Tavolo minori: “Corridoi anche per i non accompagnati”

«L’UE, i suoi Paesi membri e l’Italia, che hanno una parte di responsabilità in quanto sta avvenendo, devono mettere in campo iniziative all’altezza della tragedia che si svolge davanti ai nostri occhi»: lo afferma il documento sull’emergenza Afghanistan che il Tavolo asilo e immigrazione ha presentato ieri a Roma. Diffuso anche un documento del Tavolo minori migranti: le famiglie afghane con minori accolte in Italia devono essere accolte nel SAI e non nei CAS. I migranti che arrivano ai confini dell’UE dal “limbo” dei Balcani devono avere accesso al suo territorio; e i corridoi umanitari dai Paesi extra-UE dovranno includere i non accompagnati, mentre oggi in genere li escludono.

Torino, dal 5 settembre il primo festival dell’accoglienza “E mi avete accolto”

Accoglienza: parola ad alto rischio di banalità, di retorica sottovuoto, di mezze verità. Ma anche un’esperienza che può essere raccontata da storie che «non fanno rumore… Sono forse come isole in un mare di ingiustizie, di cortocircuiti burocratici… ma esistono». Il festival dell’accoglienza “E mi avete accolto”, ideato dalla Pastorale migranti di Torino, ha in calendario 44 proposte.

Oulx, in meno di sei mesi 5.000 migranti. Briançon, si trasferisce il Refuge Solidaire

Fra marzo e luglio 2021 sono stati contati al Rifugio Fraternità Massi di Oulx per i migranti in transito verso la Francia 4.400 passaggi, e ad oggi più di 5.000. Oltre 60 le cittadinanze extra-UE degli ospiti: rappresentati tutti i continenti, Asia, Africa, Europa, America e perfino l’Oceania. Ma per un terzo si tratta di persone fuggite dal solo Afghanistan, spesso in gruppi familiari. Un monitoraggio di Rainbow for Africa ha contato al Rifugio 19 donne incinte, quattro al mese. Cure ambulatoriali per i disagi di lunghi viaggi a piedi, ma accertate anche lesioni da bastonate e torture, in particolare sulla rotta balcanica. Intanto, sull’altro lato della frontiera si trasferisce il Refuge Solidaire di Briançon.

Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, in prima mondiale anche una squadra di rifugiati

Ancora una volta nel raccontare le storie, il coraggio dei sei atleti rifugiati dei Paralympic Games e il significato della loro rappresentanza è facile scivolare sulle bucce della retorica, dei luoghi comuni. Però, nonostante tutto, a Tokyo 2020 è ancora possibile ricordare qualche briciola di verità, magari facendo la tara del… “di troppo”.

Valle di Susa-Francia, migranti nella morsa ai due lati della frontiera

Afghanistan, Balcani, valle di Susa: la globalizzazione delle débâcle geopolitiche, delle rotte di fuga e delle frontiere sbarrate continua a far tappa sulle montagne del nordovest italiano. Quest’estate fino a 100 migranti a notte nel Rifugio Massi di Oulx. Don Chiampo, il responsabile: “Quello che avviene in Afghanistan nei prossimi mesi lo pagheremo pure noi in valle”.

Refugee Olympic Team, Tachlowini Gabriyesos nella top 20 della maratona

A Tokyo 2020 l’atleta del Refugee Olympic Team, il primo rifugiato ad essersi mai qualificato per una maratona olimpica, è arrivato 16° (su altri 75 colleghi che nell’afa di Sapporo sono riusciti a concludere la prova) a pochi minuti dal vincitore: da oggi può dirsi tra i migliori atleti del mondo. Si è “allenato” fra l’altro attraversando a piedi il deserto verso il Sudan, l’Egitto e poi Israele in fuga dall’Eritrea, quando era ancora un ragazzino di 12 anni.

Tokyo 2020, una vittoria per Kimia Alizadeh del Refugee Olympic Team

La giovane rifugiata di origini iraniane ha eliminato in un match di taekwondo la due volte campionessa olimpica Jade Jones. Con altri 28 atleti, Alizadeh fa parte del Refugee Olympic Team che sta partecipando alle Olimpiadi di Tokyo. La portabandiera della squadra Yusra Mardini, siriana: “Lo sport mi ha salvato la vita”.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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