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Archivio Category: Attualità

Solo andata. Righe che vanno troppo spesso a capo. Erri De Luca

Solo andata. Righe che vanno troppo spesso a capo – di Erri De Luca – Feltrinelli – Milano 2014 (2005) – pp. 96 “Solo andata” è un poema epico che racconta, come solo Erri De Luca sa fare, la traversata del Mediterraneo di un gruppo di persone in fuga dal loro Paese. Il suo tipico linguaggio ruvido evoca strazianti scorci del viaggio, uno dei molti, in cui morte, paura, dolore, pazienza, silenzio e speranza si amalgamano e si fondono alle acque del mare. La concretezza delle immagini (“Gli altri seguono il tallone che precede, / il viaggio a piedi è una pista di schiene“) coglie impreparato il lettore che viene istantaneamente catapultato sulla scena. Poco più avanti, sembra quasi di percepire il mare “a carezzare i piedi” bruciati e consumati dal deserto. Un nodo alla gola e il viaggio inizia. Come in molti racconti di sbarcati vivi, in uno stralcio dal “Racconto di uno” si legge: “Non c’è spazio di stendersi, appoggiati di spalla piove senza riparo, stringiamo la lana dei mantelli. Notte di pazienza, il mare viaggia verso di noi, all’alba l’orizzonte affonda nella tasca delle onde. Nel mucchio nostro con le donne in mezzo un bambino muore in braccio alla madre. Sia la migliore sorte, una fine da grembo, lo calano alle onde, un canto a bassa voce. Il mare avvolge in un rotolo di schiuma la foglia caduta dall’albero degli uomini.“ Una scena archetipo che mostra tutta l’assurdità e la tragedia umana che si ripete ad ogni viaggio. “Morire senza

UNHCR Tracks. Le storie di chi fugge

UNHCR, l’agenzia ONU per i rifugiati, ha realizzato un nuovo sito: Unhcr Tracks. Qui sono raccolte storie, fotografie e video che raccontano frammenti di vita dei rifugiati di tutto il mondo.

UNITED for Intercultural Action lancia la campagna #LifeSeekers

Il 17 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato a Budapest, UNITED for Intercultural Action ha lanciato la campagna #LifeSeekers. “Non siamo tutti #LifeSeekers (#RichiedentiVita)?“ In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, UNITED for Intercultural Action ha lanciato la campagna #LifeSeekers, ovvero #RichedentiVita: che siamo o meno “Richiedenti Asilo”, siamo comunque tutti “Richiedenti Vita” in questo momento storico di profonda crisi economica. L’obiettivo della campagna è quello di invitare le persone a pensare in modo diverso, sfatando i falsi miti su immigrazione e rifugiati come unici responsabili dei problemi sociali e delle sfide attuali. “L’Europa è piena… di case vuote!”, recita una delle “storie” della campagna. Nel tentativo di decostruire una delle narrative prevalenti che vorrebbe farci credere che in Europa non ci sia posto (anche fisico) per nuovi arrivati, UNITED fornisce alcuni dati contrari: “in accordo con i dati dei censimenti condotti in Europa nel 2011, ci sono almeno 15,8 milioni di case vuote verificate in Europa; in altre parole, ci sono abbastanza case vuote in Europa per accogliere tutti i richiedenti asilo arrivati in Europa lo scorso anno, e tutti i 4 milioni di persone senza fissa dimora europee, e ne rimarrebbero ancora a disposizione“. La campagna è interamente online, sarà attiva fino a settembre e qualsiasi persona, associazione, ONG, organizzazione o altro ente possono diventare supporter in modo gratuito. Noi come Vie di Fuga abbiamo deciso di aderire. La campagna è stata finanziata con il supporto del Council of Europe (European Youth Foundation), di Erasmus+ Programme of the European Union e dell’EU-Russia Civil Society

Sistema d’accoglienza: la relazione della Commissione parlamentare

di Marco Calabrese Approvata il 3 maggio 2016, la nuova relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta analizza nove tematiche di approfondimento relative alla situazione dell’accoglienza in Italia offrendo un quadro generale sia delle procedure amministrative sia dei costi complessivi del sistema.

(Ben)venuti: l’indagine del NAGA

di Marco Calabrese Il 4 maggio 2016, il Naga ha presentato il suo ultimo rapporto “(Ben)venuti, indagine sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo a Milano e provincia” all’interno del quale sono presentati i dati della realtà milanese ottenuti grazie a 62 interviste ad altrettanti ospiti del Centro Naga Har. Le osservazioni finali coincidono in parte con la proposta della trasmissione Report dell’8 maggio 2016.

Migrantas. Donne e linguaggio visivo sulla migrazione

Migrantas, un collettivo internazionale con sede a Berlino, lavora attraverso i pittogrammi per sensibilizzare le società alle problematiche connesse alla migrazione, ai temi dell’identità e al dialogo interculturale. Abbiamo intervistato una delle protagoniste del collettivo Francesca La Vigna. Migrantas è una realtà multiforme: progetto, collettivo, modo di vivere gli spazi urbani, laboratorio… come è nato e come vi raccontate oggi dopo tanti anni di attività? Migrantas nasce dal bisogno di esprimere una condizione personale. L´artista Marula Di Como comincia a sviluppare pittogrammi come parte del suo linguaggio artistico già nel 2000 e nell’ambito di vari progetti per conto del Goethe Institut a Buenos Aires collabora con la grafica Florencia Young. Le due argentine, entrambi di origini italiane, si rincontrano di nuovo a Berlino due anni dopo. L’invito a prender parte al gemellaggio Berlino-Buenos Aires è la scusa per lavorare congiuntamente al Proyecto Ausländer circa l´esperienza dell’esser straniero. Una valigia, una testa piena di pensieri, un mappamondo che sanguina o radici al posto dei pieni fanno parte di questa prima serie di pittogrammi presentata su cartelloni luminosi nel centro della capitale argentina. Queste figure femminili stilizzate hanno avuto nel pubblico un impatto comunicativo tale che le due iniziatrici hanno deciso di ampliare il progetto e di coinvolgere altre donne migranti. Cosicché è nato il collettivo migrantas, dal nuovo bisogno di dare una voce a chi è visto come “l’altro”. I pittogrammi stampati su cartelloni affissi per le strade, su cartoline distribuite gratuitamente o su borse di stoffa portano nello spazio urbano

Rifugiati e il diritto allo studio/2. L’Università di Bologna

Unibo for Refugees, è il nome del progetto per richiedenti asilo e rifugiati dell’Università di Bologna. L’intervista ad Alessandra Scagliarini, Prorettrice per le Relazioni Internazionali UNIBO. Abbiamo intervistato la dottoressa Alessandra Scagliarini, Prorettrice per le Relazioni Internazionali dell’Università di Bologna, per approfondire il progetto “Unibo for Refugees“, nato a fine 2015 e conoscere i suoi sviluppi per il futuro anno accademico 2016/17. Come è nato il progetto dell’Università di Bologna per studenti i rifugiati e richiedenti asilo? L’Università di Bologna ha recepito l’invito della Commissione Europea per la semplificazione del riconoscimento dei titoli di Istruzione Superiore tra i Paesi firmatari della Convenzione di Lisbona (Convenzione sul Riconoscimento delle Qualifiche di Istruzione Superiore nella Regione Europea) del 1997. A dicembre 2015, il nostro Senato Accademico ha votato una misura a favore di studenti richiedenti asilo e rifugiati, impossibilitati a iniziare o continuare il loro percorso di studi universitari perché in fuga da persecuzioni o da zone di guerra. In cosa è consistito il progetto per l’anno accademico 2015/16? A partire da gennaio 2016, abbiamo colloquiato 47 richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, accolti all’interno del sistema SPRAR del territorio della Regione Emilia-Romagna, interessati ad iscriversi all’Università. Attraverso l’International Desk abbiamo attivato i colloqui motivazionali e di orientamento, parallelamente all’analisi dei titoli di studio in loro possesso. Essendo persone scappate dai loro Paesi, spesso non erano in possesso della documentazione necessaria per attestare il loro livello di studio, quindi, in collaborazione con la Prefettura e il Ministero degli Affari Esteri e attraverso un iter semplificato, abbiamo effettuato un’indagine e cercato di reperire

Welcome to Italy. Reportage dell’accoglienza

di Gabriella Gaetani Sul sito di “Internazionale” è in corso il progetto Welcome to Italy: la pubblicazione di cinque video-reportage sull’accoglienza dei migranti nel nostro Paese. L’iniziativa è coordinata dal giornalista Stefano Liberti.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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