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Archivio Category: Dal mondo

Repubblica Democratica del Congo

Popolazione: 65.965.795 Capitale: Kinshasa La Repubblica Democratica del Congo è lo stato più grande e popoloso dell’Africa centrale, confina con il Congo Brazzaville a ovest, la Repubblica Centrafricana e il Sudan a nord, l’Uganda, il Rwanda, il Burundi, la Tanzania a est, con la Zambia e l’Angola a sud.

Sud Sudan

Popolazione: 12.657.941 ab. (2008) Capitale: Juba Il Sud Sudan (ufficialmente Repubblica del Sudan del Sud) è uno stato dell’Africa centrale, senza sbocchi sul mare, che confina a est con l’Etiopia, a sud-est con il Kenya, a sud con l’Uganda, a sud-ovest con la Repubblica Democratica del Congo, a ovest con la Repubblica Centrafricana e a nord con il Sudan, dal quale si è reso indipendente nel 2011 al termine di una delle guerre civili più lunghe della storia dell’Africa: basti pensare che le prime schermaglie tra unionisti del nord e secessionisti del sud risalgono al 1955, anno precedente la stessa indipendenza del Sudan dal dominio britannico. Politica recente e situazione umanitaria Nel 2005, con gli accordi di pace siglati ad Addis Abeba (Etiopia) tra il governo di Khartoum e il Sudan’s People Liberation Army (poi Movement), si posero le basi per la divisione del paese. Gli accordi prevedevano infatti la possibilità di un futuro referendum secessionista, che è stato effettivamente proposto nel sud nel gennaio 2011. A seguito della netta affermazione dei sì (99 per cento) si è dunque proceduto al riconoscimento della piena indipendenza del Sudan del Sud, ottenuta e ratificata il 9 luglio 2011, sebbene ancora oggi vi siano delle regioni contese (Aybei) e non sia ancora stata risolta la questione dei proventi della vendita del petrolio. L’affare è complicato perché i giacimenti si trovano nel sud ma gli oleodotti che permettono vendita ed esportazione passano dal nord, cosa che ha dato origine a notevoli dispute con il

Etiopia

* di Mirtha Sozzi e Marco Anselmi Popolazione:39.148.162 Capitale: Addis Abeba L’Etiopia è uno stato dell’Africa orientale. L’identità culturale e religiosa dell’Etiopia ha origini millenarie tanto da essere considerata il più antico stato africano ad essersi formato. Ha sempre mantenuto l’indipendenza fatta eccezione del periodo del colonialismo italiano negli anni della seconda Guerra Mondiale. L’Etiopia, formalmente, è una Repubblica Federale suddivisa in 9 regioni e due Città autonome. 1 Addis Abeba – Città autonoma-, 2 Afar, 3 Amhara, 4 Benishangul- Gumuz, 5 Dire Daua- Città autonoma-, 6 Gambela, 7 Harar- enclave-, 8 Oromia, 9 Somali, 10 Popoli del Sud, 11 Tigrè. Tipo di governo e politica recente L’Ethiopian People’s Revolutionary Democratic Front (EPRDF) è il principale partito politico del Paese che guidò l’Etiopia nella liberazione dalla dittatura del Generale Menghistu Haile Mariam e che organizzò le prime elezioni libere nel 1994. Le prime elezioni libere per la nomina del parlamento furono boicottate da molti partiti minori e vinte con presunti brogli elettorali dall’Eprdf. L’Etiopia è, almeno formalmente, una Repubblica Federale Democratica. L’attuale Presidente della Repubblica e Capo dello Stato è Mulatu Teshome nominato nel 2013 e successore di Girma Wolde-Giorgis, che era stato in carica dal 2001 al 2013 con un ruolo per lo più di rappresentanza, perché in Etiopia il controllo politico vero e proprio è affidato alla figura del Primo Ministro e Capo del Governo. Nella storia etiope recente questo ruolo è stato per lungo tempo occupato da Meles Zenawi in carica dal 1995 fino al 20 agosto

Rohingya, “Il nostro mondo è finito”

Il “nuovo” disastro umanitario della minoranza rohingya: un rapporto di Amnesty International inchioda il governo del Myanmar alle sue responsabilità, mentre i rifugiati sono ormai 530 mila. «È giunto il momento che la comunità internazionale passi dall’esecrazione all’azione».  

Gambia

Gambia. Questo piccolo Stato dell’Africa occidentale che si affaccia per un breve tratto di costa sull’oceano Atlantico costituisce una sorta di “enclave” stretta e allungata nello spazio geografico del Senegal.

Mali

Popolazione: 15.300.000 abitanti (fonte UNDP) Superficie: 1.240.192 km² (fonte UNData) Aspettativa di vita alla nascita: 55 anni (fonte UNDP) Rifugiati all’estero: 139.267 alla fine del 2014 (fonte UNHCR, Global Trends 2014) Richiedenti asilo all’estero: 12.247 alla fine del 2014 (fonte UNHCR, Global Trends 2014) Sfollati interni: 99.816 alla fine del 2014 (fonte UNHCR, Global Trends 2014) Rifugiati stranieri nei confini: 15.195 alla fine del 2014, soprattutto mauritani (fonte UNHCR) Erede di imperi medievali, poi colonia francese e indipendente dal 1960, dopo aver vissuto fra il 1992 e il 2012 un ventennio di promettente democrazia la Repubblica del Mali, Paese della “striscia” del Sahel, è stata messa in ginocchio dalla guerra civile e dal colpo di Stato militare che l’hanno sconvolta fra 2012 e 2013, e da una ripresa degli scontri nella primavera del 2014. Anche per via di queste vicende recenti il Mali resta uno dei Paesi più poveri e instabili a livello globale, fra gli ultimi per indice di sviluppo umano. La situazione: combattimenti senza fine Dopo decenni di rivolte, tregue e rivendicazioni una ribellione dei tuareg, alimentata da armi e combattenti giunti dalla Libia, attacca le guarnigioni governative del Nord nel gennaio 2012: è l’inizio di un’escalation senza precedenti. A marzo, nella capitale Bamako un colpo di Stato militare depone il presidente Amadou Toumani Toure, giudicato troppo debole contro i ribelli. Ma ad aprile i tuareg del MNLA (Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad), che hanno preso il controllo del Nord del Paese, possono dichiarare unilateralmente l’indipendenza. E tuttavia

Messico

di Silvia Ponzio Popolazione: 114.793.341 Capitale: Città del Messico Il Messico è una democrazia rappresentativa composta di 31 Stati federali e un Distretto Federale; confina a nord con gli Stati Uniti d’America, a est col Golfo del Messico e il Mar dei Caraibi, a sud-est con il Belize e il Guatemala, e a ovest con l’Oceano Pacifico. Il nome ufficiale del paese è Stati Uniti Messicani. Politica recente In Messico il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) è il maggior partito alla Camera dei deputati. Fondato all’inizio del Novecento raggiunge il massimo potere fra gli anni Quaranta e Cinquanta. Nel 2000 il PRI, rimasto per oltre settant’anni al centro della vita politica, subisce una sconfitta dal Partito di Adozione Nazionale (PAN) con l’elezione del candidato Vicente Fox. Si apre così una fase di pluralismo politico frenato però dagli interessi di oligarchie nazionali e internazionali interessate a ristabilire un sistema di alleanze tra vecchi e nuovi poteri. Nel 2006 è rieletto fra diverse polemiche un altro rappresentante del PAN, Felipe Calderón. Nel luglio del 2012 il PRI è tornato al potere, dopo dodici anni, con l’elezione di Enrique Peña Nieto. Questo ritorno non è stato ben accolto da tutti. La realtà sociale I cartelli della droga da anni combattono tra loro e contro le forze di polizia nella cosiddetta “guerra messicana della droga” caratterizzata da corruzione, torture e violenza. La sicurezza del Paese sembra essere compromessa da una violenza sempre maggiore e diffusa, nonostante il governo Calderón abbia cercato di danneggiare i cartelli. L’obiettivo delle sparatorie e degli omicidi non è solo il controllo dei

Camerun

Popolazione: 20.129.878 (stima) Capitale: Yaoundé  di Silvia Ponzio Il Camerun (ufficialmente Repubblica del Camerun) è uno stato dell’Africa equatoriale che confina a nord-ovest con la Nigeria, a nord-est con il Ciad, a est con la Repubblica Centrafricana, a sud-est con la Repubblica del Congo, a sud con la Guinea Equatoriale e il Gabon. Si affaccia a sud-ovest sul golfo di Guinea, nell’oceano Atlantico. Il Paese è chiamato “Africa in miniatura” per la sua varietà geologica ed etnica. Le lingue ufficiali sono il francese e l’inglese, ma esistono più di duecento minoranze linguistiche. Il Camerun è diviso in dieci regioni semi-autonome, ognuna sotto l’amministrazione di un Consiglio Regionale e di un Governatore. Ogni regione è suddivisa in 58 divisioni a cui capo di ognuna si trova un prefetto. A loro volta le divisioni sono frazionate in sotto-divisioni e distretti. Politica recente In seguito alla seconda guerra mondiale, sotto l’egida dell’ONU, tra il 1948 e il 1960 in Camerun vengono fondati più di cento partiti politici. Nel 1960 il Camerun francese e il Camerun britannico si uniscono nella Repubblica federale del Camerun e viene proclamata l’indipendenza. Il primo presidente è Ahmadou Ahidjo, il quale nel 1966 limita le libertà politiche creando un’unica organizzazione legale, l’UNC (Union National Camerounaise). Nel 1982 lascia il suo posto a Paul Biya (ormai al potere da trent’anni) che fino ad allora era stato Primo Ministro. Il suo governo è caratterizzato dall’attenzione agli equilibri politici tra le zone francese e britannica, corruzione e clientelismo. Nel 1992, in seguito

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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