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Capitale: Il Cairo

Egitto
Egitto

L’Egitto è un paese che si pone a cavallo tra l’angolo nord-est del continente africano e il sud-ovest di quello asiatico attraverso la penisola del Sinai. Nel 1922 ottiene l’indipendenza dal Regno Unito.

Politica recente

Negli ultimi anni la situazione politica egiziana appare in continuo divenire.
Punto di non ritorno è stato per l’Egitto, così come per altri paesi dell’area, la Primavera Araba. In Egitto, le prime proteste di piazza contro il regime autoritario, dell’allora presidente Hosni Mubarak, hanno luogo il 25 gennaio 2011.
Mubarak era Presidente dell’Egitto dal 14 ottobre 1981 e il suo regime era caratterizzato da uno scarso rispetto per i diritti umani. Noti alle ONG erano infatti le restrizioni alla libertà di espressione e i casi di detenzione di oppositori pacifici.
L’11 febbraio 2011 segna la fine dell’era del dittatore. Con l’arrivo dell’autunno 40 milioni di egiziani sono chiamati alle urne per la prima volta dopo la caduta di Mubarak. Le elezioni però fanno riesplodere la tensione nel Paese che scende di nuovo in piazza Tahrir a denunciare l’esercito di aver sequestrato il potere e blindato il risultato elettorale. Nella serie di eventi straordinari, cominciati nel febbraio 2011, si aggiunge l’elezione di Mohamed Morsi, nuovo presidente del Paese avvenuta a giugno 2012. Più di ottant’anni dopo la nascita dei Fratelli musulmani l’Egitto concede il potere a un partito islamico (finora appannaggio esclusivo dei militari). Morsi appartiene infatti ai Fratelli Musulmani. In realtà i militari al potere avrebbero preferito una vittoria del suo avversario, Ahmed Shafiq, ma decidono di lasciare la vittoria al leader scelto dagli egiziani ed evitare nuovi scontri di piazza.

Il leader dei Fratelli musulmani Mohamed Badie dietro le sbarre il 3 febbraio 2014. Ahmed Gamil, Afp
Il leader dei Fratelli musulmani Mohamed Badie dietro le sbarre il 3 febbraio 2014. Ahmed Gamil, Afp

Il 3 luglio 2013 si assiste a un nuovo colpo di scena; Mohamed Morsi è destituito con un colpo di stato da Abd al-Fattah al-Sisi, ex comandante in capo delle Forze Armate egiziane, e nel giugno 2014 lo stesso è eletto attraverso un plebiscito Presidente della Repubblica. Il dato allarmante nascosto in questa vittoria è che più della metà degli aventi diritto al voto boicotta le elezioni. Si tratta soprattutto dei giovani egiziani che si sentono traditi nelle loro speranze post Primavera Araba.

Situazione dei diritti umani

Ad oggi l’Egitto appare come “un paese attraversato da profonde fratture economiche e dove lo spazio per il dialogo è stato fortemente ristretto, se non represso”. Il movimento dei Fratelli Musulmani è stato dichiarato organizzazione terroristica ma la “caccia alle streghe” sta colpendo anche altre categorie laiche del paese, come gli studenti, i lavoratori delle fabbriche, i giornalisti e gli attivisti che finiscono incarcerati con accuse di vario genere ma tutte riconducibili al fatto che vogliono destabilizzare il clima sia all’interno delle università che delle fabbriche.
Le cifre ufficiali sostengono che circa 16 mila persone in tutto sarebbero state tratte in arresto; studenti inclusi, di fatto il nucleo preponderante. L’organizzazione indipendente Wikithawra ha pubblicato un rapporto dettagliato sui detenuti egiziani, analizzando il periodo fra tra luglio 2013 e maggio 2014. Le cifre parlano di oltre 40 mila detenuti, tra cui 4.768 studenti, 926 minori e 166 giornalisti. L’89% delle detenzioni sembra connesso ad attività politiche e solo il 4% ad azioni terroristiche.
Centinaia sono invece gli studenti espulsi dagli atenei a cui è vietata la re-iscrizione. Le università sono diventate uno dei luoghi più importanti di incontro e di organizzazione (anche di proteste contro il Governo) ed è per questo motivo che la repressione politica e militare sta concentrando qui gran parte delle proprie forze.

Profughi, sfollati e rifugiati

L’Egitto per la sua posizione geografica, a cavallo fra Asia, Africa ed Europa, è un paese di transito, di sosta e di partenza di migliaia di uomini, donne e bambini potenziali richiedenti asilo. La maggior parte di essi provengono da Sud Sudan, Sudan, Eritrea, Somalia, Iran e ovviamente Siria.

L’Egitto è però anche un paese di fuga, dal 2011 a oggi sono decine di migliaia gli egiziani che hanno attraversato il Mar Mediterraneo e hanno chiesto asilo politico in Europa. Il trend generale degli ultimi anni segnala che in percentuale sempre più Egiziani hanno chiesto protezione all’Europa, inoltre l’Egitto è il paese da cui provengono il maggior numero di minori non accompagnati.

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