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di Chiara Cestari

Secondo l’UNHCR le richieste d’asilo presentate in Olanda nel 2012 sono state 8.850 (-24% rispetto al 2011). Nel 2011 (i dati scorporati relativi al 2012 non sono ancora disponibili) il gruppo più numeroso di richiedenti proveniva dall’Afghanistan (1885 richieste), seguito da Iraq (1435), Somalia (1415) e Iran (929). Un viaggio nel sistema d’asilo olandese.

Chiedere asilo politico in Olanda

1. I luoghi 

Il centro principale per richiedere asilo all’arrivo in Olanda, nel caso in cui si sia stati fermati alla frontiera prima di attraversare i confini dello Stato, è l’Application Centre (Aanmeldcentrum, AC) presso l’aeroporto Schiphol di Amsterdam. I richiedenti asilo rimangono preventivamente all’interno del centro (per evitare il loro ingresso de facto nel Paese) per due giorni, durante i quali vengono sottoposti ad una visita medica e informati sul funzionamento legale della procedura di richiesta per lo status di rifugiato.

Nel caso in cui invece il richiedente asilo si trovasse già precedentemente su suolo olandese, viene indirizzato al centro di Ter Apel (Centrale Ontvangstlocatie, COL), una cittadina nel nord-est dell’Olanda, al confine con la Germania. Presso il COL si svolge l’identificazione, il rilevamento delle impronte digitali (che vengono immediatamente inserite nel sistema Eurodac) e il test della tubercolosi; le persone sono invitate a fornire inoltre ogni documento che possa attestare il viaggio affrontato fino a quel momento. Normalmente queste procedure non richiedono più di tre giorni.

Prima dell’inizio effettivo della procedura è ulteriormente necessario un periodo di permanenza (al massimo sei giorni) all’interno di un altro centro, il POL (Centrale Proces Opvanglocatie) che fornisce servizio di counselling, visite mediche, nonché un luogo dove riposarsi e prepararsi psicologicamente all’inizio della procedura vera e propria di richiesta d’asilo.

Il magazine di Vluchtelingen Werk Nederland

2. Le istituzioni

– Immigration and Naturalization Unit (IND):
Commissione centrale che si occupa di tutte le richieste d’asilo;

– Ministry for Immigration and Asylum Policy & Ministry of Foreign Affairs
Ministero per l’immigrazione e le politiche sull’asilo e Ministero degli Affari Esteri: compito di questi ministeri è stabilire se un Paese sia o meno “a rischio”;

– Netherlands Agency for the Reception of Asylum-Seekers (COA):
COA è l’agenzia che si occupa del programma di Resettlement in territorio olandese, 

– Associazione Pharos, IOM Netherlands e Consiglio Olandese per i Rifugiati (VluchtelingenWerk Nederland):
Si tratta di ONG che si occupano di diritto d’asilo e di assistenza sociale e psicologica per richiedenti asilo e rifugiati.

3. La procedura 

La procedura generale d’asilo (AAP) dura otto giorni lavorativi, durante i quali si conducono due interviste (rispettivamente durante il primo e il terzo giorno) in cui il richiedente asilo è tenuto a raccontare la sua storia e ogni dettaglio del viaggio intrapreso. Dopo cinque giorni è possibile che la commissione (Immigration and Naturalization Service, IND) rifiuti la domanda d’asilo, in caso contrario la richiesta è esaminata per i tre giorni successivi, al termine dei quali viene presa la decisione finale.

In caso la commissione non avesse ancora elementi sufficienti per rifiutare o accettare la domanda ha inizio la procedura prolungata (VAP) che comprende sei mesi di tempo per riesaminare la richiesta d’asilo.

Nell’eventualità di un esito negativo al termine della procedura generale il richiedente asilo ha una settimana di tempo per fare ricorso; quattro settimane per quanto riguarda invece la procedura prolungata. Nel periodo di tempo necessario al ricorso viene fornita una soluzione abitativa dove poter aspettare l’esito definitivo.

4. L’accoglienza

Per i rifugiati è prevista l’abitazione, l’assistenza sanitaria ed è garantito l’accesso ai vari livelli di istruzione: per quanto riguarda gli studi universitari per esempio, il Fondo di Assistenza Universitaria (UAF) ha finanziato un progetto pilota della durata di tre anni con lo scopo di favorire l’integrazione di 60 studenti, arrivati nel 2009. Il Consiglio Olandese per i Rifugiati e l’associazione Pharos si occupano di fornire assistenza psicologica e rappresentano una guida per altre associazioni nel riconoscere in tempo i sintomi di disagio causati da un’integrazione non riuscita.

L’Olanda offre, all’interno del Resettlement, un programma esemplare di orientamento (linguistico e culturale) pre-partenza, organizzato dalla Central Agency for the Reception of Asylum Seekers (COA) della durata di sei giorni. Inoltre, prima della partenza, il COA si occupa di condurre interviste di carattere biografico e socioculturale, con lo scopo di facilitare i comuni ospitanti nella conoscenza delle singole persone o delle famiglie che vi si trasferiranno. Dopo l’arrivo, ogni comune ospitante ha l’obbligo di offrire un programma di integrazione di uno o due anni, consistente in corsi di formazione, di lingua e di conoscenza della società olandese, nonché assistenza nella ricerca di un lavoro.

5. Il programma di Resettlement

L’Olanda ha aderito al programma di Resettlement fin dal 1984: inizialmente la quota massima di rifugiati prevista annualmente era di 250 persone, dal 1987 in poi è salita a un massimo di 500 e rimarrà stabile per i prossimi quattro anni. I parametri per ammettere o meno un richiedente asilo nel programma di Resettlement non cambiano rispetto a quelli utilizzati nell’esaminare qualsiasi altra domanda d’asilo, senonché l’esito sul Resettlement non può essere soggetto a ricorso. Il permesso rilasciato è valido per cinque anni, dopo i quali è possibile fare richiesta per la cittadinanza e/o il ricongiungimento familiare.

Oltre alle istituzioni nazionali e comunali, le principali associazioni (ONG) che si occupano del Resettlement sono il Fondo di Assistenza Universitaria (UAF), le associazioni Pharos, IOM Netherlands e il Consiglio Olandese per i Rifugiati (VluchtelingenWerk Nederland) fondato nel 1979, il quale dispone di un ufficio nazionale e 14 uffici regionali dislocati su tutto il territorio.

6. Criticità

Immagini da una manifestazione

L’Olanda è indubbiamente uno dei Paesi più organizzati d’Europa per quanto riguarda il diritto d’asilo e l’accoglienza dei rifugiati, ciononostante anche in Olanda ci sono centinaia di rifugiati che hanno perso il diritto di rimanere sul territorio legalmente, ma che non hanno la possibilità di tornare al proprio Paese d’origine, perché sarebbe troppo pericoloso per la loro incolumità. Si ri ritrovano costretti a vivere in strada o in accampamenti improvvisati: sono figure che passano inosservate, fino a quando qualche gruppo non si organizza per protestare e per rendersi visibile al resto della società, com’è successo ad Amsterdam negli ultimi mesi del 2012.

 7. Link

BBC News about the refugee camp in The Hague
http://www.youtube.com/watch?v=dyF_gDGayHk

The Foreign Report
http://www.theforeignreport.com/2012/12/27/the-netherlands-urban-refugee-camps-of-amsterdam/

The Dutch Council for Refugees
http://www.vluchtelingenwerk.nl/english/english.php

Asylum Trends 2012 – UNHCR
http://unhcr.org/asylumtrends/UNHCR%20ASYLUM%20TRENDS%202012_WEB.pdf

Dublin Transnational Project
http://www.dublin-project.eu/dublin/Netherlands

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2 commenti

  1. Chi mi sa dire con certezza i tempi che ci vogliono perché un cittadino albanese che ha chiesto asilo nei Paesi bassi e si trova là già da un mese abbia una risposta? Ho letto i tempi e i passaggi, ma non mi risultano poi quelli, i tempi, visto che un cittadino albanese (si sa da subito che in Albania non c’è guerra e nemmeno un regime) è entrato nei Paesi Bassi il 14 aprile e ancora oggi che è il 15 maggio deve sapere se viene accolta la sua richiesta oppure no, e comunque mi racconta che può fare ricorso e che con i tempi lunghi ci può rimanere un anno, mangiare, dormire, e in più gli viene dato il sussidio di 380€ al mese. Posso solo dire con questo passo tutti chiederebbero asilo. La Germania i tempi sono molto ma molto più brevi e rimandano indietro tanti cittadini albanesi anche perché a breve faranno parte anche loro della comunità europea.

  2. chi mi sa dire con certezza i tempi che ci vogliono per stabilire se un cittadino albanese ( da premettere che non c’è guerra e non c’è comunismo anzi prossimi a fare parte del’europa ) chiede asilo nei paesi bassi e si trova li già da un mese per aspettare una risposta e comunque lui mi a confermato che se la risposta e negativa può fare ricorso e rimanere li comunque un anno mangiare , dormire e prendere un sussidio di 380€ al mese e che dopo sei mesi che si trova li gli verrà assegnata comunque un appartamento dove aspetterà la risposta definitiva … vero ho falso quali sono i tempi reali ?


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