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Il diritto d’asilo per perseguitati politici, in Germania, è un diritto fondamentale iscritto nella Costituzione (art. 16). E’ il ministero dell’Immigrazione tedesco, attraverso le sedi distaccate in tutto il Paese, a decidere o meno il riconoscimento dello status di rifugiato secondo la legge vigente sulla procedura d’asilo. Tra il momento della presentazione della domanda e il riconoscimento (o diniego) il richiedente ha un’ “autorizzazione di soggiorno” che gli consente di risiedere in un luogo stabilito dalle autorità, in genere un centro di accoglienza o una casa per richiedenti asilo. Tale autorizzazione viene ritirata quando al richiedente asilo viene opposto un diniego, anche se in alcuni casi gli viene riconosciuta la possibilità di soggiornare in Germania attraverso un titolo di soggiorno per motivi umanitari e non politici.

La procedura

La richiesta di asilo politico può essere fatta alla frontiera oppure già all’interno del Paese se la persona è riuscita ad arrivarci più o meno legalmente. In ogni caso i richiedenti vengono dapprima portati in un centro di accoglienza (20 in tutta la Germania) dove vengono registrati e ospitati. Tali centri sono controllati dalla polizia, godono della presenza di un medico e sono dotati di camere a due letti. Chi ha fatto richiesta di asilo politico può rimanere in questo tipo di struttura fino a un massimo di tre mesi dopo di che viene inviato in uno dei centri sparsi per il Paese secondo un sistema di quote nazionali.

Vicino a ognuno di questi centri di accoglienza si trova un ufficio distaccato del ministero dell’Immigrazione presso il quale viene effettuata la richiesta di asilo politico e che rilascia l’”autorizzazione di soggiorno”. Tale ufficio è anche la sede dell’audizione nel corso della quale un funzionario del ministero, con l’aiuto di un traduttore, ascolta la storia del richiedente asilo (che può presentare documenti a supporto del suo racconto) e decide del suo futuro. L’accettazione o il diniego alla richiesta d’asilo deve essere formulata per iscritto completata con le motivazioni della decisione.

Se ottiene il riconoscimento, il richiedente ha diritto a un permesso di soggiorno che può durare fino a un massimo di tre anni, anche se spesso viene concesso per periodi più brevi ed eventualmente rinnovato. In questo modo ottengono lo status di rifugiato politico e possono godere di tutti i diritti previsti dalla Convenzione di Ginevra. E’ però vero che la prassi di concedere permessi di soggiorno per periodi brevi, anche se rinnovabili, è un ostacolo alla possibilità di trovare un lavoro stabile. Alla fine dei tre anni complessivi i rifugiati politici hanno diritto a un permesso di soggiorno indeterminato, sempre che il ministero non certifichi l’esistenza di qualche motivazione di revoca.

Se la richiesta d’asilo risulta invece infondata, il funzionario del ministero deve valutare se non ci siano altri gravi pericoli per il richiedente rispetto a un suo rientro nel Paese d’origine. Nel caso può rilasciare un permesso per motivi umanitari. Se tali gravi pericoli non sussistono e il richiedente non ha altri titoli per restare in Germania, viene espulso e rimpatriato nel Paese d’origine. A tale decisione è possibile ricorrere e l’80% dei richiedenti asilo che ottengono un diniego fanno appunto ricorso rivolgendosi a un Tribunale amministrativo. Il ricorso ha una procedura d’urgenza e l’esito può essere la conferma del diniego del ministero, o l’annullamento di tale diniego e l’ingiunzione al riconoscimento del diritto di asilo con relativo permesso di soggiorno.

Informazioni più dettagliate, in inglese:
http://www.bamf.de/EN/Migration/AsylFluechtlinge/asylfluechtlinge-node.html

Statistiche

Nei primi tre mesi del 2012 le richieste di asilo in Germania hanno avuto un aumento considerevole rispetto allo stesso periodo del 2011, passando dai 11.458 casi (e di questi 9.997 casi di richieste fatte per la prima volta, gli altri per la seconda o ulteriore) alle 14.548 richieste (di cui 12.172 per la prima volta) del primo trimestre 2012. Se si guarda al passato si può notare che tra il 2006 e il 2009 il numero complessivo di richiedenti asilo è stato costante, introno alle 30.000 unità, per crescere a 48.589 richieste del 2010 e alle 53.347 del 2011.

Nei primi tre mesi del 2012 il Paese d’origine del maggior numero dei richiedenti asilo è stato l’Afghanistan (15,5%) seguito da Serbia (11,5%), Irak (11,5%), Iran (7,1%) e Pakistan (6,9%).

Per quanto riguarda gli esiti delle domande, nel periodo gennaio-marzo del 2012 ne sono state prese in esame 12.513. L’1% dei richiedenti è stato riconosciuto come rifugiato politico, il 18,8% ha ottenuto un qualche titolo per rimanere in Germania, mentre per l’ 80,2% l’esito è stato quello del diniego o per manifesta infondatezze (54,8% dei casi) o per motivi formali (tra i quali la procedura basta sugli accordi di Dublino).

Se si guarda alla serie storica degli accoglimenti e dei dinieghi relativi alle domande di asilo politico, si nota un andamento altalenante. Tra il 2002 e il 2006 ha ottenuto una qualche forma di permesso di soggiorno per asilo politico o motivi umanitari circa il 6% dei richiedenti. A partire dal 2007 e fino al 2009 tale percentuale è salita al 25 – 30% per ridiscendere negli ultimi due anni e nel primo trimestre 2012 intorno al 20%.

 

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1 commento

  1. Avevo un problama per lazilo politeco un GErmania i servi un aioto grazie


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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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