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Minori: l’Italia non è ancora un Paese per “non accompagnati”. Ma ci prova

Il 2014 ha registrato alcuni notevoli interventi di riforma del sistema di accoglienza dei minori migranti “non accompagnati” arrivati sul territorio nazionale. Però una completa attuazione dell’Intesa  fra Governo, Regioni ed Enti locali sull’“emergenza” migranti sancita il 9 luglio 2014 è ancora lontana. Gli ultimi dati sull’accoglienza dei “non accompagnati” richiedenti e non richiedenti asilo nei report ministeriali. Ma anche, negli approfondimenti, il caso di “mala-accoglienza” di Giarre.

MSNA_1«Lo SPRAR è perno del sistema di accoglienza di secondo livello sia per gli adulti che per tutti i minori stranieri non accompagnati: eventuali soluzioni attivate in via d’urgenza dovranno avere un ruolo residuale e comunque tendere ai requisiti del modello SPRAR». «Si conferma lo SPRAR come sistema unico di accoglienza delle persone richiedenti o titolari di protezione internazionale, estendendo tale Sistema anche all’accoglienza di secondo livello di tutti i minori non accompagnati». Così recitava l’Intesa fra Governo, Regioni ed Enti locali sull’“emergenza” migranti sancita il 9 luglio 2014.

È ormai passato oltre un anno. Le competenze sui minori stranieri non accompagnati (MSNA) sono passate dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali a quello dell’Interno. Ma una vera attuazione di quanto stabilito dall’Intesa è ancora lontana.

13.500 ragazzi, però 4 su 10 sono “irreperibili”

Davanti al centro diurno Civico Zero di Save the Children, a Roma (foto Save the Children).
Davanti al centro diurno Civico Zero per minori migranti di Save the Children, a Roma (foto Save the Children).

Alla fine di giugno 2015 erano censiti nel nostro Paese circa 13.500 Msna. Il dato, ancora aggiornato a cura del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, comprende 8.200 minori «presenti» nei servizi di accoglienza ma anche 5.300 irreperibili, che da quei servizi si sono allontanati: quasi il 40% del totale.

A fine 2014 i soli Msna presenti erano addirittura 10.500, al culmine di un trend in forte crescita rispetto ai due anni precedenti (6.300 a fine 2013 e 5.800 a fine 2012).

In tutto, nel 2014 sono arrivati sulle coste italiane circa 26.100 i minori, di cui 13.000 non accompagnati, un numero pari a due volte e mezzo quello registrato nel 2013 (qui la fonte del dato è l’8° Rapporto annuale del CRC, oggi il più aggiornato e autorevole monitoraggio realizzato dalle realtà del Terzo settore impegnate sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese).

Quanto alle ultime cifre sui Msna richiedenti asilo, sono stati 1.112 nel solo periodo fra gennaio e aprile 2015 e 2.557 in tutto il 2014. Qui il dato conferma una tendenza globale, perché nel 2014 l’UNHCR ha registrato un numero di bambini e ragazzi non accompagnati richiedenti asilo senza precedenti, 34.300 in 82 Paesi; anche gli ultimi dati dell’EASO, lo European asylum support office, hanno segnalato a maggio un picco senza precedenti di MSNA, il 7% fra tutti i richiedenti asilo nel territorio dell’Ue “allargata”; mentre l’Alto Commissariato Onu ha rilevato a livello globale che negli ultimi anni, fra tutti i rifugiati, i bambini e i ragazzi under 18 sono cresciuti dal 46% al 51%, oltre un rifugiato su due, anche se in Europa il rapporto è “solo” di uno su cinque.

“Tutti nello SPRAR”, a scartamento ridotto

MSNAA fronte di queste cifre, comunque, in Italia il bilancio dell’accoglienza nello SPRAR sulla linea indicata dall’Intesa del luglio 2014 si conferma ancora a scartamento ridotto.

Lo ha stilato appena qualche giorno fa, il 29 luglio, il ministro dell’Interno Alfano in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza della Camera: «A tutti i minori sono già destinati 849 posti SPRAR, cui se ne aggiungeranno a breve altri mille, all’esito del bando il cui termine è scaduto l’altra settimana. Fuori dallo SPRAR e in attesa che il nuovo sistema vada a regime, il Ministero dell’interno ha finanziato diversi progetti a valere sul Fondo europeo per l’asilo, che hanno permesso l’attivazione temporanea di altri 737 posti fino al 17 dicembre 2015».

Va riconosciuto che il 2014 ha registrato una serie di notevoli interventi di riforma del sistema di accoglienza dei MSNA che arrivano sul territorio nazionale (vedi nell’allegato).

In particolare, in seguito alla circolare del Dipartimento libertà civili e immigrazione del 25 luglio 2014 sono state aperte 16 strutture per una prima accoglienza dei MSNA fino a un massimo di 90 giorni. Ma, sottolinea ancora il CRC, almeno alla data di pubblicazione del Rapporto erano «più di 500 i minori ancora in attesa del collocamento in comunità che si trovano, da mesi, in strutture temporaneamente adibite alla loro accoglienza, attivate “in emergenza” a livello locale in Sicilia, Puglia e Calabria».

Collegamenti

Il caso di “mala-accoglienza” di Giarre: un’interrogazione parlamentare (maggio 2015) e l’ispezione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza (luglio 2015)

L’“hub” di prima accoglienza per MSNA di Bologna

Le associazioni: “Subito un decreto per la tutela dei MSNA” (fonte Save the children, maggio 2015)

Accoglienza MSNA: un difficile 2014 (fonte Save the children, ottobre 2014)

Allegati

MSNA: i numeri, l’accoglienza, i problemi. E le richieste del CRC (da I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, 8° rapporto di monitoraggio, giugno 2015, file .pdf 1 mbyte)

MSNA: il report al 30 giugno 2015 (fonte min. Lavoro e politiche sociali, file .pdf)

MSNA: il report di monitoraggio al 30 aprile 2015 (fonte min. Lavoro e politiche sociali, file .pdf)

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