Skip to content

Nation 25. Il padiglione dei rifugiati alla Biennale di Venezia

download
Locandina della tavola rotonda Essere “tra”, Abitare la 25° Nazione – Un gesto di apparizione, quali territori e diritti?

Il 6 maggio si è aperta la 56a edizione della Biennale di Venezia. Quest’anno contro il sistema di padiglioni nazionali anche coloro che non hanno un paese, perché lo hanno abbandonato per cercare asilo, hanno trovato un luogo che li rappresenti: The Nationless 25 Pavilion. Ovvero il padiglione della Nazione 25.

Perché 25? Perché nel mondo si contano 51,5 milioni di rifugiati, che se idealmente raggruppati in un unico luogo formerebbero il venticinquesimo paese al mondo per numero di abitanti. Perché nationless? Perché il suffisso negativo rappresenta la perdita di un territorio, quello di nascita. The Nationless 25 Pavilion è un progetto ideato in concomitanza della Biennale di Venezia e curato da Sara Alberani, Elena Abbiatici e Caterina Pecchioli. Nasce all’interno di Nation 25, una piattaforma che ha visto la luce nel 2014 “attraverso la raccolta di esperienze di vita migratorie da parte di lavoratori in campo umanitario e artistico, si è sviluppata fino ad assumere una forma dinamica e di confronto costante fra curatori, artisti, rifugiati, umanitari“.

The Nationless 25 Pavilion è ospitato al di fuori dei luoghi ufficiali della Biennale, ai Magazzini S.a.L.E. ma le curatrici hanno chiesto ai responsabili di ogni padiglione di creare con dello scotch un quadrato (Square Tape) che lo rappresenti simbolicamente; la richiesta ha come scopo quello di rappresentare il permesso di soggiorno che ogni rifugiato deve ottenere per abitare in questo mondo nuovamente in legalità.

Da maggio a novembre il Pavilion conoscerà una serie di momenti collettivi open call, azioni performative e laboratori. Ma è a ottobre l’evento più atteso: si avvierà un laboratorio aperto, che come si legge sul sito ufficiale, vuole “costruire-costituire” la Nazione 25, visualizzarla a partire dall’analisi di aspetti comuni al popolo migrante: motivi della partenza, viaggio/attraversamento, concetti di confine, orizzonte e/o meta, attesa, identità ibrida. Un esercizio paradossale per fissare con l’immaginazione un’entità mutevole, ma con alcune esigenze comuni da mettere a fuoco”.

Per ulteriori informazioni clicca qui.

Condividi su…

Articoli correlati

Ancora nessun commento, aggiungi il tuo qui sotto!


Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

Pubblicazioni