Skip to content

NO a The Mission: la contestazione continua

La petizione sul web

Dopo mesi di proteste e distinguo, siamo giunti all’atto finale. Il reality The Mission, che vedrà persone legate al mondo dello spettacolo del calibro di Albano e Emanuele Filiberto impegnati in alcuni campi profughi dell’UNHCR, è arrivato alla fase delle registrazioni in studio. Lo scopo del programma? Secondo gli organizzatori, si tratta di un tentativo accattivante di portare a conoscenza del grande pubblico i problemi quotidiani di chi ha perso tutto e ha dovuto scappare dal proprio Paese.

The Mission – Il mondo che il mondo non vuole vedere, è promosso da grandi organizzazioni come Unhcr e Intersos. Nonostante questo, gran parte delle associazioni impegnate da sempre nell’aiuto ai rifugiati ha fatto sentire la propria voce, esprimendo il proprio dissenso attraverso comunicati e petizioni, per chiedere la cancellazione del programma televisivo. Il braccio di ferro sembra non aver sortito gli effetti sperati. Il 26 novembre un numeroso gruppo di operatori del settore si è dato appuntamento davanti alla sede della RAI di Via Verdi 31, a Torino, dove sono ormai iniziate le riprese dello show. Hanno urlato a gran voce la loro opinione e hanno distribuito volantini in cui si descriveva dettagliatamente il motivo della loro posizione contraria. 

Buonismo interessato

Secondo gli aderenti alla protesta si tratta di un ulteriore tentativo di spettacolarizzare il dolore, che non mira affatto alla volontà di informare su quelli che sono i reali problemi dei rifugiati, legati alla mancanza di leggi comuni e organiche in tema di asilo. L’obiettivo sembra essere quello di suscitare l’emozione del pubblico con i mezzi comunicativi utilizzati per le raccolte fondi delle grandi organizzazioni umanitarie. Quello che ci si chiede è se sia veramente questo il modo di affrontare un tema così delicato, che vede coinvolte un numero sempre più consistente di persone senza voce. 

La protesta continua

Viedifuga.org si unisce alla contestazione, e invita tutti coloro che vorranno al prossimo presidio davanti alla sede della RAI di Via Verdi 31 a Torino, il 2 dicembre. Sarà l’ultimo giorno delle riprese, e le associazioni torinesi vogliono dimostrare fino all’ultimo che non cederanno ai ricatti dell’attuale retorica televisiva. L’appuntamento è alle 19, ora in cui dovrebbe entrare in studio il pubblico. E’ prevista una lezione all’aperto, per esprimere la propria opinione pacificamente, tutti insieme. Vi aspettiamo, con la speranza che qualcosa possa cambiare.

Un’anteprima di quello che andrà in onda qui

Condividi su…

Articoli correlati

1 commento

  1. semplicemente “imbarazzante”..specie per chi lavora in quest’ambito ma non solo…


Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

Pubblicazioni