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Sbarchi gennaio-maggio 2014: 38.000 in fuga più che in emigrazione

Da gennaio, secondo dati del Viminale sono oltre 38.000 i migranti e potenziali richiedenti asilo arrivati in Italia via mare. Ma in questi stessi primi mesi dell’anno sono 140 quelli annegati al largo delle coste della Libia.

Da inizio anno, secondo dati del ministero dell’Interno aggiornati al 19 maggio, sono oltre 38.000 i migranti e potenziali richiedenti asilo arrivati sul territorio nazionale via mare, di cui il 97% in Sicilia, isole Pelagie comprese. «Sensibile l’incremento registrato dei flussi rispetto allo stesso periodo del 2013 (4.290 persone dal 1° gennaio al 18 maggio 2013), anno nel quale sono stati complessivamente 42.925 gli arrivi via mare».

Barche e barconi che arrivano sulle coste italiane partono quasi tutti (il 93%) dalla Libia, seguita dall’Egitto (4%). Per quanto riguarda la nazionalità dei migranti allo sbarco, prevalgono gli eritrei e i siriani (rispettivamente il 31% e il 14%), che insieme rappresentano quasi la metà dei casi.

Mutazioni

«Stiamo assistendo a una mutazione delle cause storiche del fenomeno migratorio – ha riconosciuto di recente anche il nostro governo per voce del ministro degli Interni Alfano. – Se prima povertà e scarsezza dei mezzi economici rappresentavano il motivo principale della spinta alla migrazione e il migrante rincorreva soprattutto la speranza di una prospettiva di vita migliore, oggi la causa prioritaria e quantitativamente più significativa è costituita dalla grave instabilità politica dei Paesi africani del Mediterraneo e di quelli dell’Africa subsahariana», oltre che dalla guerra civile in Siria.

Nel primo trimestre di quest’anno le domande d’asilo presentate in Italia sono state circa 13.000: sono più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2013, ma occorre tener presente che nell’ambito dell’Ue, stando agli ultimi dati di tendenza provvisori raccolti dall’Easo, sempre fra gennaio e marzo 2014 hanno chiesto protezione 110.000 persone, dieci volte tanto.

I minori

Secondo cifre ancora del Viminale integrate da stime di Save the Children, dall’inizio dell’anno allo scorso 30 aprile sono arrivati via mare in Sicilia almeno 3.300 minori migranti, di cui 2.245 non accompagnati e 855 accompagnati, in maggioranza di origine eritrea, egiziana, siriana, gambiana, maliana, senegalese e nigeriana.

Chi non ce l’ha fatta

Nel corso della missione «militare umanitaria» italiana Mare Nostrum avviata nell’ottobre 2013, fino alla metà di maggio sono stati soccorsi circa 30.000 i migranti (i costi della missione sono stati calcolati in nove milioni di euro al mese).

Ma fra l’inizio di gennaio 2014 e la metà di maggio, al largo delle coste della Libia hanno perso la vita circa 140 migranti e potenziali richiedenti asilo in quattro diversi naufragi (12 maggio, 6 maggio, 2 maggio e 30 aprile).

L’Unhcr stima che, dall’inizio dell’anno alla metà di questo mese, al largo dell’Italia, della Libia, della Grecia e in acque internazionali siano morte in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa 170 persone. Fra loro, anche le almeno 22 vittime del barcone che si è capovolto il 5 maggio nelle acque dell’isola greca di Samos.

Collegamenti

Mare nostrum: l’intervento del sottosegretario Delrio alla Camera (Governo.it 16 maggio 2014)

Ancora morti nel Mediterraneo: 170 da inizio anno (Unhcr, 13 maggio 2014)

L’ultima informativa del ministro dell’Interno alla Camera sul “flusso di migranti” (16 aprile 2014)

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