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[S]comparse è un documentario realizzato da Antonio Tibaldi intorno al film Terraferma di Emanuele Crialese, girato per cinque mesi nell’isola di Linosa.

Antonio Tibaldi racconta l’umanità dietro e accanto la macchina da presa. Lo fa cercando di partecipare in prima persona alle giornate e ai ciak degli isolani e delle (s)comparse africane (è così che un ragazzo africano si descrive per errore) reclutate come clandestini. Ecco lo straordinario ‘fake’. Chi ha vissuto in prima persona il viaggio della morte e della disperazione sulle carrette del mare si ritrova ora a rinterpretare se stesso. Con gli abiti scelti da esperte costumiste e piccoli gesti in scena costruiti a tavolino da aiuto registi. La finzione tenta il recupero della realtà, usando i veri protagonisti delle vicende raccontate e istruendoli per il raggiungimento della verosimiglianza. Negli occhi dei figuranti africani c’è stupore, paura (vi è una scena notturna in mare in cui devono nuotare fino a raggiungere una barca), rivendicazione, noia.

Il documentario arriva ad affrontare il tema del razzismo in maniera indiretta, alternando interviste a gesti di quotidianità e così si scoprono le inquietudini degli abitanti dell’isola e la loro capacità di apertura. Le riprese del film riescono infatti a smuovere opinioni e arrabbiature, di grande impatto  un anziano che prepara la passata di pomodoro facendo un discorso di accoglienza o la farmacista dell’isola chiusa nella sua idea di straniero come nemico. Si scoprono i punti di vista dei migranti, pronti a lamentarsi per la paga di comparsa e per i tempi di attesa del cinema o pronti a ricordare un passato tatuato sulla pelle dal dolore.

Crialese appare poco. Come un demiurgo va avanti per la sua strada. La natura ogni tanto prova a mettere qualche ostacolo e i saggi pescatori di Linosa provano anche a suggerire degli aggiunstamenti. Ma il cinema ha i suoi tempi forzati e non sempre vanno d’accordo con i ritmi dell’isola mediterranea. [S]comparse è un documentario semplice e sincero, rappresenta un secondo livello di analisi del fenomeno migratorio, rispetto a quello compiuto da Crialese in Terraferma.  Uno dei messaggi del documentario resta impigliato nelle parole di un carabiniere, il quale durante il ciak  della scena del rimpatrio dice a proposito degli africani: ‘Sono solo viaggiatori, nel loro paese non hanno nulla. Viaggiano per cercare qualcosa’.

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

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by Mauro Biani – Repubblica
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