Skip to content

Archivio Tag: Approfondimenti

Raccomandazioni elvetiche: “Non in Italia!”

L’Operazione “Mare Nostrum” è partita: navi, elicotteri e mezzi di ogni tipo per soccorrere i naufraghi del mare, per impedire altre tragedie come quelli recenti attorno a Lampedusa. “Sarà un’operazione militare ed umanitaria e prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare per incrementare il livello sicurezza delle vite umane”, ha spiegato il ministro della Difesa, Mario Mauro. Ma se in alto mare i migranti o possibili rifugiati politici staranno più al sicuro non altrettanto si può dire per quello che li aspetta una volta sbarcati.

La prossima legislatura, forse…

di Gianfranco Schiavone Il sistema italiano d’accoglienza per i richiedenti asilo e rifugiati politici presenta elementi positivi e negativi inseriti in un quadro normativo fragile e frammentato. Convivono scelte “liberali” e chiusure che si muovono nell’opposta direzione.

Emergenza Nord-Africa/2 – I diritti negati

Yasmine Accardo di Garibaldi 101 racconta un’”Emergenza Nord-Africa” che in Campania ha calpestato diritti e negato opportunità di vivere una vita dignitosa.

Perché una giornata mondiale del rifugiato

di Fredo Olivero La Giornata mondiale del rifugiato ha un senso se serve a fare il punto della situazione, se è l’occasione per una riflessione critica su che cosa significa il fenomeno di rifugiati e richiedenti a livello mondiale come a livello locale. Per quanto riguarda l’Italia, il 2011 ha visto 62.000 persone arrivare in Italia dal Nord Africa. Ma non sono stati arrivi indolori: nel corso dello stesso anno più di 2.000 persone sono morte nel Mediterraneo e più di 30.000 sono state rimpatriate. Dei 62.000 che sono arrivati circa 25.000 sono richiedenti asilo dalla Tunisia: di questi 4.500 hanno avuto un permesso temporaneo, mentre gli altri sono stati considerati presenze irregolari e,  se fermati, sono transitati dai CIE e sono stati rimpatriati. Circa 25.000 sono state le persone in arrivo dalla Libia, un Paese che per loro ha rappresentato solo un transito dato che per la maggior parte si tratta di Nigeriani, Ghanesi, Maliani, Eritrei, Etiopi, Somali. Ivoriani. Per loro si è messo in piedi un circuito di accoglienza di tipo emergenziale gestito dalla Protezione Civile. Molte di queste persone attendono ancora l’esito della domanda di asilo politico, ma dalle richieste già esaminate risulta che i dinieghi a livello nazionale oscillano tra il 70% e l’80%. Di fronte a questi arrivi l’attivazione di canali di accoglienza d’emergenza non è stata l’unica risposta che il nostro Paese ha messo in campo. L’altra parola d’ordine è stata quella della “sicurezza”, un concetto spesso malinteso e spesso declinato da una parte

Il CIE di Torino: né diritti né umanità

di Fredo Olivero *  I CIE (Centri di identificazione ed espulsione) sono nell’elenco dei “Centri dell’immigrazione” del Ministero dell’Interno insieme ai CDA (Centri di Accoglienza) ed ai CARA (per richiedenti asilo), ma la loro è una finalità particolare: possono “ospitare”, fino a 18 mesi (!), immigrati stranieri “clandestini” in attesa di espulsione, i più senza aver commesso reati, se non quello di aver calpestato il suolo italiano fuggendo dalla guerra, da rivolte, da situazioni di grave pericolo. Alcune delle persone presenti nei CIE hanno invece commesso qualche reato più grave, sono state in carcere senza identificazione della propria ambasciata ed ora, in attesa di riconoscimento, stanno nel CIE Le rappresentanze dei loro Paesi (Nord Africa, Nigeria) spesso impiegano mesi e mesi per operare la loro identificazione. Si tratta però di una minoranza, i più sono solo “colpevoli” del reato di clandestinità previsto dalla legge 94/2009, ed ora dalla legge 129/2011, ulteriormente peggiorativa. I CIE sul territorio nazionale sono 13: il più grande è a Roma, Ponte Galeria, (300 posti), poi ci sono Trapani, Bari e Torino con 180 posti. Il clima che si respira tra gli “ospiti obbligati” è di rabbia e tensione. A Torino la struttura è composta da 7 gabbie (una per le donne) di circa 25-30 posti ognuna, situate all’interno della recinzione (muro con griglia) alta 9 metri. E’ anche presente una struttura nuova e dignitosa, ma che si trova in cattivo stato perché “vandalizzata” dalle continue rivolte dei detenuti esasperati. D’altra parte la “rabbia” tra questi

Gratuito patrocinio: un diritto a rischio per i richiedenti asilo

Il gratuito patrocinio è un beneficio previsto dalla Costituzione italiana (art. 24 Cost.) che consiste nel fornire assistenza legale gratuita, per promuovere un giudizio o per difendersi davanti a un giudice, a chi non è in grado di sostenere le spese legali. Il pagamento di tutte le spese quindi è a carico della Stato. Per quanto riguarda i richiedenti asilo che vogliono impugnare l’eventuale diniego della protezione internazionale e avvalersi del gratuito patrocinio la questione è piuttosto spinosa. E per varie ragioni. A differenza di quanto previsto per la difesa dello straniero espulso (che è ammesso per legge al gratuito patrocinio, sia per l’impugnazione del decreto di espulsione, sia per le udienze di convalida del trattenimento e dell’esecuzione dell’espulsione), il richiedente asilo può avvalersi del patrocinio a spese dello Stato solo laddove presenti apposita domanda e risulti in possesso dei requisiti di reddito richiesti dalla legge. Dal punto di vista pratico, il problema principale riguarda la difficoltà di reperire i documenti di identità, dal momento che la maggior parte dei richiedenti asilo ne è privo e nella fase di domanda di asilo il contatto con le autorità diplomatiche del paese di origine è sconsigliato. Ci si trova così di fronte a persone la cui identità non è certa, le quali autocertificano di non possedere alcun reddito nel paese di origine. Per l’autorità italiana è dunque molto difficile accertare l’effettiva sussistenza delle condizioni per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Di solito, il Consiglio dell’Ordine ammette i richiedenti asilo al gratuito

Nonsoloasilo: rifugiati in cerca di futuro

Fabrizio Floris racconta dal di dentro il progetto “Nonsoloasilo”. Si tratta di un progetto che sostiene, con un contributo erogato dalla Compagnia di San Paolo, la rete di accoglienza e accompagnamento e l’inserimento sociale e lavorativo di 40 rifugiati e titolari di protezione internazionale sul territorio della regione Piemonte, ma soprattutto supporta le persone che hanno avviato un percorso di integrazione verso l’autonomia con la finalità di rendere possibile l’accesso alla cittadinanza. I partner capo fila sono Ufficio Pastorale Migranti e Cooperativa Orso. Si tratta di un progetto che si identifica pienamente con l’esperienza di Gino Filippini e il progetto “Education for life”  (http://eflkariobangi.org). Al passo leggero con mani forti di Fabrizio Floris* Tutte le parole in voga hanno un destino comune: quante più esperienze pretendono di chiarire, tanto più diventano oscure. Quanto più numerose sono le verità ortodosse che esse negano e soppiantano, tanto più rapidamente si trasformano in norme che non si discutono.  Spariscono le varie pratiche umane che il concetto tentava all’inizio di mettere in luce, e ora il termine sembra “individuare alla perfezione” “i fatti”, o la qualità “del mondo reale”, con l’ulteriore pretesa di immunizzarsi da qualsiasi critica. I termini della progettazione sociale non fanno eccezione alla regola. “Partecipazione”, “parità di genere”, “promozione”, “sostenibilità”, finiscono per essere parole cariche di significati e ideali, ma che nella realtà si scontrano con una prassi quotidiana dove invece negano se stessa, finendo di descrivere azioni nelle quali si appesantisce sempre di più il carico messo sulle spalle delle

Dossier Caritas 2011: le “criticità” del sistema di accoglienza/ 2

Un contributo pubblicato nel 21° “Dossier statistico immigrazione” della Caritas romana evidenzia, per la prima volta a livello nazionale, i rischi del triplo sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati determinatosi sull’onda dell'”emergenza” 2011: da un lato disfunzioni e disservizi, dall’altro standard bassi (e iniqui) in una delle tre “branche”.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

Pubblicazioni