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Archivio Tag: Assistenza rifugiati

Vite da “Dubliner”: (quasi) tutte le strade portano a Roma

Chi sono i “Dubliners” della protezione internazionale, al di là delle cifre sui flussi verso e dall’Italia? E come vengono accolti i “casi Dublino” che vengono respinti nel nostro Paese? Le risposte in uno studio sui 2.200 arrivi registrati nel 2010 all’aeroporto di Roma-Fiumicino.

5 province piemontesi in formazione

Il 22 maggio 2012 è la data di inizio del primo incontro di un seminario di formazione e informazione rivolto a operatorio socio-sanitari delle cinque province piemontesi di Asti, Ivrea, Alessandria, Alba e Biella. 

Salute e rifugiati: problemi complessi, risposte coordinate

Si chiama Salut-Are ed è un progetto che si propone di migliorare i servizi socio-sanitari a cui accedono i richiedenti asilo o i titolari di qualche forma di protezione internazionale.

Per evitare un’altra Rosarno

Da otto mesi attendono i fondi della Protezione civile per l’accoglienza delle persone inserite nella cosiddetta “Emergenza Nord-Africa” che è stata prorogata per tutto il 2012. Da otto mesi gli enti locali e i diversi soggetti gestori dei progetti di accoglienza devono anticipare le spese per le persone accolte in un momento in cui tagli ai bilanci e crisi mettono in difficoltà le amministrazioni del territorio. Eppure l’articolo 10 della convenzione Opcm 3933-2011 della presidenza del Consiglio dei ministri recita: “Il soggetto attuatore liquiderà dietro presentazione di fattura le prestazioni entro 30 giorni e non oltre 60 giorni”. Domenico Lucano e Giovanni Manoccio, rispettivamente sindaci dei comuni calabresi di Riace e Acquaformosa hanno scritto ad Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, per portare alla luce una situazione insostenibile. D’altra parte proprio l’esperienza di accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo di queste due amministrazioni locali è presa ad esempio in tutta Europa perché ha saputo trasformare questo fenomeno in momento di sviluppo e crescita del territorio, oltre che di integrazione e convivenza pacifica. Ma senza i fondi previsti e dovuti, è difficilissimo sostenere il tutto. Il problema non è solo legato alle risorse economiche. Scrivono i due sindaci: “In Calabria si rischiano altre ‘Rosarno’, per il ritardo nelle convocazioni dei richiedenti asilo e per i dinieghi che in questo momento superano il 70% delle richieste, facendo diventare questi migranti facile preda della criminalità organizzata”. Le rivolte in Nord-Africa e il susseguente arrivo di migliaia di persone in fuga

AAA ingresso protetto cercasi. A vantaggio di tutti

Il 90% dei richiedenti asilo non riesce a raggiungere l’Europa in modo regolare a causa del regime dei visti e dei controlli alle frontiere. Ma secondo un rete di organismi di cui fanno parte il Cir e l’Ecre, si può migliorare questa situazione con una strategia di adeguamento normativo e di sensibilizzazione in 4 “passi”.

Centro di nutrizione scalabriniano

Centro di Nutrizione Nel mese di aprile 2010 è stato inaugurato nel campo Unhcr di Marratane, in Mozambico, il centro di nutrizione gestito dall’Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione e lo Sviluppo (ASCS).

Mettere in rete l’esperienza

Si chiama “ProvinciaSensibile” ed è un progetto finanziato dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Torino che vede come capofila l’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, in collaborazione con Cooperativa Orso, Casa di Carità Arti e Mestieri e l’A.P.S. Mosaico – Azioni per i Rifugiati. Si propone in primo luogo di rafforzare e ampliare la rete di accoglienza per richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione internazionale nella Provincia di Torino. La presenza sul territorio di queste persone, titolari di diritti chiari e specifici, ha portato diverse realtà del privato sociale come delle istituzioni ad operare, talvolta in stato di emergenza, altre volte con una maggiore capacità di coordinamento e progettazione, a costruire percorsi di accoglienza e integrazione.  ProvinciaSensibile allora vuole mettere in rete questo bagaglio di esperienze, evidenziando in particolare le buone pratiche e costruendo percorsi di sensibilizzazione e di formazione per tutti i soggetti che entrano in contatto con il mondo dei richiedenti asilo e rifugiati politici con particolare riferimento a quanti devono prendere decisioni ad un livello politico, agli operatori sociali e agli insegnanti.  Il progetto si propone di produrre materiale informativo utilizzabile e consultabile in modo agevole, e prevede la realizzazione di una serie di workshop che si terranno in comuni della provincia torinese (Carmagnola, Torino, Pinerolo, Ivrea). Il primo appuntamento si è tenuto il 25 febbraio a Carmagnola. Info:http://www.nonsoloasilo.org/provinciasensibile/ http://www.nonsoloasilo.org/loc_ps.pdf

Salute: se non è per tutti, che diritto è?

 I rifugiati politici, una volta riconosciuti come tali, hanno gli stessi diritti e doveri dei cittadini italiani per quanto riguarda la salute come in altri campi della vita sociale. Così infatti recita l’articolo 24 della Convenzione di Ginevra sottoscritta anche dall’Italia: “Gli Stati contraenti concedono ai rifugiati che risiedono regolarmente sul loro territorio lo stesso trattamento concesso ai loro cittadini, per ciò che concerne: (…) maternità, malattie, invalidità…”. E’ una norma cristallina che pure trova difficoltà nel momento in cui diventa pratica concreta. Un esempio è l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale che dovrebbe essere garantito ai richiedenti asilo, ai rifugiati politici e titolari di protezione internazionale. Eppure questo diritto si scontra con concetti burocratici quali certificato di residenza, reddito, esenzione dal ticket… “Il decreto legislativo del 5 aprile 2011,– spiega l’avvocato Manuela Del Savio che si occupa di stranieri presso la Regione Piemonte – ha garantito l’iscrizione al Servizio Sanitario dei titolari di permessi di soggiorno per motivi umanitari giunti in Italia in seguito ai fatti di Egitto, Tunisia e Libia. A queste persone spetta anche l’esenzione dal ticket. Da un punto di vista burocratico è sufficiente che abbiano il codice fiscale. Nelle settimane di massimo afflusso un accordo tra Prefettura, Agenzie delle Entrate e Regione Piemonte ha permesso l’attivazione di uno sportello specifico in grado di fornire il codice fiscale in tempi brevi a queste persone”. Inoltre il decreto permette di superare anche un altro problema, quello della residenza, una questione che riguarda anche i rifugiati presenti sul territorio

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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