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Archivio Tag: diritti umani

La guerre aux frontières

Guerre aux frontières – di Didier Seynave – Documentario – Belgio 2010  Didier Seynave, cineasta belga, ha realizzato un importantissimo documentario, troppo poco diffuso fuori dai confini delle terre francofone, intitolato La guerre aux frontières. Il documentario, di taglio divulgativo, racconta il modo in cui l’Unione europea “controlla” le sue frontiere.

La marcia di John Mpaliza per il Congo RD

di Silvia Ponzio  Una marcia lunga 1600 chilometri, da Reggio Emilia a Bruxelles, con un obiettivo ben chiaro: richiamare l’attenzione sulla drammatica situazione, ormai cronica, che sta vivendo il Congo da vent’anni.

Diritti umani e centri di accoglienza: “Carenti i servizi alla persona”

Nel suo recente rapporto su detenzione, accoglienza e trattenimento la Commissione diritti umani del Senato esamina le condizioni dei Cara, dei Cda e dei Cpsa (oltre 4.600 i richiedenti asilo e migranti “ospiti” a fine 2011) e denuncia: «In molti casi si riscontrano carenze nella fornitura di servizi alla persona».

Nel mare i coccodrilli, ma sulla frontiera? Intervista a Fabio Geda

Nell’ultimo romanzo dell’autore di “Nel mare ci sono i coccodrilli” debutta in letteratura un’ “agenzia per la gestione delle frontiere esterne” dell’Europa.

Il CIE di Torino: né diritti né umanità

di Fredo Olivero *  I CIE (Centri di identificazione ed espulsione) sono nell’elenco dei “Centri dell’immigrazione” del Ministero dell’Interno insieme ai CDA (Centri di Accoglienza) ed ai CARA (per richiedenti asilo), ma la loro è una finalità particolare: possono “ospitare”, fino a 18 mesi (!), immigrati stranieri “clandestini” in attesa di espulsione, i più senza aver commesso reati, se non quello di aver calpestato il suolo italiano fuggendo dalla guerra, da rivolte, da situazioni di grave pericolo. Alcune delle persone presenti nei CIE hanno invece commesso qualche reato più grave, sono state in carcere senza identificazione della propria ambasciata ed ora, in attesa di riconoscimento, stanno nel CIE Le rappresentanze dei loro Paesi (Nord Africa, Nigeria) spesso impiegano mesi e mesi per operare la loro identificazione. Si tratta però di una minoranza, i più sono solo “colpevoli” del reato di clandestinità previsto dalla legge 94/2009, ed ora dalla legge 129/2011, ulteriormente peggiorativa. I CIE sul territorio nazionale sono 13: il più grande è a Roma, Ponte Galeria, (300 posti), poi ci sono Trapani, Bari e Torino con 180 posti. Il clima che si respira tra gli “ospiti obbligati” è di rabbia e tensione. A Torino la struttura è composta da 7 gabbie (una per le donne) di circa 25-30 posti ognuna, situate all’interno della recinzione (muro con griglia) alta 9 metri. E’ anche presente una struttura nuova e dignitosa, ma che si trova in cattivo stato perché “vandalizzata” dalle continue rivolte dei detenuti esasperati. D’altra parte la “rabbia” tra questi

Salute: se non è per tutti, che diritto è?

 I rifugiati politici, una volta riconosciuti come tali, hanno gli stessi diritti e doveri dei cittadini italiani per quanto riguarda la salute come in altri campi della vita sociale. Così infatti recita l’articolo 24 della Convenzione di Ginevra sottoscritta anche dall’Italia: “Gli Stati contraenti concedono ai rifugiati che risiedono regolarmente sul loro territorio lo stesso trattamento concesso ai loro cittadini, per ciò che concerne: (…) maternità, malattie, invalidità…”. E’ una norma cristallina che pure trova difficoltà nel momento in cui diventa pratica concreta. Un esempio è l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale che dovrebbe essere garantito ai richiedenti asilo, ai rifugiati politici e titolari di protezione internazionale. Eppure questo diritto si scontra con concetti burocratici quali certificato di residenza, reddito, esenzione dal ticket… “Il decreto legislativo del 5 aprile 2011,– spiega l’avvocato Manuela Del Savio che si occupa di stranieri presso la Regione Piemonte – ha garantito l’iscrizione al Servizio Sanitario dei titolari di permessi di soggiorno per motivi umanitari giunti in Italia in seguito ai fatti di Egitto, Tunisia e Libia. A queste persone spetta anche l’esenzione dal ticket. Da un punto di vista burocratico è sufficiente che abbiano il codice fiscale. Nelle settimane di massimo afflusso un accordo tra Prefettura, Agenzie delle Entrate e Regione Piemonte ha permesso l’attivazione di uno sportello specifico in grado di fornire il codice fiscale in tempi brevi a queste persone”. Inoltre il decreto permette di superare anche un altro problema, quello della residenza, una questione che riguarda anche i rifugiati presenti sul territorio

Nelle marche di confine

Un rapporto denuncia la situazione dei richiedenti asilo che incappano nelle “trappole” giuridiche all’interno dei confini dell’Ue, o non riescono nemmeno a superarli, rimanendo così “arenati” alla sua periferia, in Europa orientale. Storie, analisi e raccomandazioni ai “decision makers” dell’Unione.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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