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Archivio Tag: Libia

Libia-Italia: il corridoio di Natale, il bilancio di un anno

Sono stati accolti in maggior parte da 16 Caritas diocesane, per iniziativa della CEI tramite la Caritas nazionale, i 162 rifugiati che poco prima di Natale sono arrivati in Italia grazie al primo corridoio umanitario organizzato dalla Libia anche in collaborazione col governo italiano. Ma il risultato e i numeri di questa iniziativa di solidarietà non possono non essere messi a confronto con quelli di un anno che ha visto gravi responsabilità dell’esecutivo Gentiloni: sono 20.300 i migranti intercettati dalla Guardia costiera libica sostenuta dall’Italia e forse 10-13 mila quelli che hanno ingrossato la folla dei prigionieri dei “centri di detenzione”.

Centri di detenzione in Libia: “(Forse) è ora di pensare alle ‘condizioni umanitarie'”…

I nuovi propositi di attenzione del governo italiano alle «condizioni umanitarie» nei centri di detenzione per migranti e rifugiati in Libia arrivano dopo mesi di silenzi e di iniziative mirate al loro mero “contenimento” in quel Paese.

Libia/3: Amnesty, “l’Italia continui a proteggere migranti e rifugiati nel Mediterraneo”

Da Amnesty International, la denuncia su un episodio inquietante accaduto il 10 maggio: un barcone con 500 migranti e rifugiati in acque internazionali riportato in Libia da una motovedetta di Tripoli con l’avallo delle autorità italiane. E’ ancora più triste parlarne nei giorni di Manchester, come (è notizia di oggi) nel giorno dell’ennesimo disastro in mare al largo del porto libico di Zuara. Però qui non si tratta di “sicurezza” dal terrorismo o di “fatalità”, si tratta degli obblighi umanitari internazionali del nostro Paese.

Libia/2: “Noi, ritornati dal mercato degli schiavi”

La disastrosa situazione umanitaria dei rifugiati, migranti e sfollati interni in Libia, il Paese al centro delle iniziative diplomatiche italiane che mirano a contenere sulle sue coste e sui suoi confini meridionali la “rotta” migratoria verso il Canale di Sicilia (vedi i risultati del vertice di ieri del ministro dell’Interno Minniti con i colleghi di Libia, Niger e Ciad e la nostra news precedente). Le testimonianze raccolte dall’OIM sui “mercati di schiavi” del Sud.

Libia: “Sarraj è vostro, non nostro”

La vicenda di uno dei pochi rifugiati libici in Italia. Appartiene a una delle minoranze del Sud desertico, è stato un militare, ha mantenuto i contatti con la famiglia. Nella sua testimonianza, la guerra del 2011, la fuga, e un giudizio sulla situazione del suo Paese oggi.

Libia: diritto d’asilo cercasi, smarrito fra Bruxelles e Tripoli (passando per Roma)

La recente Comunicazione congiunta della Commissione e dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, il Memorandum Italia-Libia firmato il 2 febbraio e la Dichiarazione uscita dal Consiglio europeo di venerdì 3 alla Valletta hanno delineato un progetto di chiusura della “rotta” del Mediterraneo centrale che rischia di seppellire, di fatto, il diritto d’asilo nel Paese e ai suoi confini. *** Aggiornamento 6 febbraio*** Migrantes: “Ai lati del nuovo ‘muro’ potrebbero spostarsi e aprirsi nuove rotte”.

“Eritreo di madre etiope? Vita impossibile, non solo in Eritrea…”

“Mi chiamo G., sono nato ad Addis Abeba, in ETIOPIA, nei PRIMI ANNI ‘80. Mio padre è eritreo, mia madre etiope e io ho entrambe le cittadinanze dalla nascita. Sono rifugiato politico, lo status mi è stato riconosciuto da una Commissione territoriale italiana. Io però non ho potuto fermarmi in Italia perché mancava non solo il lavoro, ma anche qualsiasi possibilità di futuro. Ora vivo a Malta e faccio il lavapiatti in un ristorante…”. “Ho vissuto in Etiopia fino al 1997, anno in cui il conflitto fra Etiopia ed Eritrea si è riacutizzato. Io e la mia famiglia, essendo per metà eritrei, siamo stati cacciati dal Paese e tutti i nostri beni sono stati espropriati. La polizia etiope ci ha prelevato di notte dalla nostra casa e deportato in Eritrea, ad Asmara, nel quartiere di Khwta. Noi ci siamo poi spostati nella città di Adena Fassit, dove siamo rimasti per tre mesi prima di andare ad Assab, dove viveva un mio cugino. Qui studiavo e lavoravo come gommista nell’officina di mio cugino”. “Mi hanno prelevato a scuola” “In Eritrea il servizio militare è obbligatorio e tutti i ragazzi vengono costretti ad arruolarsi nell’esercito quando compiono 18 anni o al termine della settima classe di scuola. Molti dichiarano un’età falsa, cercando così di evitare l’arruolamento forzato, ma spesso questo non funziona: succede che vengano denunciati dalle persone del loro stesso quartiere. Nel 2005 alcuni militari sono venuti a prelevarmi a scuola e mi hanno portato nel campo di addestramento militare di

Dalla Libia a Lampedusa: più di 2.000 persone soccorse in un solo giorno

Il bilancio del 16 febbraio parla forte e chiaro di una situazione drammatica: 2.164 persone sono state soccorse nell’arco di ventiquattr’ore. Si tratta di migranti in fuga da un Paese al collasso, la Libia, dove anche tutte le ambasciate sono state evacuate.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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