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Archivio Tag: Migrazioni

Bangladesh

Popolazione: 163 milioni Capitale: Dhaka Il Bangladesh (ufficialmente Repubblica Popolare del Bangladesh) è uno stato asiatico confinante per la quasi totalità del suo territorio con l’India, a eccezione di un piccolo tratto in comune con la Birmania. Tipo di governo e politica recente Con l’indipendenza dell’India e la costituzione del Pakistan nel 1947, la regione del Bengala viene divisa in due parti: quella occidentale, induista, che rimane sotto il governo indiano, e quella orientale, musulmana, che viene annessa al Pakistan, nonostante ci siano 1600 km di territorio indiano a separare le due regioni. Si trattava dell’odierno Bangladesh chiamato a quel tempo Pakistan Orientale. La divisione del Bengala dà origine a un esodo di dimensioni massicce: milioni di indù migrano dal Pakistan orientale verso i luoghi di religione induista e milioni di musulmani, al contrario, vi si trasferiscono. Sebbene si presentino subito molti problemi di ordine politico, socio-economico ed etnico, i primi forti attriti tra Pakistan e la provincia orientale vengono alla luce nel 1952, in seguito alla nascita del Movimento per la lingua bengalese. Da questo movimento, nasce nel 1966, la Lega Awami (Lega Popolare Bengalese) che si batte per ottenere riconoscimenti culturali e politici della popolazione bengalese, che continuano a essere ignorati dal governo centrale. Proprio nel ‘66 l’insoddisfazione popolare e il dissenso politico raggiungono livelli critici poiché, dopo aver negato l’autonomia, le autorità pakistane arrestano il leader della Lega Awami, Sheikh Mujibur Rahman, il quale viene rilasciato nel ’69 al termine di una rivolta popolare senza precedenti. La

Etiopia

* di Mirtha Sozzi e Marco Anselmi Popolazione:39.148.162 Capitale: Addis Abeba L’Etiopia è uno stato dell’Africa orientale. L’identità culturale e religiosa dell’Etiopia ha origini millenarie tanto da essere considerata il più antico stato africano ad essersi formato. Ha sempre mantenuto l’indipendenza fatta eccezione del periodo del colonialismo italiano negli anni della seconda Guerra Mondiale. L’Etiopia, formalmente, è una Repubblica Federale suddivisa in 9 regioni e due Città autonome. 1 Addis Abeba – Città autonoma-, 2 Afar, 3 Amhara, 4 Benishangul- Gumuz, 5 Dire Daua- Città autonoma-, 6 Gambela, 7 Harar- enclave-, 8 Oromia, 9 Somali, 10 Popoli del Sud, 11 Tigrè. Tipo di governo e politica recente L’Ethiopian People’s Revolutionary Democratic Front (EPRDF) è il principale partito politico del Paese che guidò l’Etiopia nella liberazione dalla dittatura del Generale Menghistu Haile Mariam e che organizzò le prime elezioni libere nel 1994. Le prime elezioni libere per la nomina del parlamento furono boicottate da molti partiti minori e vinte con presunti brogli elettorali dall’Eprdf. L’Etiopia è, almeno formalmente, una Repubblica Federale Democratica. L’attuale Presidente della Repubblica e Capo dello Stato è Mulatu Teshome nominato nel 2013 e successore di Girma Wolde-Giorgis, che era stato in carica dal 2001 al 2013 con un ruolo per lo più di rappresentanza, perché in Etiopia il controllo politico vero e proprio è affidato alla figura del Primo Ministro e Capo del Governo. Nella storia etiope recente questo ruolo è stato per lungo tempo occupato da Meles Zenawi in carica dal 1995 fino al 20 agosto

Le mappe online delle migrazioni forzate: l’interazione di dati e narrazione

“The Refugee Project”, una mappa delle migrazioni globali e “ESODI”: tre strumenti interattivi per meglio comprendere le migrazioni e in particolare le migrazioni forzate attraverso dati e narrazione. The Refugee Project, una mappa temporale e narrativa delle migrazioni forzate dal 1975 Con l’enorme mole di dati a nostra disposizione provenienti da fonti diverse, non sempre è facile orientarsi ed avere un quadro delle migrazioni forzate. “The Refugee Project” è una mappa “temporale” e “narrativa” che ha l’obiettivo di ricostruire il fenomeno dal 1975 attraverso la rappresentazione visuale animata dei dati ufficiali di UNHCR e UN Population Data e, grazie all’ausilio di contenuti storico-politici, di illustrare brevemente le cause dei vari flussi. L’intreccio di dati e storia permette quindi di costruire una “narrativa dell migrazioni forzate”: trattando esplicitamente i rifugiati infatti, non vengono considerate le persone entrate in altri Paesi in modo irregolare, i migranti classificati formalmente come “economici” e gli sfollati interni. The Refugee Project rimane perciò una mappatura parziale, da integrare con altre fonti e altre “narrative” a loro volta parziali nella loro specificità. Il progetto è stato realizzato da Hyperakt, un’agenzia di design ad impatto sociale di New York, insieme ad Ekene Ijeoma, designer e artista. Le migrazioni mondiali dal 2010 al 2015 in una sola mappa Una seconda narrativa, più onnicomprensiva a livello mondiale e utile per poter effettuare un confronto, è quella costruita dalla mappa interattiva di Metrocosm, realizzata dall’imprenditore newyorkese Max Galka e anch’essa basata su dati della UN Population Division. La mappa mostra i flussi migratori globali tra il

Migration compact, lavori & opinioni in corso

In giugno la Commissione Juncker e il Consiglio Europeo lavoreranno sul Migration compact presentato dal governo Renzi: cooperazione con i Paesi africani in cambio di “controllo” sulle migrazioni. Intanto qualcuno si chiede: ma che cosa andremo a finanziare in quel continente? Però vale la pena di ascoltare anche l’opinione di chi fa cooperazione (cooperazione vera) per mestiere, la FOCSIV.

Balkan road. Un viaggio fotografico

Alberto Campi, fotografo italiano, residente in Svizzera ha realizzato in collaborazione con la geografa Cristina Del Biaggio un reportage fotografico dal titolo Balkan road.

Italia-Messico, cammini che si incrociano

Si è conclusa nelle scorse settimane a Torino la “Carovana italiana per i diritti dei migranti, la dignità e la giustizia”. I testimoni e gli ospiti della Carovana hanno incontrato la città in alcuni eventi aperti a tutti, fra cui il seminario “Italia-Messico, cammini che si incrociano. Dialogo a più voci sul fenomeno migratorio”, organizzato dal progetto Carovane Migranti in collaborazione con l’Università di Torino – Comitato Unito America Latina e Caraibi. Per Amnesty International il Messico è un «Paese senza giustizia». Ma secondo una delle relatrici al seminario, la sua crisi d’umanità «è la crisi d’umanità del mondo intero».

Rapporto sulla protezione 2014/ 3: on line la versione integrale

Il “Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014” offre, per la prima volta nel nostro Paese, tutto il necessario per approfondire nella sua attualità un argomento che, forse mai come in queste settimane, è al centro di dibattiti ed equivoci, “colposi” o “dolosi” che siano.

Rapporto sulla protezione 2014/ 2: apolidi e tratta delle persone, due focus sui “vulnerabili”

Il “Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014” presentato oggi a Roma dedica due focus ad altrettante categorie di “soggetti vulnerabili”: gli apolidi e le vittime di tratta, le cui condizioni si intrecciano sempre più di frequente con quelle dei rifugiati e richiedenti asilo. Solo 12 Paesi al mondo hanno adottato una procedura per il riconoscimento dell’apolidia: fra loro c’è l’Italia. Ma nel nostro Paese i permessi rilasciati per l'”art. 18″ sono appena 800-1.000 l’anno, e sono scesi a 520 nel 2012.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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