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Archivio Tag: Migrazioni

Nel mare i coccodrilli, ma sulla frontiera? Intervista a Fabio Geda

Nell’ultimo romanzo dell’autore di “Nel mare ci sono i coccodrilli” debutta in letteratura un’ “agenzia per la gestione delle frontiere esterne” dell’Europa.

L’Europa vista da Frontex/ 1: i migranti come variabile dell’illegalità di frontiera

Nell’ultimo anno, secondo i dati dell’agenzia Ue con sede a Varsavia, la “fortezza Europa” ha intercettato 140.000 attraversamenti illegali delle frontiere esterne e ha individuato nel suo territorio 344.000 migranti senza permesso di soggiorno. Mentre nei soli primi nove mesi del 2011 ha effettuato 107.000 rimpatri di migranti illegali.

Naufragi di gennaio: l’evento e la routine

Nel “diario” delle sciagure nelle acque del Mediterraneo durante il mese appena trascorso non c’è solo il naufragio della Costa Concordia. Alle sue vittime (17 morti e 15 dispersi) bisogna aggiungere almeno altre 22 vittime “del mare” e decine di dispersi.

Nelle marche di confine

Un rapporto denuncia la situazione dei richiedenti asilo che incappano nelle “trappole” giuridiche all’interno dei confini dell’Ue, o non riescono nemmeno a superarli, rimanendo così “arenati” alla sua periferia, in Europa orientale. Storie, analisi e raccomandazioni ai “decision makers” dell’Unione.

Les éclats (Ma gueule, ma révolte, mon nom)

Les éclats (Ma guele, ma révolte, mon nom) – di Sylvain George – Documentario – Francia 2011 – 84′ Al Torino Film Festival 2011 è stato presentato l’ultimo lavoro di Sylvain George – Les éclats. (Ma gueule, ma révolte, mon nom) – che è anche il documentario conclusivo del trittico composto da L’Impossible (2009) e Qu’ils reposent en révolte (2010). Sylvain George ha lavorato su queste tre opere per dieci anni, cercando una forma cinematografica assolutamente personale in grado di (ri)dare dignità ai suoi protagonisti: i migranti, ossia individui spogliati dall’Europa di ogni diritto e ridotti a quello stato definito da Benjamin di «nuda vita». Les éclats è ambientato a Calais, una città del nord della Francia balzata alle cronache nel 2002 quando Nicolas Sarkozy (allora Ministro degli Interni) aveva fatto chiudere un campo per stranieri gestito dalla Croce Rossa. Calais è la porta per entrare in Gran Bretagna, meta agognata da moltissimi migranti. È la città delle attese infinite, di una vita lasciata in sospeso per un futuro tenuto ancora più sospeso dall’illegalità, dalla possibile morte, dalla burocrazia europea. Il documentario di George racconta questa quotidianità, in frammenti: retate, cacce all’uomo, arresti, tribunali, attese, bagni e ancora retate e speranze che si affievoliscono fino a spegnersi. Il regista tenta di rendere conto di questa realtà e di mostrare in maniera concreta – riuscendo a evitare una spettacolarizzazione – quali sono le conseguenze sulle persone (sulla carne, sulla vita e sulla morte) delle politiche migratorie in Europa. Sylvain George prende

I costi del modello emergenziale dell’accoglienza Italia

Migranti in provenienza dalla Libia   Il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati (SPRAR) è strutturalmente sottodimensionato: i 3.000 posti in accoglienza ogni 6 mesi, sparsi in tutta Italia, sono infatti assolutamente insufficienti a far fronte alle necessità reali.

Riconfermato il “trattato di amicizia” fra Italia e Libia

  Il 15 dicembre 2011 Mario Monti, primo ministro del governo italiano, ha ricevuto il suo primo capo di Stato straniero: Mustafa Abdel Jalil, presidente del Consiglio nazionale transitorio libico. Italia e Libia hanno infatti deciso di riattivare il “Trattato di amicizia” firmato nel 2008 a Bengasi e sospeso durante il conflitto che ha messo fine al regime di Muammar Gheddafi. Secondo la rassegna stampa del sito del Governo italiano l’incontro fra i due capi di Stato ha un valore simbolico forte perché «conferma che tra Roma e Tripoli esiste un rapporto privilegiato che non passa con i governi e che, anzi, tutti i governi dell’uno e dell’altro Paese hanno interesse a rinsaldare» Monti ha comunicato che, in accordo con Jalil, si è deciso di riattivare il “Trattato di amicizia” perché rientra totalmente nell’interesse dei due Paesi. L’accordo, su cui il Cnt avrebbe espresso nei giorni prima dell’incontro perplessità per alcuni punti, garantisce la cooperazione nella lotta contro l’immigrazione clandestina, assicurando maggiori controlli lungo le coste libiche, e una serie di investimenti italiani in Libia. Prevede anche un risarcimento economico alla Libia per l’epoca coloniale pari a 4 miliardi di euro in 25 anni, in cambio di un’attenzione alle aziende italiane nelle commesse pubbliche.

Aumentati i casi di vulnerabilità fra i rifugiati

Nel 2010 è stato raggiunto un record in difetto per quanto riguarda il numero di arrivi via mare e di richieste di asilo politico in terra italiana. Il numero complessivo di domande vagliate dalle Commissioni Territoriali è stato di 12.121 (contro le 17.603 del 2009 e le 30.492 del 2008) e nonostante questo drastico calo lo SPRAR non è riuscito a coprire che una parte del fabbisogno, infatti sono almeno 2.500 i casi segnalati al Servizio Centrale che non hanno ricevuto risposta. Il motivo alla base di questa carenza è per il 90% dei casi l’insufficienza di posti. Da un’analisi dei dati SPRAR del 2010 è stato possibile rimarcare che vi è stato un aumento di casi vulnerabili sia fra i titolari che fra i richiedenti asilo. Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale, ha sottolineato che stiamo assistendo a un incremento delle vulnerabilità «intendendo tra le persone particolarmente vulnerabili non donne incinta o minori non accompagnati ma persone malate con gravi danni psichiatrici». Appare sempre più stretto il collegamento fra coloro che chiedono asilo politico e la tratta e per questo è importante non sottovalutare più il fenomeno e nemmeno relegarlo ad altra sede di competenza. Sempre dai dati è emerso che fra le vulnerabilità sono in aumento i casi di di persone LGBT, per lo meno per quanto riguarda la popolazione maschile. I cosiddetti LGBT vengono facilmente discriminati nei «grandi centri di accoglienza ma anche in strutture più piccole» per cui si rende necessario un intervento specifico. Fra

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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