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Archivio Tag: Sbarchi

Migranti e diritti negati: le questioni chiave in 17 clip audiovideo di Migrantes, Unicalabria e rete “Bambini, ragazzi e famiglie al Sud”

Il dipartimento di Scienze e politiche e sociali dell’Università della Calabria ha pubblicato un agile “dossier” audiovideo sul tema Migranti e diritti negati, tratto da un intervento tenuto al campo scuola “Legami a perdere”, un’iniziativa della rete Bambini, ragazzi e famiglie al Sud. Il “dossier” è accessibile nella sezione Guide di Vie di fuga.

Migranti e diritti negati: le questioni chiave in 17 clip audiovideo

Dalla Convenzione di Ginevra alla vera sfida dei nostri anni, cioè liberare dalla paura la “maggioranza silenziosa”. Il dipartimento di Scienze e politiche sociali (DISPES) dell’Università della Calabria ha presentato on line, su un’unica pagina web, i link a 17 brevi video (ognuno di appena qualche minuto) sul tema Migranti e diritti negati. La serie di clip, suddivisa in 17 argomenti sotto tre grandi voci, ripropone l’intervento di Mariacristina Molfetta della fondazione Migrantes e di Vie di fuga al campo scuola “Legami a perdere” della rete Bambini, ragazzi e famiglie al Sud, che si è svolto nel luglio 2018 a Cetraro Marina (Cosenza). “Migranti e diritti negati”: cliccare qui per il link alla pagina web. Le tre voci principali che scandiscono l’essenziale “dossier” sono: “Gli equivoci: come si forma una opinione pubblica e la si distorce”, “Retrospettiva della crisi del 2015: la UE divisa e il ruolo dell’Italia”  e “Quel che si può fare: accoglienza e dialogo. Le esperienze in campo”. Questi invece i titoli dei 17 video: “La storia delle ‘Carte europee’ dei diritti che rischiamo di stracciare”, “Primo equivoco: ne arrivano troppi”, “L’innesco delle migrazioni parte da noi: la corsa alle risorse come boomerang per i Paesi occidentali.”, “L’inizio di tutto: il 2015 e la scelta dell’Europa: non affrontare il problema”, “La retorica di un Paese invaso: l’Italia all’11° posto in Europa per domande di asilo”, “La convenzione di Ginevra e il peccato di omissione dell’Italia”,  “Dal regolamento di Dublino (1990) al crollo del 2015: perché sono nati gli hotspot”, “2015,

Sea Watch 3, caso “chiuso” fra proclami e provvedimenti d’urgenza

Proclami trionfali, ma anche un provvedimento d’urgenza della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo per l’ultimo “caso” Sea Watch.

Salvataggi in mare: il sollievo, i dubbi di illegalità, il messaggio

Alla fine del caso Sea Watch e Sea Eye è stato il momento del sollievo, certo, ma anche di riflessioni amare. Si profila un quadro di illegittimità e di disprezzo della normativa internazionale, comunitaria e nazionale nel modo in cui la vicenda è stata gestita. Mentre dalle diocesi italiane arriva un messaggio: le famiglie devono essere accolte insieme, unite, non a pezzi (semaforo verde per qualche donna e bambino, e agli uomini ci pensi qualcun altro…).

Capodanno in mare per Sea Watch e Sea Eye. Sbarchi, – 80% in un anno. Meno vittime ma traversate piu’ pericolose

Alla fine del 2018 del “rancore” e del “coraggio”, l’UNHCR si è trovato a dover ripetere un appello che un anno fa sarebbe suonato incredibile e grottesco: «Per il 2019 c’è un bisogno sempre più urgente di mettere fine all’approccio “nave per nave” attualmente in uso».

L’estate sta finendo…: Libia e sbarchi, l’eredità di tre mesi

Abbiamo rischiato di perdercelo, in queste settimane, ma ce l’hanno ricordato almeno in due: il problema dell’immigrazione in Italia è già stato «risolto» («lo ha risolto il mio governo», ha detto l’ex premier Paolo Gentiloni) o, più modestamente, è oggi affrontato con politiche finalmente «efficaci» (parola del vicepremier Matteo Salvini): sul tappeto, infatti, rimangono solo alcuni dettagli “secondari” che proviamo a inventariare nelle righe che seguono, dall’escalation della mortalità in mare (tutt’altro che una fatalità ineluttabile) al peggioramento negli ultimi giorni della già agghiacciante situazione umanitaria in Libia, al binario morto su cui è finita la riforma del regolamento “Dublino”.

Estate 2018: navi e migranti, le cronache del Mediterraneo centrale

Le cronache di mare (e di terra) che hanno visto protagoniste sette navi che hanno soccorso e raccolto migranti nelle acque del Mediterraneo centrale durante l’estate. Per non dimenticare.

Libia-Italia: il corridoio di Natale, il bilancio di un anno

Sono stati accolti in maggior parte da 16 Caritas diocesane, per iniziativa della CEI tramite la Caritas nazionale, i 162 rifugiati che poco prima di Natale sono arrivati in Italia grazie al primo corridoio umanitario organizzato dalla Libia anche in collaborazione col governo italiano. Ma il risultato e i numeri di questa iniziativa di solidarietà non possono non essere messi a confronto con quelli di un anno che ha visto gravi responsabilità dell’esecutivo Gentiloni: sono 20.300 i migranti intercettati dalla Guardia costiera libica sostenuta dall’Italia e forse 10-13 mila quelli che hanno ingrossato la folla dei prigionieri dei “centri di detenzione”.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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