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Archivio Tag: SPRAR

Sprar: l’“ampliamento” che non c’è

Un decreto dell’Interno finanzia per il 2013 702 posti Sprar in tutta Italia, ma questo dicembre scadono gli 816 “posti aggiuntivi straordinari” Sprar finanziati dal governo per l’ “emergenza Nordafrica”. Dunque, il bilancio dà un negativo di 114 posti.

Sprar: e dopo l’accoglienza? Una ricerca

Secondo un’indagine del Servizio centrale dello Sprar, al termine dei progetti locali del Sistema di protezione il 70% dei beneficiari ha ottenuto lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria. Nella fascia d’età dell’istruzione obbligatoria sono iscritti a scuola il 62% dei loro figli. Ma solo il 37% dei beneficiari “in uscita” ha una casa e solo il 27% un lavoro.

Che ne sarà dei 22.000 dell'”Emergenza Nord Africa”?

Il 31 dicembre è un fine anno particolare per le 22.000 persone rimaste in Italia in seguito alla ribattezzata “emergenza Nord Africa”. In realtà ne erano arrivate molte di più, oltre 60.000, ma più della metà sono state rispedite indietro in quanto tunisini, definiti “a prescindere” migranti per motivi economici.

20 giugno: una Giornata non basta

 Il 20 giugno, Giornata mondiale del Rifugiato, è l’occasione per dare visibilità a un fenomeno, quello di rifugiati e richiedenti asilo, in continuo mutamento, per provare a fare in modo che queste persone, in fuga da guerre o persecuzioni, inizino a essere viste prima di tutto come portartici di diritti fondamentali prima ancora che come problemi da risolvere.

Per evitare un’altra Rosarno

Da otto mesi attendono i fondi della Protezione civile per l’accoglienza delle persone inserite nella cosiddetta “Emergenza Nord-Africa” che è stata prorogata per tutto il 2012. Da otto mesi gli enti locali e i diversi soggetti gestori dei progetti di accoglienza devono anticipare le spese per le persone accolte in un momento in cui tagli ai bilanci e crisi mettono in difficoltà le amministrazioni del territorio. Eppure l’articolo 10 della convenzione Opcm 3933-2011 della presidenza del Consiglio dei ministri recita: “Il soggetto attuatore liquiderà dietro presentazione di fattura le prestazioni entro 30 giorni e non oltre 60 giorni”. Domenico Lucano e Giovanni Manoccio, rispettivamente sindaci dei comuni calabresi di Riace e Acquaformosa hanno scritto ad Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, per portare alla luce una situazione insostenibile. D’altra parte proprio l’esperienza di accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo di queste due amministrazioni locali è presa ad esempio in tutta Europa perché ha saputo trasformare questo fenomeno in momento di sviluppo e crescita del territorio, oltre che di integrazione e convivenza pacifica. Ma senza i fondi previsti e dovuti, è difficilissimo sostenere il tutto. Il problema non è solo legato alle risorse economiche. Scrivono i due sindaci: “In Calabria si rischiano altre ‘Rosarno’, per il ritardo nelle convocazioni dei richiedenti asilo e per i dinieghi che in questo momento superano il 70% delle richieste, facendo diventare questi migranti facile preda della criminalità organizzata”. Le rivolte in Nord-Africa e il susseguente arrivo di migliaia di persone in fuga

Rifugiati, richiedenti asilo e rete Sprar: i dati del Piemonte

Sei enti locali, otto progetti e 323 persone accolte in un anno (297 “ordinari” e 26 “vulnerabili”): sono i numeri della rete Sprar in Piemonte fra 2010 e 2011. Nella regione, intanto, fra 2005 e 2008 sono stati concessi 6.144 permessi di soggiorno per richiesta d’asilo, asilo politico e motivi umanitari.

Progetti Sprar, chi entra e chi esce: numeri per un bilancio sociale

 Si può misurare l’efficacia di una “buona pratica diffusa” come la rete di enti locali dello Sprar? Nel 2010 sono usciti dai suoi progetti circa 2.750 assistiti. La motivazione più frequente (43% di tutte le uscite) è l'”aver portato avanti il proprio percorso di integrazione”.

Aumentati i casi di vulnerabilità fra i rifugiati

Nel 2010 è stato raggiunto un record in difetto per quanto riguarda il numero di arrivi via mare e di richieste di asilo politico in terra italiana. Il numero complessivo di domande vagliate dalle Commissioni Territoriali è stato di 12.121 (contro le 17.603 del 2009 e le 30.492 del 2008) e nonostante questo drastico calo lo SPRAR non è riuscito a coprire che una parte del fabbisogno, infatti sono almeno 2.500 i casi segnalati al Servizio Centrale che non hanno ricevuto risposta. Il motivo alla base di questa carenza è per il 90% dei casi l’insufficienza di posti. Da un’analisi dei dati SPRAR del 2010 è stato possibile rimarcare che vi è stato un aumento di casi vulnerabili sia fra i titolari che fra i richiedenti asilo. Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale, ha sottolineato che stiamo assistendo a un incremento delle vulnerabilità «intendendo tra le persone particolarmente vulnerabili non donne incinta o minori non accompagnati ma persone malate con gravi danni psichiatrici». Appare sempre più stretto il collegamento fra coloro che chiedono asilo politico e la tratta e per questo è importante non sottovalutare più il fenomeno e nemmeno relegarlo ad altra sede di competenza. Sempre dai dati è emerso che fra le vulnerabilità sono in aumento i casi di di persone LGBT, per lo meno per quanto riguarda la popolazione maschile. I cosiddetti LGBT vengono facilmente discriminati nei «grandi centri di accoglienza ma anche in strutture più piccole» per cui si rende necessario un intervento specifico. Fra

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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