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Archivio Tag: vittime

Sbarchi e vittime, sempre più letale la rotta del Canale di Sicilia

Segnano un più 50% rispetto al 2022 gli sbarchi di rifugiati e migranti in Italia. Ma nel Mediterraneo centrale le vittime durante le traversate sono cresciute del 66%: il rischio di perdere la vita o rimanere dispersi su questa “rotta” (vittime in rapporto alle persone che ce l’hanno fratta a sbarcare nel nostro Paese o a Malta) è tornato a crescere dopo tre anni di diminuzione.

Via alpina del Nordovest: già due vittime alle soglie del nuovo inverno di montagna

Probabilmente queste due persone erano partite da Claviere, sul colle del Monginevro, per attraversare a piedi le Alpi e raggiungere la Francia o i Paesi del Nord Europa nella speranza di un futuro migliore. Sono state entrambe ritrovate sul versante di Briançon. MEDU: «Nonostante lo sforzo di numerose associazioni e volontari che presidiano la frontiera, la militarizzazione messa illegittimamente in atto dalla Francia dal 2015 ad oggi – nonostante la sospensione di Schengen sia prevista per motivi di sicurezza per un massimo di sei mesi rinnovabili fino a due anni – continua a mietere vittime nel silenzio assordante e assuefatto dei media e dei governi». Da maggio ad agosto sono 5.295 i migranti in viaggio registrati al rifugio Fraternità Massi nella cittadina frontaliera di Oulx; fra loro, 1.096 sono minori e 668 donne.

Non si può morire sulla frontiera francese: un appello anche per la società civile

Dopo che tre migranti in un mese hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il confine tra Italia e Francia, 12 organizzazioni italiane e di altri Paesi europei hanno lanciato un appello alla società civile e alle autorità francesi, italiane e locali per testimoniare la necessità di un cambio di rotta. Alla società civile l’invito a «contrastare le attuali politiche di controllo delle frontiere, nonché le modifiche previste dalla “Strategia Schengen” (o dal Codice frontiere Schengen) che siano potenzialmente lesive dei diritti fondamentali dei cittadini stranieri».  

3 ottobre 2021: “Noi non possiamo più accettare tutto questo”

«Essere qui in queste giornate è per noi un dovere civico e morale. Non possiamo accettare che donne, bambini e uomini in fuga dalla violenza continuino a perdere la vita in mare per una carenza di mezzi di soccorso e per l’assenza di corridoi umanitari. Non è più sostenibile che il soccorso in mare sia delegato al lavoro della Guardia Costiera italiana, a poche ONG e a mercantili che non sono attrezzati per il salvataggio e il trasporto di persone vulnerabili. Come non è sostenibile che solo agli Stati costieri sia lasciato l’onere esclusivo dell’accoglienza di chi arriva via mare. Si rende sempre più necessario un meccanismo stabile e coordinato di soccorso. È sempre più urgente ripristinare un’operazione efficace di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e un meccanismo stabile e coordinato di sbarco e redistribuzione automatica dei richiedenti asilo negli Stati membri dell’UE.  Per noi del Comitato, il 3 ottobre resta una data che ci ricorda come il salvataggio di vite umane debba sempre restare la priorità» (Tareke Brhane, rifugiato eritreo e presidente del Comitato 3 Ottobre in occasione dell’VIII Giornata della memoria e dell’accoglienza e dell’iniziativa “Siamo tutti sulla stessa barca” a Lampedusa, dal 30 settembre a oggi 3 ottobre). Il 3 ottobre 2013 in un naufragio al largo di Lampedusa hanno perso la vita 368 migranti. Nel 2016 il Senato italiano ha definitivamente approvato la proposta di legge per l’istituzione della “Giornata della memoria e dell’accoglienza”, da celebrarsi ogni anno in questa data. Dal 1° gennaio 2021 agli ultimi giorni

Memorandum Italia-Libia quattro anni dopo: anche per l’ONU politiche come queste sono da “rivedere”. Un fallimento che ci è costato 785 milioni

«Invito gli Stati membri interessati a rivedere le politiche che appoggiano l’intercettamento in mare di rifugiati e migranti per riportarli in Libia»: a quattro anni esatti dalla firma del memorandum Italia-Libia del 2017, questa recente raccomandazione del Segretario generale dell’ONU cade in un silenzio assordante. L’ultimo report delle Nazioni Unite riferisce per l’ennesima volta di violenze e torture anche nei centri di detenzione “ufficiali”. Ma nel 2020 i rifugiati e i migranti intercettati dalla Guardia costiera “libica” sono cresciuti quasi del 30%. In aumento anche il numero di corpi recuperati nelle acque territoriali. Mentre l’Italia per “contenere” migranti e rifugiati in Libia in questi quattro anni ha speso 785 milioni di euro. ***Aggiornamento 12 febbraio 2021: le autorità italiane, la Guardia costiera “libica” e la società Augusta Offshore chiamati a giudizio da Amnesty e ASGI per i cinque eritrei respinti in Libia sulla nave Asso 29 nel 2018***

Asilo in Italia in tutto il 2020, – 40% di richieste. Anche l’UNHCR avverte: Italia-Slovenia, a rischio il diritto alla protezione ***Aggiornamento: il Tribunale di Roma: “Illegittima la ‘riammissione’ in Slovenia”***

Secondo dati UNHCR, sono stati 26.551 i richiedenti asilo in Italia in tutto il 2020, il 40% in meno rispetto al 2019. Rotta balcanica, ormai anche l’agenzia ONU avverte esplicitamente: rifugiati e migranti in condizione di vulnerabilità intercettati in Italia hanno continuato a essere “riammessi” in Slovenia senza poter chiedere protezione nel nostro Paese. Progetto antiviolenza Di.Re e UNHCR: accolte 300 donne “invisibili”. ***Aggiornamento: il Tribunale di Roma riconosce il diritto a entrare in Italia a un richiedente asilo pakistano  (assistito da due avvocate dell’ASGI) che aveva subito una “riammissione a catena” finita  in Bosnia***. * Fra gli sbarcati, 107.212 i provenienti dalla Libia.   ** Fra gli sbarcati, 12.977 i provenienti dalla Libia.   *** Fra gli sbarcati: 75% uomini, 6% donne, 5% minori accompagnati e 14% minori non accompagnati; cittadinanze principali: Tunisia, Bangladesh, Costa d’Avorio, Algeria, Pakistan; solo 4.500 dei migranti/rifugiati arrivati sono sbarcati dopo essere stati soccorsi in alto mare dalle autorità o dalle ONG: tutti gli altri sono arrivati con “sbarchi autonomi”. Richiedenti asilo: dato non ancora consolidato. Fonte: elaborazione Vie di fuga su dati Report asilo 2020 Fond. Migrantes, Dip. Libertà civili e immigrazione e UNHCR 2021.   Nel 2020 hanno chiesto asilo in Italia circa 26.551 persone, quasi il 40% in meno rispetto al 2019. Dopo tre anni, per la prima volta il numero di richiedenti è inferiore alle persone sbarcate, 34.154. Il grafico qui sopra presenta queste due cifre nel contesto degli ultimi anni: entrambe si collocano a livelli drasticamente inferiori in rapporto al quadriennio 2014-2017.

Arrivi in UE sulle rotte migratorie ai minimi dal 2013. Morti e dispersi, il dato dimenticato dei percorsi via terra

Sono circa 124 mila gli attraversamenti “illegali” registrati alle frontiere esterne dell’UE nel 2020, il 13% in meno rispetto al 2019. Nell’anno le rotte migratorie del Mediterraneo hanno contato almeno 1.228 fra morti e dispersi, ai quali bisogna aggiungere 86 vittime lungo i percorsi via terra in territorio europeo, UE o extra-UE. Rispetto al 2019, otto volte tanti gli arrivi alle Canarie.

“Fortezza Europa”: meno arrivi di migranti, più vittime nei viaggi attraverso la “sicura” Europa

In calo nel 2019, rispetto al 2018, gli attraveramenti “illegali” di migranti sulle frontiere esterne dell’UE: meno 6% secondo i primi dati annuali di Frontex. Ma si sono registrati forti aumenti nel Mediterraneo orientale e nei Balcani e tra coloro che hanno lasciato l’Afghanistan. In calo i morti e dispersi nel Mediterraneo. Però nel Mediterraneo centrale è aumentata l’incidenza di vittime in rapporto agli arrivi. E anche in numero assoluto continuano ad aumentare i morti in viaggio all’interno dei confini europei. 

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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