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Unhcr, Global Trends 2014: Italia, Europa, mondo…

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Una bambina curda aiutata ad attraversare il confine turco-siriano (foto UNHCR).

Le migrazioni forzate su scala mondiale provocate da guerre, conflitti e persecuzioni hanno raggiunto livelli mai registrati nel nostro tempo,  ha denunciato in questi giorni il rapporto “Global Trends 2014” dell’Unhcr. Ma i dati contenuti nel rapporto, completati dagli “Annexes” statistici pubblicati a margine, consentono di mettere a fuoco numerosi dettagli “di proporzione” sulla situazione nei singoli Paesi: dall’Italia agli altri Paesi dell’Ue, a quelli di Asia e Africa.

L’Italia alla fine del 2014 ospitava in tutto circa 93.700 rifugiati. Non sono pochissimi: il dato è cresciuto rispetto agli anni scorsi e, secondo gli Annexes che corredano il nuovo rapporto Global Trends dell’Unhcr presentato in questi giorni con un titolo terribile e vero, World at war, equivale a 1,5 rifugiati ogni 1.000 abitanti.

I principali Paesi per numero di rifugiati nei propri confini ogni 1.000 abitanti (fonte UNHCR 2015).
I principali Paesi per numero di rifugiati nei propri confini ogni 1.000 abitanti (fonte UNHCR 2015).

Superate le Alpi però i numeri salgono, anche di molto. Nel Regno Unito l’incidenza è poco sotto i 2 rifugiati per 1.000 abitanti, in Germania supera i 2,5, in Francia sfiora i 4, in Olanda sfiora i 5, la minuscola Malta supera il 14 e la Svezia è poco sotto i 15. Eppure anche la Svezia è soltanto al nono posto su scala globale: la precedono la Mauritania, la Turchia (che nel 2014 è diventato il Paese al mondo con più rifugiati in assoluto, oggi quasi un milione e 800 mila), il Sud-Sudan, Gibuti, il Ciad, Nauru, la Giordania e, primo fra tutti, il Libano con 232 rifugiati ogni 1.000 abitanti: questa proporzione in Italia equivarrebbe a campi e campi di rifugiati per oltre 10 milioni di persone…

Un dollaro, 440 rifugiati

I principali Paesi per numero di rifugiati nei propri confini per dollaro di PIL pro capite (UNHCR 2015).
I principali Paesi per numero di rifugiati nei propri confini per dollaro di PIL pro capite (UNHCR 2015).

Se poi si considera l’indicatore che misura il “peso” reale dei rifugiati su un sistema-Paese, cioè il numero di rifugiati per dollaro di Pil pro capite, troviamo che l’Italia si attesta su un quoziente inferiore a 3. Nella lista su scala globale del “peso da rifugiati” siamo il 59° Paese al mondo.

Il primo è l’Etiopia, che ospita qualcosa come 440 rifugiati per dollaro di Pil pro capite e che è seguita da altri nove Stati poveri e poverissimi d’Africa e Asia. In questa “classifica” nessuno dei Paesi più importanti dell’Unione europea esce dalle retrovie: la Germania è al 49° posto, la Francia al 44°, l’Inghilterra al 58°, la Svezia al 57°.

Ma nessun governo nel Vecchio Continente sembra oggi in grado di mettere a fuoco certe proporzioni: forse perché sono tutti troppo impegnati a decidere, malvolentieri, se e come “ricollocare” nell’Unione 40 mila richiedenti asilo dall’Italia e dalla Grecia una tantum, in due anni. O a “difendere” i confini nazionali interni. Proprio mentre 23 mila nuovi profughi siriani (è cronaca di queste settimane) hanno attraversato il confine turco della provincia di Sanliurfa nel giro di qualche giorno.

Collegamento

I Global Trends 2014 dell’Unhcr

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