Clima e “rifugiati ambientali”: a quando una visione veramente globale?
Siamo alla vigilia dell’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi sul clima. Ieri l’Organizzazione meteorologica mondiale ha lanciato un preoccupato allarme sulla concentrazione record di CO2 nell’atmosfera terrestre. Ma intanto, appena sfiorato dalla COP 21 tenutasi nella capitale francese un anno fa, rimane drammaticamente aperto il tema dei cosiddetti “rifugiati ambientali”. Anche perché, come è emerso a un recente convegno, non siamo ancora abituati a una visione globale di questi e altri fenomeni di fuga e migrazione, «perché confondiamo le parole senza analizzare i fatti nel loro insieme, perché separiamo le guerre e le persecuzioni dagli effetti del modello di sviluppo globale». Il caso-Siria. Le stime più attendibili e aggiornate. E il “primo” rifugiato ambientale in Italia.