Via alpina del Nordovest, a Briançon accolti in una sola notte quasi 300 migranti
È un picco finora mai raggiunto a partire dal 2015. Anche in Francia è una calda estate, ma le associazioni Refuges solidaires e Terrasses solidaires, attive ai piedi del Monginevro nell’assenza di risposte statali, ricordano che anche nella bella stagione «in montagna i rifugiati rimangono persone vulnerabili. Spossati dai percorsi a piedi hanno bisogno di un tetto, di ascolto, di qualcuno che si faccia carico dei loro problemi di salute». Dieci giorni fa l’ultima vittima sui percorsi in alta quota per aggirare una frontiera militarizzata. Intanto è sotto pressione pure l’accoglienza italiana sulla via alpina del Nordovest: in Valsusa, in una notte di fine luglio sono state soccorse 180 persone. Da Oulx la denuncia di MEDU: «Diverse persone visitate dal nostro team dichiarano di non essere riuscite a ricevere assistenza medica e legale una volta sbarcate in Italia».