Tornano a crescere, per la prima volta dall’estate 2016, i richiedenti asilo nell’UE: i dati EASO di marzo per l'”UE+” riportano un aumento del 14% rispetto a febbraio. Ma intanto il primo trimestre del 2017 ha visto un crollo delle decisioni positive in prima istanza rispetto all’anno scorso: dal 57% al 43%.
Per la prima volta da sette mesi il numero di richieste d’asilo nell'”UE+” è tornato a crescere: 66.908 nello scorso marzo, il 14% in più rispetto a febbraio (anche se può essere utile sottolineare, come confermano i nuovi dati mensili dell’EASO, che quasi un decimo sono richieste ripetute nel medesimo Paese).
Nel primo trimestre dell’anno in totale le richieste nell'”UE+”sono state poco più di 187.600.
I tre principali Paesi di provenienza a marzo sono tornati a essere nell’ordine la Siria, l’Afghanistan e l’Irak: il gigante in crisi Nigeria, dopo la terza posizione di gennaio e addirittura la seconda di febbraio, occupa a marzo la quarta (con quasi 4.000 richiedenti).
Però continua a esserci tanta Africa lungo le rotte e attraverso gli avari punti di passaggio (ancora) aperti verso l’Europa, perché la lista delle maggiori 10 cittadinanze d’origine comprende ancora, oltre a Pakistan, Albania e Bangladesh, altri tre Paesi subsahariani, l’Eritrea, la Guinea e la Costa d’Avorio.
Esiti positivi, è crollo rispetto al 2016
Sempre nel mese di marzo le istituzioni ad hoc dei Paesi UE+ hanno esaminato in prima istanza 110 mila richiedenti (più 14% rispetto a gennaio).
La percentuale di accoglimento (status di rifugiato e protezione sussidiaria) è la stessa di febbraio, il 43%, e inferiore di tre punti percentuali rispetto al 46% di gennaio.
Questi primi dati per il 2017 rivelano però un vero e proprio crollo rispetto a quelli complessivi del 2016, anno in cui le decisioni positive in prima istanza sono state ben il 57%.
A febbraio l’EASO, commentando le cifre di gennaio, aveva spiegato questo brusco giro di vite «principalmente per la diminuzione del 38% del numero di decisioni emesse a riguardo di cittadini siriani, che sono perlopiù positive».
I dati mensili dello European Asylum Support Office, che come è noto comprendono l’area dei 28 Paesi UE (28 ancora per poco, forse, dopo la Brexit) più Svizzera e Norvegia, si basano su dati reali e, di volta in volta per qualcuno di questi Paesi che presenta flussi ridotti di richiedenti protezione, su stime settimanali.
Collegamento
EASO, il nuovo aggiornamento a marzo 2017 (file .pdf)
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