Il sito di Internazionale ospita un progetto dal titolo Borderline viaggio attraverso le frontiere d’Europa. Vie di Fuga riproponendolo cerca di diffonderlo e di sostenerlo.
I video sono stati realizzati grazie all’aiuto della Open Society Fundation e hanno come obiettivo quello “di proporre una mappatura del confine europeo che sia anche un documento storico”. Perché ciò che conta è, come affermava lo scrittore giornalista Luca Rastello, la precisione (caratteristica del documento storico) e non la memoria (caratteristica delle commemorazioni e delle celebrazioni fini a se stesse). I realizzatori sono Stefano Liberti, Mario Poeta, Raffaella Cosentino, Paolo Martino e Valeria Brigida.
Prima puntata: Il codice di Mersin ovvero la cittadina portuale turca da dove partono i Siriani alla volta dell’Europa e dove si scopre che esistono “agenzie viaggio” di trafficanti che agiscono alla luce di facebook.
Seconda puntata: I dannati di Calais ovvero la frontiera interna. Moltissimi rifugiati dopo aver ottenuto lo status in Italia, Francia, Grecia cercano di raggiungere la Gran Bretagna e per farlo si incagliano a Calais, sullo Stretto della Manica, porta d’ingresso per l’ultimo viaggio della speranza.
Terza puntata: Terminal Tre, respinti a Fiumicino ovvero un aeroporto dove chi arriva è prima respinto e poi eventualmente accolto. Secondo i dati diffusi dalla polizia di frontiera a seguito dei controlli effettuati a Fiumicino nel 2014 sono state respinti 2.731 richiedenti asilo (a fronte dei 539 ammessi).
Quarta puntata: Il confine di ferro ovvero la frontiera fra Bulgaria e Turchia dove è stato eretto un muro di 33 km e dove sono installati telecamere a infrarossi per bloccare i migranti nei loro tentativi notturni di entrata nella Fortezza Europa.
Quinta puntata: Il doppio gioco di Melilla ovvero chi può e chi non può entrare nell’enclave spagnola e chiedere asilo politico. Chi può sono i siriani in fuga dalla guerra che riescono a confondersi con i marocchini che entrano a Melilla per lavorare. Chi non può sono gli africani sub-sahariani, troppo neri. A loro tocca l’arrampicata sui muri dell’enclave, spesso mortalmente pericolosa.
Sesta puntata: Il muro invisibile del Canale di Sicilia ovvero il racconto della frontiera più mortale al mondo fatto da un uomo della Guardia Costiera che si trova a fare i conti quotidianamente con il paradosso di lavorare per un governo che s’impegna maggiormente a trovare soluzioni per respingere e allontanare chi chiede asilo poiltico.
Settima puntata: Libano. La buona rotta ovvero il programma di corridoi umanitari che nel febbraio 2016 la Comunità di Sant’Egidio e la Federazione delle Chiese evangeliche valdesi hanno lanciato, in collaborazione con il governo italiano. Attraverso questo programma i richiedenti asilo possono arrivare in Italia per via aerea, evitando il pericoloso viaggio in mare. Il progetto prevede l’ingresso di mille persone, per un costo totale di 1,2 milioni di euro.
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