Non si arresta il percorso di accoglienza che utilizza vie legali (e sicure) messo in pratica dal Ministero degli Interni con la Cei e l’Unhcr. Ieri 14 febbraio 2018 sono atterrate a Roma 150 persone provenienti dalla Libia.
Nel quadro degli accordi tra Conferenza episcopale italiana e Governo per l’apertura di canali sicuri di ingresso, è la seconda evacuazione umanitaria dal paese nord africano, dopo quella del 22 dicembre scorso. Le 150 persone accolte in Italia sono state individuate dall’ONU, direttamente in Libia, e sono state autorizzate dall’ambasciata italiana di Tripoli. Uno dei criteri seguiti per operare la selezione è la vulnerabilità dei soggetti che essendo di nazionalità eritrea, somala, etiope e sud sudanese hanno compiuto in autonomia il viaggio dal Paese di origine fino alla Libia.
L’Italia sta dimostrando al mondo intero che le vie legali (e ripetiamo sicure) sono possibili e praticabili, soprattutto quando sono il frutto di uno sforzo congiunto tra istituzioni e organismi nazionali e internazionali.
Le 150 persone saranno inserite in progetti di accoglienza sui territori dove la rete delle Caritas diocesane assicurerà molti posti. Per don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana, “questa operazione è un ulteriore tassello che si aggiunge al percorso intrapreso dalla Chiesa Italiana nella promozione ed implementazione di vie legali e sicure d’ingresso. Tra 15 giorni arriveranno altre persone dall’Etiopia nell’ambito del programma Corridoi umanitari, a testimoniare, ancora una volta, che solo aprendo canali d’ingresso legali potremo gestire le migrazioni“.
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