Il decreto-legge approvato ieri dal governo Draghi per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina prevede tra l’altro forme di sostegno all’assistenza dei titolari di protezione temporanea che hanno trovato una sistemazione autonoma. Stabilito un contributo alle Regioni per l’accesso al SSN di richiedenti asilo e titolari di protezione temporanea (fino a 100 mila persone). Mentre i medici, infermieri e operatori socio-sanitari ucraini potranno lavorare con le loro qualifiche in Italia fino all’inizio di marzo del 2023. La voce “accoglienza umanitaria” del decreto sarà finanziata con 428 milioni di euro, un decimo del totale previsto da tutte le misure del provvedimento. *** Aggiornamento 21 marzo: il decreto in Gazzetta Ufficiale (nel Titolo V le decisioni sull’accoglienza) ***
Il governo Draghi ha approvato ieri un decreto legge con «misure urgenti» per contrastare gli effetti economici e umanitari dell’invasione russa in Ucraina. Si va dal contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti alle misure in tema di prezzi dell’energia, dal sostegno alle imprese ai «presìdi» a tutela delle imprese nazionali, all’accoglienza umanitaria.
Per quanto riguarda quest’ultima voce, il Dipartimento della Protezione civile è autorizzato a definire forme di accoglienza diffusa che devono essere realizzate per mezzo dei Comuni, degli organismi del terzo settore, dei Centri di servizio per il volontariato, delle associazioni e degli enti religiosi (fino a un massimo di 15 mila persone), ma anche a definire forme di sostegno all’assistenza dei titolari di protezione temporanea che hanno trovato una sistemazione autonoma (fino a un massimo di 60 mila persone). Inoltre, alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano viene riconosciuto un contributo per l’accesso al Servizio sanitario nazionale (SSN) per richiedenti e titolari della protezione temporanea (fino a un massimo di 100 mila persone).
Fra accoglienza diffusa, sostegno per le sistemazioni autonome e contributo SSN il governo ha stanziato per il 2022 428 milioni di euro, un decimo del totale di 4,4 miliardi previsto per tutte le misure del decreto (circa quest’ultimo totale, il presidente Draghi ha affermato che «gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico: tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e redistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà»).
Infine per i medici, infermieri e operatori socio-sanitari ucraini residenti in patria prima del 24 febbraio, il governo ha stabilito una deroga temporanea alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali: potranno lavorare in Italia per quasi un anno, fino al 4 marzo 2023.
Ieri pomeriggio i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina arrivati nel nostro Paese erano 53.669, fra cui 27.429 donne, 4.582 uomini e ben 21.658 minori.
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