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Domande d’asilo ed esiti nell’UE, i primi dati 2020. Domande quasi dimezzate a marzo, ma solo per le barriere e le difficoltà dell’epidemia di coronavirus

A marzo sono state presentate nell’UE “allargata” 34.737 domande d’asilo, in calo del 43% rispetto  febbraio. Nel primo trimestre dell’anno, in calo anche gli esiti positivi rispetto allo stesso periodo del 2019, dal 31% al 28%.

Cliccare per ingrandire: le richieste di protezione, gli esiti in prima istanza e i casi pendenti nell’UE “allargata” a marzo 2020 (fonte EASO).

 

A marzo sono state presentate nell'”UE +” (l’UE “allargata” che comprende Norvegia e Svizzera) 34.737 domande d’asilo, in calo del 43% rispetto a febbraio.

La fonte di queste cifre, l’EASO, osserva che proprio da marzo l’attività delle autorità preposte alla protezione internazionale è stata penalizzata dall’epidemia di coronavirus in tutta l’UE +, sia pure in modi diversi, «sia per quanto riguarda l’operatività dei sistemi d’asilo, sia a causa delle restrizioni alle frontiere».

Infatti, poco prima dell’epidemia di COVID-19, in Europa le richieste erano in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (+ 16% rispetto al periodo gennaio-febbraio dell’anno scorso), con 65.300 domande presentate a gennaio e 61.100 a febbraio.

«Pertanto, le cifre di marzo non sono realmente indicative delle tendenze migratorie legate all’asilo verso l’UE +, ma sono piuttosto il risultato delle misure di contenimento del COVID-19».

Osserva ancora l’EASO: «Negli ultimi mesi, le richieste di protezione si sono concentrate sempre più su un numero limitato di Stati membri dell’UE +: i primi quattro Paesi per numerosità di domande ricevute hanno raggiunto insieme i tre quarti del totale».

Come di consueto, anche in questi primi mesi del 2020 una domanda d’asilo su dieci è “ripetuta”, mentre circa il 3% di tutte le domande sono state presentate da minori non accompagnati.

Più richiedenti esaminati, ma anche più dinieghi

A marzo l’attività degli organi d’esame in prima istanza nei Paesi UE + non è diminuita nella stessa misura delle domande, anzi, si è interrotto il recente trend al rialzo dei casi pendenti in primo grado.

Nel primo trimestre 2020 sono state emesse più decisioni di primo grado (144.114) rispetto allo stesso periodo del 2019 (136.302).

Però la percentuale trimestrale di riconoscimento della protezione internazionale non è andata oltre il 28%, in calo rispetto al 31% del trimestre precedente. Mentre un anno fa, nel primo trimestre del 2019, la percentuale di decisioni positive era ancora sul 35%.

Subito prima del dilagare dell’epidemia di COVID-19 in Europa nel marzo di quest’anno, le provenienze più numerose di richiedenti asilo erano ancora una volta quella siriana (14.441 persone) e afgana (13.245), seguite da quella colombiana (10.155) e venezuelana (10.098). «Queste quattro cittadinanze costituiscono insieme il 38% di tutte le domande presentate nell’UE + nei primi due mesi del 2020».

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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by Mauro Biani – Repubblica
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