I nuovi dati Eurostat su un argomento ancora aleatorio nel nostro Paese dal punto di vista statistico: sarebbero ben 43 mila le decisioni “in ultima istanza” emesse in Italia su ricorso in materia di richieste d’asilo nel 2018. Ma solo quattro su 10 hanno avuto un esito positivo. In totale il nostro Paese nell’anno avrebbe dato così protezione a 47.885 persone: 790 per milione di abitanti.
In Italia sarebbero state quasi 43 mila nel 2018 le decisioni in “ultima istanza” (final instance) su ricorsi in materia d’asilo secondo Eurostat, che come è noto raccoglie e compara fra loro i dati forniti dai governi nazionali.
Nel 2017 il dato riportato per questo indicatore (statisticamente ancora aleatorio nel nostro Paese) era stato meno di un terzo, con neanche 13 mila decisioni.
Delle 43 mila decisioni in ultima istanza del 2018, 42.970 per l’esattezza, hanno avuto un esito positivo poco più di 17 mila, quattro su 10 (erano state tre su 10 nel ’17). Ma solo una decisione su 10 si è tradotta in un riconoscimento di protezione internazionale in senso stretto, cioè lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria, escludendo cioè la protezione umanitaria.
Il dato italiano dell’esito positivo in ultima istanza al 40% è nella media dell’UE, ma quello dell’esito positivo con provvedimento di protezione internazionale (12%) è nemmeno la metà della media dell’Unione, pari al 26% (vedere la tabella a fianco).
La serie statistica Eurostat che contiene questi dati contempla naturalmente anche quelli relativi alla “prima istanza”, cioé, in Italia, l’esame in Commissione territoriale. Questi ultimi sono analoghi alle cifre contenute nel recente Quaderno statistico ufficiale del nostro Paese (vedi ieri su Vie di fuga). Sommandoli a quelli dell’ultima istanza, ne emerge che nel 2018 l’Italia ha dato “protezione” a quasi 48 mila richiedenti asilo (47.885 per la precisione): 790 persone ogni milione di abitanti.
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