Ferragosto 2015: i dati del Viminale, l'”ultima” tragedia nel Canale di Sicilia. E una chiave per riflettere sul diritto d’asilo e altri diritti…
È stato il Ferragosto del consueto rapporto sull’attività annuale del Viminale, con alcuni dati aggiornati sull’asilo e sull’accoglienza dei migranti arrivati sulle nostre coste (175.029 questi ultimi fra l’agosto 2014 e il luglio 2015; 43.076 le domande d’asilo esaminate nel periodo, di cui oltre la metà respinte con un diniego; e 89.083 le persone in accoglienza allo scorso 31 luglio fra centri governativi, strutture temporanee e progetti SPRAR ). È stato anche il Ferragosto dell’“ultima” tragedia nel Mediterraneo.
Noi però vorremmo ricordarlo con le parole di un’associazione di Parma, il CIAC (Centro immigrazione e asilo cooperazione internazionale), tratte da una riflessione pubblicata alla vigilia di quest’estate sotto il titolo A chi tocca l’accoglienza?.
Sono queste: «Il diritto allo studio non finisce perché si iscrive un bambino di troppo a scuola. Si farà una classe in più. Il diritto alla salute non finisce perché arriva un malato di troppo al pronto soccorso. Ci possono essere ritardi, disservizi, carenze di aule o letti ospedalieri, e rispetto a questo si protesta, ci si lamenta e si denuncia l’inadeguatezza del sistema, ma nessuno si sognerebbe – speriamo! – di proporre come soluzione un limite di accesso alle scuole o agli ospedali, o una quota massima di alunni o di malati, ecceduta la quale si resta in strada. Per il diritto d’asilo invece nessuno di scandalizza del contrario. E la colpa, la responsabilità di essere di troppo sembra sempre più ricadere sul rifugiato e non su chi avrebbe il dovere di rendere il sistema adeguatamente capiente e attrezzato per chiunque arrivi a chiedere asilo sul territorio italiano».
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