Il mio posto è qui?, di Andrea Fantino, Italia, 2021, 87′
Crafting futures, di Michalis Kastanidis & Io Chaviara, Grecia, 2021, 28′
Due documentari nitidi, sobri e onesti su cosa significa essere rifugiati in Europa del Sud. Possono essere visti fino alla mezzanotte di oggi, gratuitamente, su Festivalscope e chiudono l’edizione 2021 della rassegna Crocevia di sguardi. Documentari e approfondimenti per capire le migrazioni, organizzata da FIERI in un formato misto on line e in presenza (Il mio posto è qui? nei giorni scorsi è stato anche proiettato al Cecchi Point di Torino).
Entrambi i lavori propongono testimonianze di rifugiati che vivono in Italia (Il mio posto è qui?) e in Grecia (Crafting futures). Il primo mette a fuoco il vissuto di sei persone d’origine subsahariana, uomini e donne, fra Cuneo, Roma e Castelvolturno in provincia di Caserta, alle prese fra l’altro con la precarietà del sistema di accoglienza del nostro Paese. Vere parole-chiave di questi percorsi esistenziali sono la fortuna e la volontà citate da Clarence, giovane camerunense che vive in Italia dal 2016.
Crafting futures, invece, più che sul racconto di sé punta sulle attività condivise e sull’incontro con la realtà ospitante, portando in scena una parrucchiera d’origine africana al lavoro a Chio, una brava sarta greca che in un laboratorio di Salonicco fa formazione ai rifugiati e una coppia ormai avviata all’età anziana che nel campo-villaggio curdo di Lavrio prepara un baklava, il tipico dolce mediorientale, per un ristorante del luogo.
Due documentari nitidi, sobri e onesti, senza un grammo di enfasi su che cosa significa essere rifugiati oggi nell’Europa del Sud. Ma in ognuno guizza almeno un brillio, uno scatto, un momento che, probabilmente senza volerlo, veramente commuove: il sorriso e la leggerezza con cui una delle meravigliose protagoniste di Il mio posto è qui? riesce a narrare un “banale”, ridicolo episodio di razzismo; e la dignità e la rassegnazione con cui la coppia di rifugiati curdi di Crafting futures condivide davanti alla camera da presa il terribile lutto che li ha costretti anche a fuggire dalla Turchia.
Il mio posto è qui? e Crafting futures sono stati prodotti nell’ambito del progetto internazionale TRAFIG sulle cause, le conseguenze e le possibili soluzioni alla vulnerabilità protratta dei migranti in Asia (Pakistan e Giordania), Africa (Tanzania, Etiopia e Congo) ed Europa (Grecia, Italia e Germania).
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