La neve, la prima volta – di Valerio Cataldi – documentario – Italia – 54′ 13”
Valerio Cataldi, documentarista de La neve, la prima volta era già noto agli operatori di settore per essere il responsabile della diffusione delle riprese shock del CPSA di Lampedusa che hanno colpito l’opinione pubblica lo scorso dicembre: migranti denudati in mezzo alla strada che attraversa il centro isolano, fuori, al freddo, di fronte agli altri ospiti e agli operatori dell’ente gestore (la cooperativa Lampedusa accoglienza) per lo svolgimento molto insolito di una vaccinazione contro la scabbia.
Cataldi in quell’occasione aveva dichiarato: “E’ come se il limite del trattamento disumano fosse stato superato da tempo e nessuno se ne fosse accorto”. E per non continuare a fare finta di nulla Cataldi continua a riprendere, a lavorare con la gente arrivata dal mare e approdata a Lampedusa e qualche mese dopo ci propone il suo forte e commovente documentario La neve, la prima volta.
Basato su quattro storie il lavoro del documentarista racconta due naufragi: quello del 3 ottobre, avvenuto a Lampedusa che ha causato 366 morti e 20 dispersi e il “naufragio dell’accoglienza” riservata ai superstiti, dove vediamo ripetersi l’improvvisazione del nostro sistema accoglienza, “come se fossimo veramente colti di sorpresa ogni volta e impreparati nel gestire gli arrivi che da dieci anni sono un flusso regolare”. Nel documentario seguiamo quattro rifugiati (tre eritrei e un siriano) nel loro ennesimo lungo viaggio; questa volta da Lampedusa fino ai paesi dove hanno scelto di vivere: Olanda, Svezia e Norvegia. Sono racconti fatti per lo più in presa diretta nei giorni del naufragio, nei tre mesi di permanenza forzata a Lampedusa (dove sono anche quattro dei testimoni di giustizia contro lo scafista) e nei paesi del nord Europa.
La neve del titolo è quella che i quattro protagonisti incontrano viaggiando verso il nord, un bianco che sorprende, un freddo che intontisce.
Il documentario è una produzione di Tg2 Dossier ed è scaricabile sul sito rai all’indirizzo: Link al documentario
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