*di Gabriella Gaetani
Il 31 gennaio 2017 Palermo è stata annunciata come Capitale italiana della cultura 2018; la città è stata premiata anche per il suo essere “città dell’accoglienza e dei diritti”.
Il sindaco Leoluca Orlando, infatti, ha dichiarato che la cifra culturale più significativa di Palermo è proprio la cultura dell’accoglienza. Il sindaco, inoltre, ha proseguito dicendo che la città rivendica il diritto di ogni essere umano ad essere e rimanere diverso, ma anche ad essere e rimanere uguale.
La vittoria di Palermo sulle città concorrenti Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo Torinese, Trento e l’Unione dei comuni elimo-ericini, porta al capoluogo siciliano un milione di euro per la realizzazione del progetto presentato. Progetto risultato essere originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, orientato all’inclusione, alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee.
Palermo si è decisamente distinta per la sua cultura dell’accoglienza e ciò è dimostrato anche dalla Carta “Dalla migrazione come sofferenza alla mobilità come diritto umano inalienabile”, firmata il 13- 15 marzo 2015, durante il Convegno di Palermo “Io sono persona”. Nella Carta di Palermo si enuncia il diritto alla mobilità come diritto della persona umana, secondo il principio che “tutti devono vedersi riconosciuti il diritto di scegliere il luogo dove vivere, vivere meglio e non morire”.
Nel testo si analizzano diversi aspetti legati all’accoglienza e alle persone che arrivano in Italia in cerca di protezione e/o che provano a migliorare le proprie condizioni di vita. Si ribadisce che il migrante, ovvero una persona, non è un pericolo in sé e che i problemi di sicurezza legati alle migrazioni risultano un alibi per coprire razzismi, egoismi e colonialismi del terzo millennio. Si deve uscire dalla logica emergenziale per valorizzare la mobilità umana e per considerarla come una risorsa piuttosto che come un pericolo.
La Carta di Palermo ribadisce principi di accoglienza, inclusione e umanità toccando temi come quelli di: frontiere, diritto alla vita e all’asilo, ma anche diritto all’accoglienza e protezione, diritto al lavoro e alla dignità, diritto alla casa, alla salute e al futuro con una particolare attenzione ai minori stranieri non accompagnati che sono i più esposti a situazioni di pericolo. Viene dato spazio anche al diritto di cittadinanza per le “seconde generazioni”, proponendo ancora una volta lo ius soli.
Grazie alla vincita, durante il 2018, la città potenzierà il Festival della letteratura migrante, accoglierà Manifesta, una delle più grandi Biennali di arte contemporanea migrante e aprirà un Centro di cultura araba e del Mediterraneo.
Palermo si è quindi distinta per il suo saper essere accogliente e per il saper considerare la mobilità umana come risorsa, anche culturale.
Per approfondire leggi anche
E da Palermo la proposta di abolizione del permesso di soggiorno…
https://www.comune.palermo.it/js/server/uploads/_20032015172842.pdf
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