L’Operazione “Mare Nostrum” è partita: navi, elicotteri e mezzi di ogni tipo per soccorrere i naufraghi del mare, per impedire altre tragedie come quelli recenti attorno a Lampedusa. “Sarà un’operazione militare ed umanitaria e prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare per incrementare il livello sicurezza delle vite umane”, ha spiegato il ministro della Difesa, Mario Mauro. Ma se in alto mare i migranti o possibili rifugiati politici staranno più al sicuro non altrettanto si può dire per quello che li aspetta una volta sbarcati. Proprio nei giorni in cui si discuteva di “Mare Nostrum”, infatti, l’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) chiede alle autorità elvetiche di sospendere i rinvii di richiedenti asilo verso l’Italia secondo le procedure del Regolamenti di Dublino: “Non hanno nessuna possibilità di trovare alloggio o assistenza: finiscono in strada, nella criminalità o nella prostituzione. Anche i richiedenti l’asilo sono colpiti dalla mancanza di alloggi e dalla difficoltà ad accedere alle procedure”. Le preoccupazioni dell’Agenzia elvetica si spingono anche a prendere in esame il sistema sociale italiano, giudicato inadeguato tanto che l’assistenza a chi ne ha bisogno (italiano o straniero che sia) è per lo più garantita da legami familiari. Per un rifugiato l’accesso a tali servizi risulta difficoltoso e la mancanza di altre reti di sostegno fa precipitare la sua situazione in condizioni pesanti, soprattutto se si tratta di genitori soli con figli.
Una raccomandazione per la Svizzera
Da qui la richiesta alle autorità elvetiche di non rimandare più in Italia ai sensi del Regolamento di Dublino rifugiati e richiedenti asilo. Nel 2012 si calcola che siano state circa 3.000 le persone rimandate in Italia dalle autorità elvetiche. I rappresentanti dell’OSAR sono giunti a queste conclusioni in seguito a un’approfondita visita che si è svolta tra il 27 maggio e il 7 giugno scorsi. Un viaggio che ha permesso la delegazione svizzera di avere colloqui approfonditi con Ong italiane e con le autorità sulla situazione attuale riguardo richiedenti asilo e rifugiati in Italia.
Stile Italia
L’operazione “Mare Nostrum” presenta delle analogie con la recente “Emergenza Africa” che si è verificata durante le rivolte della cosiddetta “Primavera araba”: testimonia come l’Italia si muova e agisca (con risultati tutti da verificare) solo quando si tratta di questioni emergenziali nate sull’onda emotiva o dell’impatto mediatico. Mentre quando si tratta di gestire l’ormai normale flusso di migranti, richiedenti asilo o rifugiati la capacità di programmazione e di risposta di lungo periodo risulta del tutto inefficiente a tal punto da mettere in allarme il personale dell’Agenzia svizzera per i rifugiati. Non basta pattugliare il mare, c’è ancora tanto da fare anche sulla terraferma.
Su www.fluechtlingshilfe.ch, il rapoorto completo dell’Agenzia svizzera
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