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Rifugiati siriani in Libano, una conferenza a Beirut

Città di Marj - Zona di confine siriano-libanese

Il Libano sta affrontando da 20 mesi l’arrivo di un flusso regolare di profughi siriani. Il numero dei siriani registrati dall’UNHCR sul territorio libanese è arrivato a 170.000. Fra il 18 e il 20 gennaio 2013 si terrà a Beruit la prima conferenza su questo tema, dal titolo eloquente “First Conference on Syrian Refugees in Lebanon: Issues and Solutions”.

L’incontro è stato organizzato dall’Unione delle organizzazioni di aiuto ai rifugiati in Libano, la Commissione caritatevole islamica internazionale del Kuwait e l’Assemblea mondiale dei giovani musulmani in Arabia Saudita. L’evento sara’ patrocinato dal ministro degli Affari sociali Wael Abu Faour, di cui e’ previsto un intervento.

Secondo quanto anticipato dal quotidiano libanese The Daily Star, in un articolo comparso il 31 dicembre 2012, gli organizzatori della conferenza intendono affrontare varie tematiche ma soprattutto portare l’attenzione sulle condizioni socioeconomiche e sanitarie in cui sono costretti a vivere i rifugiati siriani in Libano. Tra i temi in agenda nella conferenza, l’aumentato costo delle abitazioni, la generale carenza di sicurezza e di igiene in alcuni campi e la possibilita’ di usare prefabbricati come abitazioni temporanee. 

Il maggiore problema attuale è che le autorità libanesi hanno dichiarato che il Paese è ormai allo stremo delle forze. E’ dello scorso 10 luglio l’annuncio ufficiale dell’HRC (High Relief Commission of Lebanon), che è stata costretta a smettere momentaneamente l’assistenza sanitaria ai rifugiati, così come le cure ai feriti, in attesa di riuscire ad ottenere nuovi finanziamenti. A questa situazione si aggiungono le preoccupazioni riguardanti l’intensificarsi del conflitto siriano nella capitale Damasco, per la cui popolazione in pericolo, la via di fuga naturale, è il Libano o la Giordania.

Per molti interlocutori internazionali l’unica soluzione è iniziare a costruire campi profughi, possibilità sempre rifiutata dal governo libanese. Infatti la maggiorparte di profughi siriani, soprattutto nella zona di Masharih al-Qaa, vivono in tende, altri risiedono presso famiglie, da amici o hanno affittato appartamenti. I partiti libanesi, compresi Hezbollah, si oppongono alla costruzione di campi profughi sostenendo che potrebbero essere usati come basi dai ribelli siriani o per il traffico di armi contro il regime di Bashar al-Assad. Con la conferenza del 18-20 gennaio 2013 si spera di poter uscire da questa impasse e trovare soluzioni pratiche da mettere in campo in tempi veloci.

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