Il mese di agosto sarà ricordato, oltre che per il caldo torrido, per l’emergenza Calais, che sta preoccupando i governi francese e britannico. Centinaia di migranti, per lo più richiedenti asilo e rifugiati, provano ogni notte ad attraversare il tunnel sotterraneo che collega Calais alla Gran Bretagna. Non mancano inoltre gli arrivi (e i naufragi) in sud Italia, con il carico di disperazione che da sempre li connota.
L’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) ha chiesto alla Francia un piano d’urgenza per affrontare la crisi dei migranti a Calais. Sono infatti 3.000 le persone presenti nella cittadina francese, in attesa del momento propizio per attraversare il tunnel sotto la Manica. Sono concentrate in una zona a ridosso del porto e stanno vivendo in condizioni estreme, senza accesso all’acqua potabile o a servizi. Inoltre è aumentata considerevolmente la presenza di donne e bambini, due fra le categorie più vulnerabili. E’ per questo che l’Unhcr ha steso un documento in cui invita la Francia ad adempiere ai suoi doveri in tema di diritti umani.
In Italia invece si continua a soccorrere e a volte a recuperare corpi nel Mar Mediterraneo. Da inizio agosto sono naufragate diverse imbarcazioni. L’evento più allarmante riguarda un peschereccio, naufragato e capovoltosi a poche miglia dalla Libia con a bordo circa 600 persone. La maggiorparte dei migranti è stata tratta in salvo ma le ricerche dei naufraghi continuano, perché mancano all’appello molte persone.
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