Secondo il nuovo Atlante 2019 del SIPROIMI, la rete di accoglienza degli enti locali ha contato l’anno scorso 844 progetti, – 4% in meno rispetto al 2018, e 713 enti locali titolari di progetto, – 5%. I posti nei progetti sono stati 33.625, – 6% rispetto all’anno prima, e i beneficiari realmente accolti durante l’anno 39.686, – 3,5%. Ma in questo 2020 i numeri hanno continuato a scendere. Nei dati principali “di sistema”, il 2019 ha visto in crescita soltanto l’accoglienza dei minori non accompagnati. In diminuzione anche la percentuale di beneficiari usciti dai progetti per conclusione dei percorsi e inserimento socio-economico, anche se sono aumentati quelli che hanno trovato una qualche occupazione.
Per il SIPROIMI, il 2019 e il 2020 dei “decreti sicurezza” sono stati due anni di contrazione dopo una crescita che durava senza interruzioni dal 2011. Lo certifica (anche se naturalmente i dati 2020 sono ancora provvisori) l’Atlante SIPROIMI 2019 pubblicato oggi.
Nel 2019 la rete di accoglienza “dei Comuni” ha contato 844 progetti, – 4% rispetto al 2018 e 713 enti locali titolari di progetto, – 5%. I posti nei progetti sono stati 33.625, – 6% rispetto all’anno prima, e i beneficiari realmente accolti durante l’anno 39.686, – 3,5%.
A luglio 2020 i progetti sono ulteriormente scesi sotto la soglia degli 800, precisamente a 795, gli enti locali titolari di progetto a 681 e i posti totali nei progetti 30.682.
Nei dati principali “di sistema”, il 2019 ha visto in crescita soltanto l’accoglienza dei minori non accompagnati: 166 i progetti a loro rivolti, il 15% in più rispetto al ’18 (ma questi progetti sono poi scesi a 149 al luglio 2020), 4.255 i posti, + 22% (ma poi scesi a 3.795 nel 2020), e 4.752 i minori accolti, + 23%.
«Questi andamenti – si legge nel nuovo Atlante – sono da imputarsi a diverse concause quali, in particolare, la diminuzione dei posti finanziati per le categorie ordinarie e per il disagio mentale/assistenza sanitaria specialistica e prolungata, la diminuzione degli arrivi sul territorio nazionale e il cambiamento delle tipologie di beneficiari ammessi all’accoglienza nel Sistema di Protezione, così come stabilito nel decreto legge n. 113/2018, convertito nella legge n. 132/18, che esclude dall’ingresso nel SIPROIMI i titolari di protezione umanitaria/speciale e i richiedenti protezione internazionale».
Un ospite su 10 dalla “rotta balcanica”
I percorsi di arrivo in Italia dei 39.686 beneficiari nel 2019: 73 su 100 sono arrivati in Italia via mare, ma sette su 100 in un aeroporto e quasi 10 via terra, soprattutto dalla “rotta balcanica” (+ 2% rispetto al 2018). Poco più del 2% sono arrivati in applicazione del regolamento “Dublino III” e appena poco più dell’1% tramite percorsi di reinsediamento/ evacuazione umanitaria (anche se il dato è in crescita rispetto all’anno prima). Ridottissima la via del ricongiungimento familiare (di nuovo 1%). Il 5% dei beneficiari infine è nato nel nostro Paese.
La prima volta delle “evacuazioni umanitarie”Una scheda del nuovo Atlante è dedicata al resettlement (471 i rifugiati reinsediati e inseriti nei progetti nel 2019 nell’ambito del programma nazionale ad hoc coordinato dal Dipartimento Libertà civili e Immigrazione. v. pag. 60) e una alle evacuazioni umanitarie: per la prima volta nel ’19 il Servizio centrale del SIPROIMI è stato coinvolto nella gestione degli inserimenti di minori non accompagnati provenienti da evacuazioni umanitarie d’urgenza dalla Libia: 61 i minori accolti in sette progetti (v. pag. 61). |
Lavoro, partecipazione e motivi d’uscita
Circa i motivi di uscita dai progetti, per la prima volta l’Atlante 2019 non disaggrega la “conclusione del percorso di accoglienza” dall'”inserimento socio-economico“: sempre nel 2019, queste voci hanno riguardato insieme il 64% dei 16.538 beneficiari usciti dai progetti. Nel 2018, la somma delle due voci era stata nettamente più elevata, pari al 70% degli usciti (31% dopo la “conclusione del percorso” e 39% per aver raggiunto un “inserimento socio-economico”).
Comunque risulta che, fra i risultati dei percorsi di accoglienza e integrazione del SIPROIMI, i beneficiari che nell’anno hanno ottenuto un qualche posto di lavoro sono stati 7.175, un terzo in più rispetto al ’18.
Anche quest’anno, infine, alcuni dati dell’Atlante rendono conto della “partecipazione” dei beneficiari: pressoché in tutti i progetti SIPROIMI questi ultimi «partecipano attivamente alle attività della struttura», mentre nel 94% dei progetti «partecipano attivamente alle attività di animazione e sensibilizzazione sul territorio, in particolare a eventi ricreativi, attività multiculturali e laboratori».
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