Terremoto e solidarietà. Anche i migranti sono scesi in campo in questi giorni di necessità post-sisma e alcuni di loro hanno devoluto parte del proprio pocket money a favore delle persone terremotate del centro Italia.
I primi richiedenti asilo e rifugiati a mobilitarsi sono stati gli ospiti dello SPRAR di Gioiosa Ionica in Calabria. Hanno tutti contribuito donando parte della diaria di 2.50 euro prevista dal progetto di accoglienza. “L’idea è partita direttamente dai ragazzi– racconta Giovanni Maiolo, di Rete dei comuni solidali e responsabile del progetto Sprar -. Dopo aver visto le terribili immagini che arrivavano dai comuni colpiti ci hanno chiesto come potevano dare una mano e così l’idea è stata quella di devolvere la quota di pocket money”. E in men che non si dica si è arrivati a 1.000 euro, somma che sarà utilizzata per progetti dedicati ai più piccoli .
L’ANCI ha immediatamente encomiato l’iniziativa e ha lanciato l’appello affinchè altre realtà SPRAR italiane si unissero e aderissero all’idea concreta di aiutare chi in questi giorni sta attraversando un grande dolore.
E così è stato, da Gioiosa Ionica l’iniziativa si è estesa a Santa Marinella, a Roma, a Benestare (Reggio Calabria), a San Giorgio, a Liri (Frosinone), a Aidone (Enna), passando per tanti altri Comuni della provincia di Taranto, Caserta, Salerno, Campobasso, L’Aquila.
Oltre al contributo in denaro sono state moltissime le disponibilità da parte di rifugiati di tutta Italia di portare aiuto direttamente nelle zone colpite dal terremoto. Non bisogna neppure dimenticare che ad Amatrice erano ospitati dei richiedenti asilo, quattro dei quali sono rimasti feriti, un ragazzo risulta disperso mentre sette persone sono state trasferite negli ospedali per ricevere cure adeguate, e nessuno sarebbe in pericolo di vita.
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