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UNHCR Tracks. Le storie di chi fugge

Kevork Eleyjian, centre, and his sisters Lara, left, and Houry, right, walk down the streets of Laval, Quebec on Saturday, March 12, 2016. The three siblings use Saturday to take care of their household tasks. "I feel very welcome here," Kevork said. “People at the airport all clapped when we arrived.” ; Since November 4, 2015, 26,176 Syrian refugees have arrived in Canada, fleeing the war in Syria.
Kevork Eleyjian, centre, and his sisters Lara, left, and Houry, right, walk down the streets of Laval, Quebec on Saturday, March 12, 2016.

UNHCR, l’agenzia ONU per i rifugiati, ha realizzato un nuovo sito: Unhcr Tracks. Qui sono raccolte storie, fotografie e video che raccontano frammenti di vita dei rifugiati di tutto il mondo.

Decine di milioni di persone sono scappate dalla propria casa e non scorre giorno senza che qualcuno non imiti chi sia già fuggito. UNHCR da anni lavora con chi ha dovuto fare questa scelta e oggi vuole condividere pezzi di queste storie di fuga, di persecuzione ma anche di salvezza con chi questa scelta non deve farla: “Tens of millions of people around the world have fled their homes to escape war or persecution. Thousands more follow every day. Another girl, boy, woman or man every time you blink. We created this website to share some of their extraordinary stories of survival, hope and home.”

Victor Ullman, a 27-year old Swedish chef from Lundat,cooking a meal for refugees at  village of Bapska, Croatia on September 26, 2015. 'As long as I am awake, I am cooking,' he says. 'I have no perception of time here. No watch, no telephone.' All along the way refugees are met by an army of volunteers from across Europe, drawn by an overwhelming desire to help.
Victor Ullman, a 27-year old Swedish chef from Lundat,cooking a meal for refugees at village of Bapska, Croatia on September 26, 2015.

Il sito e i suoi contenuti ruotano attorno al concetto di Tracks che in italiano possiamo tradurre con sentiero, via, percorso cioè la strada che si deve imboccare per allontanarsi dal pericolo e mettere in salvo la propria vita. E’ qui che avviene l’incontro fra chi è fuggito e chi accoglie o deve imparare ad accogliere. E’ sul sentiero che impariamo a conoscere un gruppo di Siriani reinsediati in Canada, gli Iracheni in fuga o coloro che sono bloccati nel nord della Grecia o nel nord della Francia, a Calais. Ma incrociamo anche il cuoco svedese che ha cucinato migliaia di pasti caldi per i profughi di passaggio in Croazia.

Tracks funziona come un grande libro di storie suddiviso per paese (Siria, Iraq, Yemen, Nigeria, Sud Sudan, Burundi, RD Congo, Ucraina e Repubblica Centrafricana) o per luogo emblema  (Mar Mediterraneo). Ogni storia è raccontata da un giornalista professionista ed è corredata da (splendide) fotografie e video.

Per approfondire e consultare il sito clicca qui.

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