Migrando – di Maria Chiesa Mateos – Orecchio Acerbo – Italia – 2010
Per chi volesse affrontare la tematica della fuga dal proprio Paese di origine con i bambini esiste un silent book profondo, semplice e bellissimo. Migrando, un testo realizzato da Maria Chiesa Mateos e pubblicato da Orecchio Acerbo.
Migrando è un libro diviso in due e al tempo stesso un libro senza divisioni ma con una storia in continuità. La storia è quella di due migrazioni. Quella lontana degli inizi del novecento, quando bastimenti carichi di italiani, spagnoli, irlandesi, tedeschi, polacchi, francesi lasciavano i porti europei per attraversare l’oceano e raggiungere le Americhe. E quella vicina, di oggi, dove carrette del mare solcano il mediterraneo colme di magrebini, eritrei, curdi yemeniti, sudanesi, pakistani per raggiungere le coste europee.
E queste storie sono raccontate senza parole, senza dialoghi. Sono raccontate con immagini silenziose: uccelli migratori, abbracci, profili di uomini, donne e bambini, alberi con rami e radici. E l’acqua. L’acqua del grande oceano mare che sostiene, separa e unisce speranze, terre e destini. Quelli di chi insegue sogni e quelli di chi viene inseguito.
Migrando è un libro senza parole che lascia spazio alla sensibilità di ciascuno che può immaginare l’epilogo della storia. Un libro perfetto per i bambini ma anche per gli adulti che a loro si avvicinano per spiegare una tematica dolorosa come quella dell’asilo politico. Un libro forte e concreto. Concreto come l’esperienza di Mariana Chiesa – nipote di emigranti spagnoli in Argentina e migrante lei stessa dall’Argentina alla Spagna, fino all’Italia – che nei tratti dei clandestini che si affacciano sulle coste europee rivede il profilo del vecchio bisnonno.
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