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Archivio Month: Maggio 2013

“S/confinati” a Torino: nel n. 3 si parla del Moi. E dell’Olanda…

Ritorna la free press “S/confinati”, il giornale «a-periodico» scritto in prima persona da rifugiati e richiedenti asilo che vivono a Torino e provincia. Dopo i primi due numeri usciti nel 2012 viene ora pubblicato un «numero dedicato alla fine dell’Emergenza Nord Africa e alle conseguenze dirette ed indirette che questa decisione ha fino ad ora provocato».  Anche quest’anno il sito di “Vie di fuga” ospita le uscite della rivista. Per il momento è disponibile la versione italiana. A breve seguiranno quella inglese e quella francese. Non ci resta che… (dall’editoriale del n. 3 – maggio 2013) Negli articoli e nelle interviste che pubblichiamo si parla di come i rifugiati siano stati allontanati dalle strutture che li accoglievano, a volte in modo pacifico, altre con momenti di tensione e con l’intervento delle forze dell’ordine, della frustrazione di trovarsi con 500 euro in una mano e con una valigia nell’altra, senza sapere cosa fare e senza un posto dove andare a dormire. Vedremo poi come, in mancanza di alternative, il 30 marzo alcune centinaia di rifugiati abbiano occupato tre palazzine rimaste invendute del villaggio olimpico “Ex Moi” di via Giordano Bruno, rispondendo così a un bisogno che né il Governo italiano né l’amministrazione locale hanno saputo/potuto soddisfare. Infine nell’ultimo articolo troverete un’interessante intervista a un rifugiato che in base alla sua esperienza diretta mette a confronto il sistema di protezione italiano con quello olandese. La redazione di S/confinati Della redazione di S/confinati fanno parte: BASHIR M. HERSI (Somalia), MARIALE COLETTE (Camerun), SAJJAD

La Corte respinge

di Celeste Ansaldi La situazione critica rispetto a progetti di accoglienza e di inclusione sociale dei rifugiati in Italia sembra non destare particolare scalpore a livello europeo. Lo si evince da una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, chiamata a pronunciarsi in merito a un ricorso presentato da Samsam Mohammed Hussein.

Amnesty sull’Italia: “Sistematicamente non protetti i diritti di rifugiati e migranti”

Secondo il nuovo rapporto annuale di Amnesty International sui diritti umani nel mondo, le «sistematiche» violazioni dei diritti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti rappresentano una delle cinque “aree critiche” principali che riguardano il nostro Paese.  Nel settembre 2012 il Consiglio d’Europa ha aperto un procedimento per esaminare i progressi italiani nell’applicazione della sentenza “Hirsi Jamaa e altri”. «Sistematicamente, le autorità non hanno protetto i diritti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti». La denuncia pesa sull’Italia nel nuovo Rapporto annuale 2013 di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani nel mondo, e rappresenta una delle cinque “aree critiche” principali  elencate per il nostro Paese sulla base di dati e avvenimenti del 2012. Le altre aree sono (continuano ad essere…) la discriminazione e la segregazione dei rom, il fallimento dei tentativi di introdurre il reato di tortura nel codice penale, la mancanzadi di «misure sistemiche» per impedire le violazioni dei diritti umani da parte di agenti di polizia e la diffusione della violenza contro le donne. Il Consiglio d’Europa all’Italia: “Come applicate la sentenza ‘Hirsi Jamaa’?” In tema di diritto d’asilo, il “dossier Italia” del Rapporto fa il punto su alcuni fatti di cui Vie di fuga ha già dato notizia nell’anno passato. In particolare: «Molti rifugiati e richiedenti asilo, inclusi minorenni, hanno continuato a vivere in condizioni difficili e d’indigenza, inducendo i tribunali di alcuni paesi dell’Ue a bloccare il loro rinvio in Italia, secondo quanto stabilito dal regolamento “Dublino II”. Spesso le autorità non si sono fatte carico delle

Da giornalista rifugiato a giornalista professionista: storia di Jean Claude Mbede

All’inizio di maggio 2013 Jean Claude Mbede, giornalista camerunense rifugiato in Italia dal 2008, si è iscritto all’Ordine nazionale dei giornalisti professionisti. È la prima volta che un fatto del genere accade in Italia e si deve sperare che non rimanga l’unico.

Piemonte: un tavolo da riaprire

Le lunghissime liste di attesa per ottenenere un posto nel circuito di accoglienza per i rifugiati politici (Sprar); gli stabili vuoti occupati da rifugiati e richiedenti asilo (ultimi in ordine di tempo quelli dell’ex Villaggio Olimpico), la logica emergenziale che non permette una progettualità di lungo periodo:  sono questi alcuni aspetti delle politiche su rifugiati e richiedenti asilo in Piemonte. A fronte di questa situazione il Coordinamento “Non solo asilo” che dal 2008  raduna numerosi enti territoriali che in Piemonte si occupano di asilo politico,  ha deciso di fare un passo significativo. Una lettera per ripartire Ha deciso di prendere unfficialmente e pubblicamente posizione rispetto alla riaperture di un tavolo di co-progettazione regionale che possa affrontare tali questioni in modo più strutturato ed efficace. La lettera è stata indirizzata a tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di rifugiati politici e richiedenti asilo, in primo luogo le Prefetture, ma anche gli Assessorati regionali e municipali competenti, i sindaci, l’Anci e la Compagnia di San Paolo che ha contribuito a finanziare alcuni importanti progetti. La richiesta del Coordinamento non nasce come una novità: tra il febbraio 2009 e l’ottobre 2012 un organismo di co-progettazione si è riunito regolarmente, mettendo a confrotno realtà istituzionali e del privato sociale e permettendo, pur con i forti limiti legati ai finanziamenti e ai posti insufficienti del previsti dal sistema di accoglienza, di affrontare in modo costruttivo alcune situazioni delicate. Ma da allora la cosiddetta Emergenza Nord Africa hacatalizzato tutte le risorse economiche e

Richieste d’asilo ed esiti nell’Ue: (quasi) tutti i dati per il 2012

Una nuova serie dei “Data in focus” di Eurostat ha arricchito le statistiche sull’asilo nell’Unione euroepa nel corso del 2012.

AAA Per corsi di italiano sede cercasi a Torino

L’esperienza dei docenti del Ctp di Chieri, nell’hinterland torinese, che stanno cercando di organizzare corsi di italiano per i rifugiati somali che vivono dal 2010 nell’ex caserma dei vigili urbani di corso Chieri, ai margini della metropoli subalpina. Forse oggi il via libera per un locale in Circoscrizione.

Siria: la generazione della guerra

L’organizzazione non governativa Save the children pubblica il rapporto Childhood under fire e denuncia la gravissima situazione dei bambini in Siria dopo due anni dall’inizio della guerra civile: in estrema (e crudele) sintesi due milioni di loro soffrono per traumi, malnutrizione e malattia.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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