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Archivio Month: Marzo 2015

Inchieste: “Tu ci hai idea di quanto guadagno con gli immigrati?”

Riunita per la prima volta la Commissione d’inchiesta della Camera sui centri di trattenimento e di accoglienza per gli immigrati. Ai 21  componenti il lavoro non mancherà. Ma all’inizio della loro indagine potrà aiutarli l’inchiesta TV ad ampio raggio sul “Business dei rifugiati” andata in onda di recente a “Presa diretta” su Rai 3.

Asylum Trends 2014: 866 mila nuove richieste d’asilo nei Paesi industrializzati

Le guerre in Siria e in Irak, oltre ai conflitti armati, le violazioni dei diritti umani e il peggioramento della situazione umanitaria in numerosi altri Stati, l’anno scorso hanno portato nei 44 “Paesi industrializzati” un numero di richieste d’asilo mai raggiunto dopo il 1992, all’inizio della guerra nella ex Jugoslavia.

Dall’Agenzia A.H.C.S. parte le denuncia sui traffici umani in Sudan e Libia

Il 4 marzo 2015 il sito dell’Agenzia Habeshia per la Cooperazione e lo Sviluppo (A.H.C.S.) ha pubblicato un triste articolo di denuncia sulla situazione che stanno vivendo coloro che fuggono dal Corno d’Africa e dai paesi sub-sahariani e che finiscono nelle mani dei trafficanti in Sudan e in Libia.

Il GrIS Piemonte: minori immigrati e sanità, nessuno ha avuto “troppo”

Nei giorni scorsi la Giunta regionale piemontese ha deliberato il diritto all’iscrizione obbligatoria al Servizio sanitario nazionale per i tutti i minori stranieri che vivono sul territorio della regione, anche se i loro genitori non sono in regola con le norme di soggiorno. Le puntualizzazioni del GrIS Piemonte.

Eurostat, i dati consolidati sulle richieste d’asilo nel 2014

Nel 2014 hanno chiesto protezione nel territorio dell’Unione circa 626.000 persone: il 44% in più rispetto al 2013. L’Italia ha registrato il più elevato incremento di richiedenti asilo fra 2014 e 2013. Ma nel nostro Paese la loro incidenza è rimasta poco sotto la media dell’Unione: 1,1 per milione di abitanti contro l’1,2 medio.

Asti, tra accoglienza e dinieghi: “Noi credevamo…”

Da un episodio di autolesionismo in un’accoglienza di Asti a una riflessione più ampia sul senso del fare accoglienza nel sistema dell'”emergenza Nord Africa” 2014-2015. L’amara denuncia del PIAM: di fronte ai tanti, troppi dinieghi di fronte alle domande di protezione, perché «impegnare risorse e persone in lunghi percorsi di accoglienza per poi espellere i beneficiari di questi servizi»? Al costo di 1.000 euro al mese a persona «stiamo creando, con spreco di risorse pubbliche, una nuova categoria di invisibili chiamati clandestini».

Accoglienza diffusa nel bresciano

Arriva dalla provincia di Brescia un importante impulso alle politiche e buone pratiche relative all’accoglienza di richiedenti asilo. Dopo mesi di incontri, confronti, progettazione, ha finalmente visto la luce l’Accordo Territoriale per l’accoglienza diffusa dei Richiedenti Protezione Internazionale in provincia di Brescia. E’ stato sottoscritto da Provincia di Brescia, Associazione dei Comuni Bresciani, Comunità Montana di Valle Camonica e 43 Comuni bresciani (tra cui Brescia, Breno, Cellatica ed altri 10 partner SPRAR), ma nel corso delle settimane altre amministrazioni comunali si sono dette disponibili ad aderire all’accordo che resta sempre aperto a nuove sottoscrizioni e ad allargare la rete. Numeri possibili A oggi i richiedenti asilo ospitati a Brescia sono 676: 146 all’interno dei progetti Sprar di seconda accoglienza, 232 gestiti dalle associazioni di terzo settore, 298 negli hotel che hanno attivato una convenzione con la prefettura, ma grazie a questo accordo sono stati aumentati di 101 unità i posti presso strutture attrezzate in modo da limitare il più possibile l’utlizzo di hotel. L’accordo intende infatti offrire un tipo di accoglienza dignitosa e diffusa sul territorio bresciano per evitare grandi concentrazioni di persone che vengono a creare situazioni di tensione tra gli ospiti stessi e con la popolazione locale. Prevede anche che i comuni aderenti trovino sul proprio territorio strutture idonee all’accoglienza per richiedenti Protezione internazionale fissando dei limiti legati al numero di residenti: 15 posti al massimo per i Comuni fino a 5 mila abitanti, 25 per quelli fino a 40 mila abitanti. Pochi per ogni comune Tra i

Dpr n. 21/2015: un regolamento “procedure” con otto anni di ritardo

Il Dpr n. 21 del 12 gennaio 2015, “Regolamento per le procedure di riconoscimento e revoca della protezione internazionale”, era previsto dal D.lgs n. 25 del gennaio 2008. Gli anni di ritardo e soprattutto l’emanazione alla vigilia della riforma che prevede un nuovo “decreto procedure” lasciano interdetti. Ma non si tratta di un cattivo testo…

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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