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Archivio Month: Ottobre 2015

WeMove.EU: campagna per l’apertura di corridoi umanitari

10.292 è il numero delle persone che hanno firmato la petizione di We Move Europe. Una campagna europea per chiedere ai Ministri degli Interni dell’UE l’apertura di corridoi umanitari legali e sicuri per i rifugiati.

WelcHome. Quando accogliere in famiglia fa la differenza

Dal 2008 ad oggi, grazie al progetto di “Rifugio Diffuso” di Torino, sono state accolte in famiglia 143 persone. Una modalità di accoglienza in espansione e inserita da poco all’interno dello SPRAR.

Hotspot e minori: Migrantes, “dove va a finire il diritto d’asilo?”

Dovrebbero essere “semplicemente” dei centri di prima accoglienza dopo lo sbarco, ma rischiano di creare (stanno già creando), rifugiati di “serie A” e rifugiati di “serie B”: la denuncia della Fondazione Migrantes sugli hotspot.  Mentre si continua a stabilire la maggiore età dei minori non accompagnati con gli inaffidabili raggi X.

“Canali sicuri” e “zone sicure”: le proposte di movimenti e ONG

L’opzione dei “canali sicuri” di accesso all’Unione Europea è trascurata dalle “Agende” e dal dibattito ufficiale in tema di migrazioni forzate. Ma non da movimenti e ONG. Mentre il prestigioso istituto su armi e disarmo SIPRI chiede almeno di esplorare la praticabilità delle “zone sicure” in Siria: “Se si deve usare la forza, meglio usarla per salvare le persone piuttosto che lanciare raid che creano solo martiri, i quali a loro volta ispirano nuovi militanti”.

L’esempio di Riace. Accogliere fa bene

In un momento in cui molto si parla di accoglienza diffusa in tutti i comuni d’Italia e di ampliamento dello SPRAR, riportiamo il caso ormai mediatico di uno dei paesini che per anni ha praticato l’accoglienza non solo come “dovere civico”, ma anche per rilanciare la propria economia cittadina e ripopolarsi: Riace. Riace – foto di Nicola Zolin dal reportage sul Corriere della Sera Riace, comune situato sulla costa jonica calabrese, è divenuto ormai molto famoso a livello mediatico italiano e internazionale, tanto da dare il nome all’omonimo modello di accoglienza. Dal sito del comune si può constatare che il numero di abitanti si attesta sui 1.726, mentre il numero di persone residenti di origine straniera è sui 400. Dal 1998 ad oggi: lo sbarco dei curdi e la reinvenzione della cittadina come “paese d’accoglienza” Dalle numerose interviste al sindaco, Domenico “Mimmo” Lucano, si scopre che tutto iniziò nel lontano 1998, anno in cui per la prima volta sbarcarono a Riace circa 300 curdi in fuga dalla guerra. “Forse questo è l’episodio che ha segnato tutto il futuro, e che ha riguardato me, la mia storia, però non è questo l’importante, perché ha riguardato la storia di una comunità, di un paese che si stava spegnendo, che stava scomparendo” racconta Mimmo Lucano nel breve documentario “Il Volo” (regia di Wim Wenders, 2010) ispirato alla storia di Riace. Il sindaco parla di un senso di solitudine, in particolare durante l’inverno, di scuole che stavano chiudendo, di emigrazione della popolazione locale al

Il servizio migranti di Aosta

La Valle d’Aosta è l’unica Regione italiana in cui non sia mai stato attivato un progetto Sprar ma ciò non significa che non esistano dei servizi a supporto dei migranti e dei richiedenti asilo. Abbiamo chiesto agli operatori del Servizio Migranti Aosta di raccontarci la loro storia.

Muri

Muri –  Francesco Conversano e Nene Grignaffini (regia) – Documentario – 85’ – produzione MOVIE MOVIE in collaborazione con RAI CINEMA –  Italia (2012) Nell’agosto del 1961 viene posta la prima pietra del Muro di Berlino, che fino al 1989 ha diviso in due la città e il mondo. Il Muro di Berlino è caduto ma in molte parti del mondo continuano ad esistere muri di pietra, muri di cemento, muri di ferro, muri di sabbia. Muri di pregiudizio. Muri visibili e muri invisibili. Muri che si alzano e muri che crollano ogni giorno. Forse i muri più difficili da abbattere sono quelli dentro di noi. “Muri” racconta la quotidianità di due barriere, una visibile e una invisibile, ma entrambe drammaticamente concrete: il confine tra Messico e Stati Uniti e il ponte che divide la parte Nord dalla parte Sud della città di Mitrovica, in Kosovo. Un muro visibile tra Messico e Stati Uniti Nogales, città dello stato di Sonora, frontiera USA e Messico. Su un totale di circa 3.200 kilometri di confine tra i due Paesi, è stato costruito un muro di 1.000 kilometri; muro anti-immigrato produttore di morte e violenza che non solo non ha fermato l’ingresso di immigrati clandestini negli USA ma ha incrementato i guadagni dei trafficanti e dei cartelli messicani. “Muri” mostra cosa succede da entrambi i lati del confine e presenta alcune delle parti in causa: da un lato donne e uomini messicani e latinoamericani che tentano di arrivare negli USA camminando per giorni nel

Accoglienza migranti e Chiesa: dalla CEI il vademecum operativo per le Diocesi. “Non sostituiamo lo Stato”

Il vademecum della CEI pubblicato ieri ricorda che l’accoglienza dei migranti è un «diritto-dovere» della Chiesa e, a partire da questi mesi, risponde a un preciso appello di papa Francesco. Le Diocesi non gestiscono direttamente i servizi per richiedenti asilo e rifugiati: i “luoghi giusti” sono locali parrocchiali, appartamenti, famiglie, case religiose, monasteri e spazi legati a un santuario, con precise modalità.

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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