#ilcieloèditutti: a Bologna si festeggiano i rifugiati con una call per artisti

#ilcieloèditutti è la nuova iniziativa del Comune di Bologna, ASP Città di Bologna e BolognaCares! per festeggiare la giornata mondiale del rifugiato, in programmazione per il 20 giugno. Una call per artisti per (ri)scoprire il valore dell’accoglienza.

Il titolo della call riprende le parole di Gianni Rodari: “Qualcuno mi spieghi questo mistero: il cielo è di tutti gli occhi […]” e vuole ricordare (e ispirare) che siamo tutti uguali su questa terra e il mondo appartiene a tutti; a ogni vita, che sia nata qui, in Italia, o altrove, sotto un cielo diverso che è lo stesso cielo. #ilcieloèditutti è una call per artisti, che abbiano compiuto almeno 16 anni e che desiderano confrontarsi con il tema dell’altro che è uguale a me e che condivide con me lo stesso cielo. I video dei vincitori animeranno le celebrazioni streaming del mese di giugno in quel di Bologna.

Si tratta di una raccolta di proposte artistiche che sappiano interpretare il proprio concetto di “confine” e saranno accolti video con suoni, corpi, voci per ritrovarsi con i richiedenti asilo, per ascoltare la loro voce, per imparare a conoscerli – tutti sotto lo stesso cielo.

Per partecipare si devono inviare video musicali, di teatro, danza che abbiano una durata che va dai 3 ai 10 minuti. La partecipazione è gratuita e tutte le informazioni dettagliate sono reperibili nel Regolamento del concorso (www.bolognacares.it – www.facebook.com/Bolognacares)

Il cielo è di tutti 

Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.

È mio, quando lo guardo.
È del vecchio, del bambino,
del re, dell'ortolano,
del poeta, dello spazzino.

Non c'è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.

Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.

Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.

Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.

Gianni Rodari