La Fondazione Migrantes da oggi è in mare con una barca a vela. Scopo è monitorare uno dei tanti viaggi di soccorso in mare dei migranti e informare correttamente l’opinione pubblica, spesso disinformata o male informata.
È partita ieri sera dal porto di Trapani la nuova missione di monitoraggio, ricerca e soccorso della nave “Mare Jonio”, si tratta della diciottesima dall’ottobre 2018 per l’unica nave della flotta civile battente bandiera italiana. Tuttavia questa è una missione di particolare rilevanza: per la prima volta la MARE JONIO è accompagnata lungo la sua rotta da una barca a vela di supporto organizzata dalla Fondazione MIGRANTES della Chiesa cattolica italiana, con funzioni di osservazione e documentazione, informazione e testimonianza.
Il viaggio è promosso dalla sezione di Fano e dal suo vescovo Andrea Andreozzi. «La nostra Fondazione ha accolto il progetto della sede di Fano, in collaborazione con Mediterranea, per monitorare uno dei tanti viaggi di soccorso in mare dei migranti e informare correttamente l’opinione pubblica, spesso disinformata o male informata – dichiara il presidente di Migrantes e della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei, l’arcivescovo di Ferarra-Comacchio, Gian Carlo Perego –. Soccorrere e non respingere o abbandonare è la legge del mare, che mette al primo posto sempre la vita delle persone».
Alla barca a vela di Migrantes e a tutta la missione è arrivata sia la benedizione del vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli sia, poche ore dopo la partenza, uno straordinario messaggio autografo di Papa Francesco: “Vi auguro il meglio e invio la mia benedizione all’equipaggio di Mediterranea Saving Humans e a Migrantes. Prego per voi. Grazie tante per la vostra testimonianza. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. Fraternamente, Francesco”.
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