Skip to content

Asilo in Italia, esiti 2021: emerge (con fatica) la protezione speciale

Questo 2021 vede per la prima volta una certa consistenza del riconoscimento della “nuova” protezione speciale, che apre fra l’altro spazi di “regolarizzazione permanente”: oltre 3.200 i riconoscimenti fra gennaio e agosto, pari all’11% di tutti i richiedenti esaminati (ma si è ancora lontani dai valori che, appena qualche anno fa, otteneva la protezione umanitaria abolita dal primo “decreto sicurezza” del 2018). Sono 30.500, intanto, i richiedenti asilo registrati nel periodo nel nostro Paese. Fra i principali Paesi di fuga, cinque sono fra i più insicuri al mondo.

 

Il 2021 vede per la prima volta, tra ostacoli e difficoltà, una certa consistenza del riconoscimento della “nuova” protezione speciale: 3.241 i riconoscimenti fra gennaio e agosto di quest’anno, pari all’11% di tutti i richiedenti esaminati. Ma si è ancora lontani dai valori che, appena qualche anno fa, otteneva la protezione umanitaria abolita dal primo “decreto sicurezza” del 2018 (dal 21% al 25% di tutte le decisioni nel periodo 2015-2018).

I dati emergono dal nuovo report Migrantes sul diritto d’asilo, che delinea le tendenze per il 2021 su richieste di protezione ed esiti con cifre aggiornate al 24 agosto.

Protezione speciale: (anche) una forma di “regolarizzazione permanente”

«Il permesso di soggiorno per protezione speciale si fonda (…) su valutazioni caso per caso. Esso, infatti, protegge chi non deve tornare in uno Stato perché in tale Stato di fatto gli è impedito di esercitare i suoi diritti fondamentali o perché il rimpatrio danneggerebbe il suo diritto al rispetto della sua vita privata e familiare maturato in Italia, da valutarsi caso per caso (…). È senz’altro una via di regolarizzazione permanente di stranieri che comunque restano regolarmente in Italia ad altro titolo e che non potrebbero rientrare nel Paese di origine o di invio o che, seppur irregolarmente soggiornanti, sono ormai socialmente integrati in Italia». Nel report 2021 su Il diritto di asilo è dedicato alla protezione speciale ampliata dal decreto 130 il contributo “Il permesso di soggiorno per protezione speciale dopo il d.l. n. 130/2020: una importante innovazione nel diritto degli stranieri” di Paolo Bonetti, docente di diritto costituzionale all’Università di Milano-Bicocca.

 

In fuga dai Paesi più insicuri

Nel complesso, sempre fra gennaio e agosto ottengono un esito positivo in Commissione territoriale il 40% circa dei richiedenti protezione, contro il 24% del 2020 e il 21% del 2019. Se negli ultimi tre anni il riconoscimento dello status di rifugiato copre stabilmente l’11-12% dei richiedenti esaminati, è aumentata l’incidenza della protezione sussidiaria, dal 7% del 2019 al 18% del 2021.

«L’incidenza degli esiti positivi – osserva ancora il rapporto – presenta un’alta variabilità a seconda della cittadinanza dei richiedenti: nel 2021 si passa dal 9% per quella tunisina al 97,5% per quella afghana. Molto basse, nel complesso, le incidenze per le tre cittadinanze principali dei richiedenti esaminati: Pakistan 33%, Nigeria 30% e Bangladesh 13%. Mentre il riconoscimento di un beneficio di protezione non raggiunge l’80% per chi è fuggito dal Mali, Paese che pure si trova nelle ultime posizioni al mondo del Global Peace Index».

Ancora nel periodo 1° gennaio – 24 agosto, hanno chiesto asilo nel nostro Paese 30.504 persone: quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2020, segnato pesantemente dalla prima “ondata” di COVID-19, ma con una prospettiva di fine 2021 che non dovrebbe discostarsi molto dai valori registrati nel 2018 e nel 2019. Ben al di sotto, dunque, di quelli del biennio 2016-2017, nel quale avevano chiesto protezione rispettivamente 124 mila e 130 mila persone. 

Nel 2021 fra gli otto principali Paesi di provenienza, che totalizzano insieme i due terzi dei richiedenti asilo registrati, «sono cinque quelli che si trovano nelle ultime posizioni del Global Peace Index, cioè fra gli Stati che sono considerati i più insicuri del pianeta, nelle aree dell’“indice di pace” basso o molto basso: Pakistan, Nigeria, Egitto, Somalia e, ancora una volta, il Mali.

Condividi su…

Articoli correlati

Ancora nessun commento, aggiungi il tuo qui sotto!


Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

Pubblicazioni