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Archivio Author: Giovanni Godio

Mediterraneo: ancora corpi di migranti a Lampedusa, su una rotta sempre più letale

Le suore del Progetto UISG Migranti: «A che serve tutto ciò e perché, in continuazione, si verificano queste situazioni? Davvero non esiste un altro modo umano e dignitoso?». Sulla rotta del Mediterraneo centrale è crollo di arrivi, ma rispetto al 2023 è raddoppiato il rapporto fra morti/dispersi in mare e migranti che ce la fanno a raggiungere vivi l’Italia o Malta: da uno ogni 63 l’anno scorso all’attuale uno ogni 31. *** Aggiornamento 26 giugno: “Lampedusa, le suore che soccorrono i migranti con il gruppo WhatsApp: ‘Nessuno immagina cosa vediamo'” (da Corriere.it) ***

CPR, Milano: “Il sindaco chieda la chiusura di via Corelli”. Torino e la “giurisdizione apparente”

Nei giorni di una recisa presa di posizione del presidente della CEMI e della Fondazione Migrantes («La costruzione di CPR è l’ultima, costosa, inutile cosa a cui pensare per governare l’immigrazione, per tutelare i cittadini italiani e le persone migranti e per rendere sicure anche socialmente le nostre città»), a Milano parte un’iniziativa popolare perché il sindaco Sala chieda al Viminale la chiusura del CPR di via Corelli. Mentre a Torino una nuova ricerca sulla giurisdizione del Giudice di pace in materia di trattenimento nel CPR di corso Brunelleschi conferma le gravi carenze già denunciate sette anni fa.

CPR 2024: benvenuti nei luoghi del “non si sa” e del “non si capisce”

È la nebbia che, nel 21° secolo, circonda queste strutture detentive di Stato. Tutti i Centri per il rimpatrio (CPR) oggi attivi in Italia sono stati visitati in contemporanea da alcuni parlamentari e da rappresentanti  del Tavolo nazionale asilo e immigrazione (TAI). Che denuncia: «Nessuna direttiva o altra norma europea prevede l’istituzione dei CPR. Le organizzazioni del TAI esprimono grande preoccupazione per le pratiche detentive, discriminanti e criminalizzanti che si stanno estendendo sempre più a tutti gli stranieri che arrivano alle frontiere italiane». Su Vie di fuga il dossier di monitoraggio di TAI e parlamentari.

Asilo nell’UE, i primi dati complessivi 2023: 1.140.000 i richiedenti nell’Unione “allargata”

Cipro è il Paese membro che ha registrato la maggiore incidenza in rapporto alla popolazione: una domanda d’asilo ogni 78 abitanti, contro una media UE di una ogni 400. Sempre più numerosi i richiedenti fuggiti dai Territori palestinesi: due terzi in più rispetto al 2022.

Relocation UE: a metà strada rispetto agli impegni (4.000 persone) i ricollocamenti di richiedenti asilo

I 4.000 richiedenti protezione sono sbarcati in Italia, Grecia, Spagna, Malta o Cipro e sono stati “ricollocati” in 12 altri Paesi membri o “associati” sulla base della Dichiarazione di solidarietà che nel giugno 2022 ha coinvolto 21 Paesi, con un impegno per un totale di 8.000 relocation. Il numero di richiedenti trasferiti, come del resto l’impegno complessivo, rimane una frazione minima delle persone che arrivano in cerca di protezione nei cinque Stati mediterranei. Lo confermano i nuovi dati Eurostat 2023.

Asilo nell’UE, primi dati 2023: in Italia 130 mila richiedenti, in Germania 329 mila

Nell’anno i richiedenti asilo per la prima volta nel nostro Paese sono aumentati di due terzi rispetto al 2022  e hanno raggiunto le 130.565 persone in cifra assoluta. Ma questo dato si colloca ben al di sotto di quelli registrati in Germania (oltre 329 mila richiedenti) e in Spagna (160 mila). Il totale italiano risulta inferiore anche a quello francese.

Sbarchi e vittime, sempre più letale la rotta del Canale di Sicilia

Segnano un più 50% rispetto al 2022 gli sbarchi di rifugiati e migranti in Italia. Ma nel Mediterraneo centrale le vittime durante le traversate sono cresciute del 66%: il rischio di perdere la vita o rimanere dispersi su questa “rotta” (vittime in rapporto alle persone che ce l’hanno fratta a sbarcare nel nostro Paese o a Malta) è tornato a crescere dopo tre anni di diminuzione.

COP28, i Paesi poveri e il climate change: “Un fondo vuoto non ci aiuta”

Lo ha ricordato nel giorno d’apertura della COP28 di Dubai la presidente  del Gruppo sul cambiamento climatico dei Paesi meno sviluppati. L’impegno unitario del Gruppo. Un incontro di sensibilizzazione sul Bangladesh (uno dei Paesi più esposti ai danni del climate change ma responsabile solo dello 0,5% delle emissioni globali) e una mostra fotografica su persone e comunità in prima linea sul fronte del “loss and damage”, le “perdite e danni” dovute al clima impazzito. A livello globale quasi il 60% degli sfollati si trova nei Paesi più vulnerabili all’impatto del cambiamento.

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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