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Archivio Author: Giovanni Godio

Paesi sicuri, “anche il nuovo decreto sarà soggetto alla normativa dell’UE”

  Nel decreto-legge approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri i Paesi (presunti) “sicuri” scendono da 22 a 19: dalla lista sono stati depennati Nigeria, Camerun e Colombia. Tuttavia anche la nuova norma, avvertono già i magistrati, sarà soggetta a quelle dell’Unione Europea. Ma che cosa significa per un richiedente asilo provenire da un Paese “sicuro”?

Albania, pronti con cinque mesi di ritardo i due centri italiani per i migranti

L’hotspot di Schengjin e il centro d'”accoglienza” di Gjader saranno riservati a migranti di sesso maschile, “non vulnerabili” e giunti da “Paesi sicuri”. Ma la loro attività potrebbe essere ostacolata da una recente sentenza della Corte di giustizia dell’UE, che è intervenuta proprio sulla gestione delle liste dei Paesi (presunti) sicuri negli Stati membri dell’Unione, in vari casi non conforme al dettato comunitario.

Via delle Alpi: un’estate (abbastanza) tranquilla a Briançon con il “nuovo corso” sulla frontiera del Monginevro

La situazione sul versante francese della “rotta” migratoria della Valle di Susa dopo le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione Europea del settembre 2023 e del Consiglio di Stato transalpino del febbraio 2024. Ma sugli arrivi ridotti nella cittadina ai piedi del colle di confine con l’Italia pesano le politiche restrittive sul fronte del Mediterraneo, fra Belpaese e Tunisia.  

Parigi 2024: dai 400 metri una seconda medaglia per il Refugee Paralympic Team

È il bronzo di Guillaume Junior Atangana, rifugiato ipovedente del Camerun, terzo nella finale allo Stade de France. Un altro bronzo è stato conquistato nei giorni scorsi dalla giovane afghana Zakia Khudadadi nel taekwondo: la prima medaglia di sempre per la Squadra paralimpica dei rifugiati, che quest’anno conta otto membri oltre a due “guide runner”. Khudadadi, minacciata di morte, è stata evacuata dall’Afghanistan dopo la caotica presa del potere da parte dei Talebani nell’agosto 2021. 

Arrivi e asilo 2024: il crollo degli “sbarchi” (e il suo prezzo), dinieghi al 62%

Il crollo degli arrivi di rifugiati e migranti (- 62% quest’anno fra gennaio e luglio rispetto allo stesso periodo del 2023) si specchia nelle 58.600 partenze bloccate da Tunisia e Libia, con i costi relativi in termini di diritti umani. Sempre fra gennaio e luglio 2024 le Commissioni territoriali hanno riconosciuto 3.500 status di rifugiato, e però sul totale dei richiedenti esaminati questa cifra non raggiunge il 7%, contro il 9% del medesimo periodo del 2023 (e il 13% del 2022). Cresciuta di 10 punti, invece, la percentuale dei dinieghi. Nei primi sette mesi di quest’anno sono potuti arrivare in Italia in programmi di reinsediamento, canali umanitari o evacuazioni umanitarie 1.525 rifugiati. Erano stati solo 909 nello stesso periodo ’23. Ma la performance già minimale del reinsediamento si è ridotta al lumicino: dalle 156 persone accolte del gennaio-luglio ’23 alle 62 del gennaio-luglio ’24.  

Parigi 2024: mi hai accolto? E io ti vinco una medaglia

Ai Giochi di Parigi 2024 il coraggio e la resilienza dei rifugiati non hanno brillato solo sotto la bandiera dell’Olympic Refugee Team. Ad esempio l’atleta di origine iraniana Kimia Alizadeh ha gareggiato per la Bulgaria, portandole una medaglia. Sceso il sipario sulle Olimpiadi, i riflettori sono ora puntati sul Refugee Paralympic Team che parteciperà ai Giochi paralimpici dal 28 agosto.

Parigi 2024, per la prima volta una medaglia olimpica nel Refugee Team

Se l’è guadagnata la giovane Cindy Ngamba, che ieri nei quarti di finale di pugilato famminile, categoria 75 kg, ha battuto la francese Davina Michel 5-0. Il metallo della medaglia è ancora incerto, perché giovedì la 25enne di origine camerunense salirà sul ring per provare a guadagnarsi un posto nella finale per l’oro. Ma almeno il bronzo è già al sicuro. *** Aggiornamento 8 agosto: per Cindy Ngamba è medaglia di bronzo ***  

Programma Ruanda: Regno Unito, “uno spreco mai visto” per un progetto mai avviato

Cala il sipario, fra lo stupore degli inglesi, sul più grottesco progetto di esternalizzazione delle procedure d’asilo mai concepito. Il Programma Ruanda con cui il governo conservatore britannico di Rishi Sunak intendeva deportare nel Paese africano richiedenti asilo arrivati “illegalmente” nel Regno Unito è costato 700 milioni di sterline senza essere, di fatto, mai entrato in vigore. Ora per il nuovo governo laburista è «morto e sepolto».

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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