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Archivio Author: Jahela Milani

Qu’ils reposent en révolte (des figures des guerres)

  Qu’ils reposent en révolte (des figures des guerres) – di Sylvain George – Documentario – Francia 2010 – 150′ Qu’ils se reposent en révolte è la seconda parte di un trittico realizzato dal cineasta francese Sylvain George. Racconta un viaggio nell’arco di tre anni all’interno della cosiddetta “foresta” di Calais, una terra di frontiera, un limbo in cui risiedono forzatamente molti migranti che vorrebbero raggiungere le coste inglesi.

Casa di accoglienza per migranti – Istanbul

  Sono 36.000 i migranti che nel 2010 sono riusciti a guadare il fiume Evros, al confine tra Turchia e Grecia. Nei mesi estivi circa 300 persone ogni giorno, nascondendosi tra le piantagioni di girasole e di mais, tentano l’impresa. E’ un passaggio obbligato per il 90% del totale degli arrivi in Europa. Si stima che siano circa 11 milioni i migranti presenti a Istanbul, provengono da Iran, Siria, Iraq, dai paesi dell’Africa sub sahariana e dall’Asia (la popolazione di Istanbul al 2011, secondo stime non ufficiali, si aggira intorno ai 20 milioni di abitanti); sono oltre 4 milioni gli sfollati interni (kurdi dell’Anatolia sud orientale) che vivono in baraccopoli improvvisate, mentre il numero degli immigrati nel solo quartiere di Kumkapı è di circa 6.000-7.000. Il quartiere di Kumkapı, un tempo abitato prevalentemente da greci ed armeni, oggi ospita africani ed asiatici di diverse nazionalità, tanto da essere conosciuto come il quartiere più multietnico di Istanbul. I migranti vivono in palazzi fatiscenti e vecchi il cui affitto, molto costoso, li costringe a sovraffollare le stanze con 8/10 persone; coloro che riescono a trovare lavoro sono occupati spesso in nero in piccole fabbriche di scarpe o vestiti per 10/12 ore al giorno, ricevendo un salario molto inferiore al minimo ufficiale. Gli immigrati privi di documenti, oltre a non potersi permettere l’utilizzo dell’unico e costoso ospedale privato del quartiere, sono esclusi dall’accesso agli ospedali pubblici. Al fine di garantire il diritto alla salute e alle cure anche a chi ne rimarrebbe escluso, nasce nel

Tunisini: dopo l’accoglienza, la clandestinità

  Il 14 gennaio 2011 in Tunisia viene dichiarato lo stato di emergenza, il Presidente Zine El Abidine Ben Ali perde il potere effettivo ed è costretto a scappare in Arabia Saudita. Negli stessi giorni incominciano gli sbarchi sulle coste dell’isola di Lampedusa di migliaia di cittadini tunisini. Ma a che titolo queste persone possono stare in Italia?

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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