In 10 giorni il bando emesso dalla Protezione civile l’11 aprile e scaduto ieri ha raccolto dagli enti del terzo settore e del privato sociale manifestazioni di interesse per un totale di 26.400 posti. Il capo-Dipartimento Curcio: «Una partecipazione straordinaria per un percorso che, sin da subito, consentirà di strutturare un’accoglienza diffusa e partecipata a chi fugge dalla guerra e che potrà rivelarsi utile anche nelle future emergenze».
Ci sono 16.246 posti in appartamento, il 62% del totale, ma anche 6.139 in famiglia, il 23%, quasi un quarto. E completano il quadro 4.027 posti di altra tipologia, per un totale complessivo di 26.412.
È il bilancio delle manifestazioni di interesse presentate dagli enti del terzo settore e del privato sociale per l’accoglienza diffusa della popolazione ucraina in seguito al bando emesso dal Dipartimento della Protezione civile l’11 aprile e scaduto ieri. L’apposita piattaforma on line ha raccolto la disponibilità degli oltre 26 mila posti in 48 offerte.
«Il numero delle offerte risulta al momento provvisorio – precisa una nota della Protezione civile – e dovrà essere sottoposto al vaglio di conformità da parte del Responsabile del procedimento e all’analisi della Commissione di valutazione, al fine di avere la reale entità dei posti convenzionabili».
E tuttavia, come ha affermato oggi Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento, sin d’ora «possiamo dire con soddisfazione che si è manifestata una straordinaria partecipazione, in soli dieci giorni, del terzo settore e del privato sociale. Numeri che testimoniano una grande attenzione sulle tematiche legate all’accoglienza e sulla bontà del percorso costruito dalle istituzioni con il mondo delle associazioni. Un percorso che, sin da subito, consentirà di strutturare un’accoglienza diffusa e partecipata a chi fugge dalla guerra e che potrà rivelarsi utile anche nelle future emergenze».
Gli esiti delle verifiche saranno pubblicati entro 10 giorni. Dopodiché saranno sottoscritte le apposite convenzioni nazionali con gli enti e le associazioni individuate, convenzioni che regoleranno anche le modalità di accesso ai contributi per offrire alloggio, vitto, beni e servizi di prima necessità, accompagnamento all’integrazione e per gli aspetti amministrativi e gestionali dell’accoglienza.
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